Quella di Israele, infatti, è a tutti gli effetti una guerra genocida e vendicativa, portata avanti sotto il vessillo del “diritto alla difesa”. Il popolo palestinese è, d’altra parte, oppresso, massacrato, espulso da settantacinque anni: vive l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione. I governi Occidentali sono evidentemente complici di ogni crimine compiuto, il silenzio della comunità internazionale è ciò che ha reso più forte l’occupazione prima, e più forte Israele nella guerra a Gaza oggi.
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Nel frattempo l’Occidente è attraversato da gravi atti di antisemitismo nei quartieri ebraici di Parigi e in altri Paesi, come l’Italia, in cui qualcuno torna a marchiare le case degli ebrei con la Stella di David. Secondo lo storico Enzo Traverso, specialista del totalitarismo e delle politiche della memoria, si corre il rischio che il discorso sulla Shoah si indebolisca identificandosi con l’esercito di uno stato che massacra migliaia di civili.