Dolci siciliani per il Carnevale, i migliori 4

Dolci siciliani per il Carnevale, i migliori 4

La festa di Carnevale in Sicilia ha origini antichissime ed è festeggiata in modi peculiari in molte città dell’isola. Ma quali sono i dolci siciliani più diffusi per il Carnevale?

Il Carnevale in Sicilia

Una festa dalle antiche origini, il Carnevale siciliano generalmente lo si fa discendere dai riti dionisiaci che si svolgevano nel corso della festa ateniese delle Antesterie. Durante questi banchetti in onore del dio Dioniso, si era soliti bere vino e, per i tre giorni successivi, sfilare per le strade su un carro con indosso la maschera del dio dell’ebbrezza e del vino.

Le prime testimonianze del Carnevale in Sicilia risalgono al XVII secolo, precisamente nella città di Palermo: al tempo la festa durava oltre un mese, durante la quale si esibivano le maschere tipiche della zona, come quella dei Jardinara e quella dei Varca, oppure personaggi provenienti da Catania, come i Briganti.

Oltre Palermo e Catania, sono molteplici le città che, ogni anno, si apprestano ad incantare le folle con i loro carri e le loro maschere: il primo esempio è la città di Sciacca che vanta il Carnevale più antico della regione, spesso paragonato agli eventi carnevaleschi organizzati in altre zone d’Italia, specialmente al Nord. Subito dopo, si annovera il Carnevale di Acireale, altrettanto antico e risalente al periodo aragonese. Celebri in questa festa sono gli enormi carri di cartapesta che si fanno sfilare per le strade.

Quando arrivano, si sa, le festività sono accompagnate sempre da tante squisitezze che caratterizzano l’anima del posto in cui sono prodotte. In Sicilia, come è noto, è impossibile contare quanti piatti, dolci e portate si ha la possibilità di assaggiare, nondimeno durante la festa del Carnevale.

Vediamo le ricette dei 4 dolci siciliani più diffusi a Carnevale:

1. Chiacchiere

Si può mai parlare del Carnevale senza nominare le chiacchiere? Ebbene, questa specialità è diffusa in tutta Italia, con un nome diverso a seconda del luogo di riferimento. In Sicilia si chiamano chiacchiri, e si annoverano tra i dolci siciliani per il Carnevale più apprezzati,  realizzati con la medesima ricetta utilizzata nelle altre regioni: si parte col preparare una sfoglia sottile da un impasto fatto di farina, uova e zucchero. Le chiacchiere vanno poi fritte in abbondante olio fino alla doratura, prima del tocco finale: lo zucchero a velo. A seconda dei gusti, è possibile anche cospargerle di cioccolato fondente. Ma cosa le distingue dalle altre chiacchiere? Certamente il marsala, che in Sicilia viene inserito nell’impasto.

2. Teste di Turco

Durante questo periodo, tra i dolci siciliani per il Carnevale, è possibile assaggiare una delle specialità delle Madonie, le cosiddette teste di Turco di Castelbuono. La prima realizzazione risale all’episodio della vittoria dei Normanni sugli Arabi. Il dolce è formato da una serie di sfoglie sottili, simili a quelle delle chiacchiere, fritte e coperte con crema di latte, limone e cannella. Il nome teste di turco deriva proprio dal fatto che, la crema cosparsa, dà l’effetto delle fontanelle sul capo dei bambini non battezzati, dunque non cristiani e per questo nel gergo: turchi.

3. Pignolata

Non possono mancare sulle tavole siciliane le dolcissime palline di pasta fritta. Simili agli struffoli napoletani, possono essere farcite con miele e piccoli confetti colorati che rimandano ai colori dei coriandoli di Carnevale, oppure possono essere cosparse di una glassa al cioccolato o al limone (secondo la tradizione messinese dei dolci siciliani per il Carnevale). Il loro nome, pignolata o pignoccata, deriva dal fatto che, una volta serviti su un piatto, vanno sistemati a forma di pigna, da sempre uno dei simboli della Sicilia che denota fertilità e prosperità.

4. Crispelle

Chiamate anche zeppole o semplicemente frittelle, le crispelle riempiono le colorate vetrine di Carnevale delle pasticcerie in giro per la Sicilia. Esse sono squisite frittelle di riso aromatizzate al limone oppure all’arancia, successivamente fritte e, dopo una spolverata di cannella o zucchero, sono poi cosparse di miele. Queste delizie sono molto diffuse nel catanese e vedono la propria origine all’interno del Monastero dei Benedettini di Catania nel XVI secolo, preparate in origine per la festa di San Giuseppe, ed è per questo che sono conosciute anche come le crispelle di riso benedettine.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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A proposito di Ottavia Piccolo

Sono una studentessa dell'Università L'Orientale di Napoli. Appassionata di lingue straniere, amo soprattutto conoscere nuove culture, osservare e... scrivere! Fondo la mia vita sull'arte: la musica e la fotografia in cima alla lista!

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