Confezioni alternative per gli alimenti

Confezioni alternative per gli alimenti

Un numero crescente di consumatori fa maggiore attenzione all’ambiente, nelle sue scelte quotidiane così come nell’utilizzo dei mezzi di trasporto o nell’acquisto di abbigliamento e suppellettili per la casa. Molte aziende stanno cercando di rispondere alla richiesta di prodotti sostenibili offrendo varie opzioni, tra cui confezioni compostabili, in materiali facili da riciclare o riutilizzabili. Le soluzioni disponibili sono varie, grazie anche ad alcune innovazioni proposte a livello tecnologico. Si sta cercando sia di utilizzare nuove materie prime per gli imballaggi, sia materiali già collaudati che vengono però sfruttati in modo alternativo.

I Bag in Box
I bag in box sono un’innovazione che prende spunto dall’utilizzo in modo originale di materie prime già esistenti e utilizzate da tempo. L’idea è quella di ridurre in modo sensibile l’uso di plastica per la produzione di contenitori utilizzati per alimenti fluidi, detersivi, prodotti in pasta o liquidi. Le bag in box Volmar, ad esempio, sono disponibili in numerosi formati, dai 500 g fino ai grandi pack che possono contenere oltre 500 kg di prodotto. La confezione interna è prodotta con polietilene, in una struttura sottile ma resistente; per ovviare alla facilità con cui una busta può essere forata o rotta la si inserisce in una robusta scatola di cartone. Questo accoppiamento di materiali non solo permette di confezionare in modo sicuro e poco impattante sull’ambiente qualsiasi prodotto fluido, ma conferisce anche alle confezioni maggiore praticità: le scatole esterne sono facili da stoccare e da trasportare. Esistono bag in box con buste completamente opache alla luce, adatte per il confezionamento dell’olio e di altri prodotti che necessitano del buio per conservarsi nel tempo.

Plastiche biodegradabili
Il termine plastica indica una serie di materie diverse tra di loro. La classica “plastica” era prodotta a partire da sottoprodotti del petrolio, derivati dalla raffinazione dello stesso per la produzione dei carburanti. Oggi le aziende stanno proponendo un numero sempre crescente di materie plastiche che non derivano da fonti fossili. Le si prepara a partire dalla cellulosa, dagli scarti delle coltivazioni, dalle proteine vegetali, da sostanze ottenute dalla fermentazione batterica dei resti dell’industria del legno o agricola. Il risultato è un materiale versatile, che può essere completamente trasparente o opaco, colorato o bianco, predisposto per la produzione di buste, sacchetti e confezioni di qualsiasi genere. Molti di questi materiali sono anche adatti al confezionamenti di alimenti; tale caratteristica si ottiene in vari casi approfittando di più materiali accoppiati, in modo che la plastica biodegradabile non sia a diretto contatto con una sostanza oleosa o con un fluido.

Confezioni riutilizzabili
In questo caso non stiamo parlando di innovazione, ma della semplice reintroduzione di una buona abitudine del passato: usare più volte la medesima confezione. Lo si fa con i barattoli e le bottiglie di vetro, lo si può fare anche con varie confezioni in plastica, in legno, in carta. L’importante è che la confezione possa essere perfettamente lavata e igienizzata, oppure che la si sfrutti per contenere una sostanza che non possa essere attaccata dai batteri. Per favorire il riutilizzo delle confezioni alcune aziende propongono prodotti in versione refill, in buste leggere che servono per riempire nuovamente la vecchia confezione; oppure si possono trovare prodotti venduti sfusi, che si possono poi disporre in barattoli e contenitori che si conservano a casa.

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