L’importanza del bere acqua per una buona idratazione

acqua

Perché è importante bere tanta acqua? La Dott.ssa Martina Chiurazzi, biologa nutrizionista e PhD Student in Terapie Avanzate Biomediche e chirurgiche presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” spiega quali sono i benefici di una ricca idratazione

L’acqua è considerata una componente importante del corpo umano (circa il 60% del nostro corpo è composto da acqua) ed è coinvolta in numerosissimi importanti attività fisiologiche.  L’assunzione e l’eliminazione di acqua dal corpo umano sono in un equilibrio dinamico: un’assunzione insufficiente di acqua, infatti, influenza lo stato di idratazione del corpo umano che, a sua volta, influisce negativamente sullo stato di salute.

Per questa ragione, è fondamentale prestare attenzione a ciò che beviamo per assicurarci di soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero di acqua. Non farlo potrebbe avere effetti negativi sulla nostra salute.

Biomarcatori dell’urina e del plasma sanguigno oppure un esame bioimpedenziometrico sono in grado di valutare lo stato di idratazione del corpo. In risposta alla disidratazione, l’uomo sviluppa la sensazione di sete,  fondamentale per la sopravvivenza in quanto motiva il bere, con successiva correzione del deficit di liquidi.

Secondo i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti (LARN) in Italia, l’assunzione adeguata per un uomo adulto (>18 anni) dovrebbe essere di  2500 ml/die  mentre per una donna adulta (>18 anni) 2000 ml/die di acqua. I LARN variano a seconda delle fasi della vita e del sesso, quindi è importante prendere sempre come riferimento le tabelle dei LARN per valutare l’assunzione raccomandata e il Livello massimo tollerabile di assunzione.

Le fonti idriche possono essere di 3 tipi:

l’acqua che introduciamo bevendo,

quella che introduciamo con gli alimenti e

-quella che produciamo come risultato dell’ossidazione di macronutrienti.

Spesso però introduciamo liquidi non per dissetarci, ma attraverso bevande consumate per puro piacere (caffè,  alcol o bevande zuccherate) e soprattutto perché aiutano l’interazione sociale. Il consumo di queste bevande può essere vantaggioso perché permette di sostituire le perdite d’acqua prima che si verifichi una disidratazione che induce lo stimolo della sete ma allo stesso tempo comporta alcuni svantaggi in quanto bere liquidi diversi dall’acqua può contribuire a un apporto di nutrienti calorici superiore al fabbisogno. Inoltre, il consumo di alcol in alcune persone può provocare dipendenza con conseguenti problematiche di salute.

Per questo motivo il mio consiglio è quello di preferire acqua naturale o minerale limitando invece tutte le altre bevande. Inoltre, poiché capita spesso di dimenticarsi di bere se assorbiti da un impegno, suggerisco di impostare un promemoria che vi aiuti a ricordare di bere e a monitorare la quantità di acqua ingerita, soprattutto se si ha uno stile di vita attivo e si pratica regolarmente sport.

Alcuni studi che hanno confrontato le risposte di sete e l’ingestione di liquidi tra le persone anziane e i giovani hanno rivelato che, in seguito alla mancanza di acqua, le persone anziane hanno meno sete e bevono meno liquidi rispetto ai giovani e sembra che la diminuzione del consumo di liquidi sia principalmente dovuto ad una diminuzione della sete poiché il rapporto tra sete e assunzione di liquidi risulta essere lo stesso nei giovani e negli anziani. Per questo motivo, a causa delle loro scarse riserve d’acqua, può essere prudente che gli anziani imparino a bere regolarmente quando non hanno sete.

Quando si parla di acqua e di disidratazione, inoltre, si pensa subito alla cellulite e alla ritenzione idrica,  confondendo le due condizioni o considerandole la stessa cosa. Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza!

La cellulite è una condizione multifattoriale, presente nell’80% delle donne in età postpuberale. La cellulite, a differenza dell’obesità generalizzata caratterizzata dagli adipociti che vanno incontro a ipertrofia e iperplasia, è caratterizzata da adipociti grandi e metabolicamente stabili che sono limitati alle aree della parte inferiore del corpo. Nonostante i molteplici approcci terapeutici utilizzati per trattare la cellulite, nessuna procedura è risultata efficace a lungo termine.

La ritenzione idrica, invece, non è sinonimo di cellulite ma è sicuramente una condizione che può favorirla. La ritenzione idrica è uno squilibrio tra il sistema venoso e linfatico ed è caratterizzata dalla presenza di edema sottocutaneo generalizzato, dovuto ad un insufficiente drenaggio dei liquidi, favorito dalla tendenza delle cellule a trattenere liquidi, tossine e sali minerali. Le cause che determinano l’insorgenza della ritenzione idrica sono solitamente legate ad una cattiva alimentazione e alla sedentarietà.

Pertanto, il mantenimento di un corretto stato di idratazione è di grande importanza per mantenere e promuovere la salute del corpo.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Martina Chiurazzi

Biologa Nutrizionista PhD student in Terapie Avanzate Biomediche e chirurgiche Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

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