La cucina sarda è un tesoro di sapori antichi, espressione di una terra dalla doppia anima: quella agropastorale dell’entroterra e quella marinara delle coste. Questa gastronomia, come evidenziato anche dal portale ufficiale Sardegna Turismo, unisce la semplicità degli ingredienti a una ricchezza di sapori unica, influenzata dalle culture che hanno attraversato l’isola. Scopriamo insieme alcuni dei piatti che non potete assolutamente perdere durante un soggiorno in Sardegna.
Indice dei contenuti
La cucina sarda in sintesi: mare e terra
| Piatto tipico e sua anima | Ingredienti chiave e curiosità |
|---|---|
| Pane carasau (anima pastorale) | Sfoglie croccanti di semola di grano duro, ideali per lunghe conservazioni. |
| Culurgiones (anima agropastorale) | Ravioli con patate, menta e pecorino sardo, chiusi a forma di spiga. |
| Su porceddu (anima pastorale) | Maialetto da latte cotto lentamente allo spiedo. Piatto delle grandi occasioni. |
| Fregula con arselle e bottarga (anima marinara) | Pasta di semola a palline con vongole e uova di muggine essiccate. |
| Seadas (anima agropastorale) | Dolce fritto ripieno di formaggio di pecora fresco e ricoperto di miele. |
1. Pane carasau
Il pane carasau è forse il prodotto più iconico della Sardegna. Il suo nome significa “tostato” e si presenta come sottilissime sfoglie croccanti a base di semola di grano duro, acqua, sale e lievito. La sua consistenza gli è valsa il soprannome di “carta da musica”. Nato per le esigenze dei pastori, che necessitavano di un pane a lunga conservazione, oggi accompagna ogni pasto ed è la base per altre ricette, come il “pane frattau”.
2. Culurgiones d’Ogliastra
I culurgiones sono uno dei primi piatti più amati. Originari della zona dell’Ogliastra, sono dei ravioli di pasta fresca con un ripieno di patate, menta e Pecorino Sardo, un formaggio la cui autenticità è garantita dal consorzio ufficiale Pecorino Sardo DOP. La loro caratteristica distintiva è la chiusura manuale a forma di spiga di grano (*sa spighitta*), un vero e proprio sigillo artigianale. Vengono tradizionalmente conditi con un sugo semplice di pomodoro e basilico.
3. Su porceddu (il maialetto sardo)
Su Porceddu, o maialetto sardo, è il piatto delle feste e delle grandi celebrazioni. Si tratta di un maialetto da latte cotto intero, molto lentamente, allo spiedo o sotto la cenere, secondo metodi antichissimi. La cottura lenta rende la carne incredibilmente tenera e saporita, mentre la cotenna diventa croccante e dorata. Aromatizzato spesso con rami di mirto, rappresenta la massima espressione della tradizione pastorale dell’isola.
4. Fregula con arselle e bottarga
La fregula (o fregola) è una pasta di semola di grano duro lavorata a mano fino a formare piccole palline, poi tostate. Il suo nome deriva dal latino *ferculum*, “briciola”. Una delle sue preparazioni più celebri è con le arselle (vongole) in un brodo saporito, il tutto arricchito da una spolverata di bottarga di muggine, l'”oro di Sardegna”, ovvero le uova di pesce essiccate e salate. Un piatto che racchiude tutti i profumi del mare sardo.
5. Seadas
Le seadas sono un dolce irresistibile di origine contadina. Si tratta di grandi dischi di pasta fritta che racchiudono un cuore di formaggio di pecora fresco e leggermente acido, aromatizzato con scorza di limone. Vengono servite caldissime, ricoperte da abbondante miele fuso, che crea un magnifico contrasto dolce-salato. Il nome deriva probabilmente da “seu”, il grasso animale usato un tempo nell’impasto.
6. Pan’e saba
Il pan’e saba è un dolce tradizionale delle festività, ricco e aromatico. Il suo ingrediente chiave è la saba (o sapa), uno sciroppo denso ottenuto dalla lenta cottura del mosto d’uva. L’impasto, a base di lievito madre, viene arricchito con noci, mandorle e uvetta. La sua preparazione è lunga e laboriosa, un rito che molte famiglie sarde portano avanti soprattutto per il pranzo della domenica o per le occasioni speciali.
Fonte immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 28/09/2025

