Piatti piemontesi, i 10 più gustosi

Piatti piemontesi, i 5 più gustosi

Piatti piemontesi, i 10 più gustosi secondo noi

Nei secoli il Piemonte ha visto numerose influenze da parte della vicinissima Francia e della Liguria, che si sono mescolate con la tradizione contadina e con la ricca cucina della corte sabauda, soprattutto per quanto riguarda la grande attenzione per gli entrée, ossia gli antipasti. Gli ingredienti che maggiormente la rappresentano sono i più disparati: dalla carne di vitello al pesce di acqua dolce, dalla selvaggina al tartufo bianco d’Alba, dai tajarin all’uovo alle frattaglie. Preparazioni lunghe ed elaborate sono molto spesso alla base di questi piatti. Elementi ricorrenti nella cucina piemontese sono le paste ripiene, la carne, le verdure ed ovviamente il buon vino, tra i migliori d’Italia, che accompagna queste deliziose ricette.

Quella piemontese è una cucina per gli amanti della carne, perché focalizzata molto sulla lavorazione di questo ingrediente. Basti pensare alla famosissima carne cruda all’albese, ossia carne cruda di vitello battuta al coltello, ma anche alle frattaglie di diversi animali. Ciò nonostante, il Piemonte cerca di accontentare anche chi la carne non la può mangiare, offrendo moltissimi piatti a base vegetale, come i peperoni con la bagna càuda oppure i tomini. Il Ministero delle politiche agricole e alimentari ha riconosciuto 341 prodotti piemontesi come “tradizionali”, posizionandosi quindi come sesta regione per numero di prodotti.

Vediamo quindi i principali piatti piemontesi tipici

Finanziera

Nato durante il Medioevo nella zona del Monferrato, la finanziera è uno dei piatti piemontesi della tradizione povera, che è stata concepita dal riutilizzo di alcuni scarti di macellazione dei bovini e di galli, tutto questo con l’aggiunta di aceto e marsala. L’origine di questo curioso nome è incerta; secondo alcuni deriva dalla giacca indossata dagli uomini dell’alta finanza nella Torino del 1800, chiamata appunto finanziera. Infatti, secondo questa versione, a un certo punto il piatto abbandona le tavole dei contadini, diventando un piatto elitario e soprattutto molto amato dai banchieri e dalla finanza. Altre fonti, invece, suggeriscono l’origine del nome nel tributo pagato dai contadini ai finanzieri per entrare in città, tributo composto, appunto, dalle frattaglie di pollo.

 

Fritto misto piemontese

 

Anche questo è un piatto piemontese tipico, infatti risale ai tempi in cui gli animali venivano ancora macellati in casa e per sprecare meno carne possibile, venivano utilizzate anche le interiora: animelle, rognoni, cervella, fegato, testicoli, ecc. Il fritto misto vede la presenza delle frattaglie che costituiscono la parte salata del piatto, mentre la componente dolce è data dal semolino e dalla frutta.

 

Tonno di coniglio

 

Dopo il vitello tonnato, il tonno è di ispirazione per un altro dei piatti piemontesi a base di carne, ma qui il tonno non c’è affatto. Il nome di questo piatto viene coniato sicuramente per il modo in cui il coniglio viene lavorato. Infatti, proprio come si fa con il tonno e la carne sfilettata viene messa sott’olio. Il piatto nasce dalla necessità dei contadini di conservare la carne di coniglio in un’epoca in cui i congelatori erano inesistenti, in questo modo la pietanza poteva conservarsi e restare morbida a lungo.

 

Bagnet

Non fa parte dei piatti piemontesi, bensì si tratta di una salsa che normalmente viene utilizzata per accompagnare il bollito, altro piatto tipico della regione. Letteralmente “bagnetto”, il bagnet esiste in due colori: il bagnet vert, realizzato con prezzemolo, aglio, acciughe e mollica di pane imbevuta nell’aceto bianco, e il bagnet ross, fatto con pomodori, cipolla, carote, peperoncino e aglio.

 

Bollito

Uno dei piatti piemontesi per eccellenza. Del bollito esistono diverse versioni ma soltanto una è la ricetta “ufficiale”, la quale sembra quasi un’antica formula magica che si tramanda di generazione in generazione. Secondo questa antica ricetta, il gran bollito misto è composto da: sette tagli di polpa, fra cui il muscolo della coscia, il muscoletto e la spalla; sette ammennicoli, fra cui la lingua, la testina col musetto, la coda ed il cotechino; e sette “bagnetti” o salse.

Atri piatti piemontesi tipici: Vitel tonnè

Il vitel tonné o vitello tonnato è uno degli antipasti tipici della cucina torinese, ma, spesso rivisitato, è anche servito come secondo. Sottili fette di girello di fassone marinato e bollito insieme alla sua marinatura e servite con una salsa tonnata realizzata con uova sode, olio, capperi e acciughe. Apparentemente il vitello tonnato è una contraddizione, un paradosso nella sua piemontesità: mettere insieme carne e pesce è già strano di per sé, che poi sia una tradizione tipica di una regione non costiera e quindi senza tonno lo è ancor di più.

Contrariamente a quanto si pensi, Vitel tonnè” non è francese. Infatti in francese vitello si dice “veau”, e tonnè deriva dal francese “tannè”, che significa “conciato”. Vitello tonnato NON è quindi sicuramente una traduzione dal francese, bensì dal piemontese.

Agnolotti del plin

La speciale pasta ripiena della tradizione piemontese è sicuramente uno dei piatti da non perdere se vi trovate in visita al capoluogo piemontese per qualche giorno. La tipica pasta fresca all’uovo rigorosamente tirata a mano è farcita con un ricco ripieno di carne o verdura; da provare assolutamente.

Tajarin al tartufo bianco di Alba

In questo piatto il prezioso tartufo bianco d’Alba incontra i mitici tajarin (tagliolini), tipica pasta all’uovo originaria delle Langhe e del Monferrato ma diffusa in tutto il Piemonte. Se siete appassionati di pasta dovete assolutamente assaggiare i tajarin conditi col burro ed impreziositi dal profumo e dal gusto travolgenti del tartufo bianco d’Alba. Un piatto tipico piemontese da leccarsi i baffi.

Bagna cauda

Se vi piacciono i sapori forti e decisi, il piatto che dovete per forza assaggiare è la tradizionale bagna cauda. Questa tipica salsa piemontese nasce dalla lunga e lenta cottura di semplici ingredienti quali aglio, olio extravergine d’oliva e acciughe. La bagna cauda, servita in tegame di terracotta e tenuta calda grazie ad uno scaldino, accompagna verdure di stagione crude e cotte, come rape, patate al vapore, cavolfiori, topinambur, cipolle cotte al forno, peperoni crudi o grigliati.

Brasato al Barolo

Un piatto che unisce due grandi ingredienti della cucina tradizionale piemontese: la carne di Fassone ed il famoso vino. Il brasato al Barolo, chiamato anche brasà in piemontese, è uno stufato di carne cotto a lungo nell’omonimo vino, ed è semplicemente squisito.

Bonèt, il dolce classico della cucina piemontese

Il Bonèt, pronunciato in piemontese bunét, è uno dei dessert più antichi (e più buoni) della tradizione gastronomica del Piemonte. Se entrate in un ristorante di cucina tipica piemontese non potete non assaggiare questo mitico dolce fatto con uova, zucchero, latte, cacao, liquore e amaretti secchi.

Infine, come non ricordare la grandissima e celebre pasticceria piemontese, che vede Torino protagonista. Il capoluogo piemontese è sicuramente la capitale italiana del cioccolato, come celebrato anche durante la festa del “CioccolaTò“, quando mercatini con ogni genere di sfiziosità sotto forma di dolce invadono il centro della città lungo via Roma. In nessun’altra città d’Italia si può trovare una tradizione così importante per il cosiddetto “cibo degli dei”. Fra i cioccolatini assolutamente da gustare ci sono i gianduiotti, il tradizionale cioccolatino di Torino; i cri-cri, i cremini; i diablottini, ovvero i primi cioccolatini della storia; oppure il tipico Bicerin se si vuole assaggiare una bevanda calda.

Gianluca Zambrano e Alice Testa

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

 

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