Piatti piemontesi, i 5 più gustosi
La cucina piemontese è molto ricca e variegata, risente in maniera molto evidente dell’influenza della cucina francese, soprattutto per quanto riguarda la grande attenzione per gli entrée, ossia gli antipasti. Gli ingredienti che maggiormente la rappresentano sono i più disparati: dalla carne di vitello al pesce di acqua dolce, dalla selvaggina al tartufo bianco d’Alba, dai tajarin all’uovo alle frattaglie.
Quella piemontese è una cucina per gli amanti della carne, perché focalizzata molto sulla lavorazione di questo ingrediente. Basti pensare alla famosissima carne cruda all’albese, ossia carne cruda di vitello battuta al coltello, ma anche alle frattaglie di diversi animali. Ciò nonostante, il Piemonte cerca di accontentare anche chi la carne non la può mangiare, offrendo moltissimi piatti a base vegetale, come i peperoni con la bagna càuda oppure i tomini. Il Ministero delle politiche agricole e alimentari ha riconosciuto 341 prodotti piemontesi come “tradizionali”, posizionandosi quindi come sesta regione per numero di prodotti.
Vediamo le ricette più particolari, sperando di trovare i piatti piemontesi che più si adattano al proprio gusto personale.
1. Finanziera
Nato durante il Medioevo nella zona del Monferrato, la finanziera è uno dei piatti piemontesi della tradizione povera, che è stata concepita dal riutilizzo di alcuni scarti di macellazione dei bovini e di galli, tutto questo con l’aggiunta di aceto e marsala. L’origine di questo curioso nome è incerta; secondo alcuni deriva dalla giacca indossata dagli uomini dell’alta finanza nella Torino del 1800, chiamata appunto finanziera. Infatti, secondo questa versione, a un certo punto il piatto abbandona le tavole dei contadini, diventando un piatto elitario e soprattutto molto amato dai banchieri e dalla finanza. Altre fonti, invece, suggeriscono l’origine del nome nel tributo pagato dai contadini ai finanzieri per entrare in città, tributo composto, appunto, dalle frattaglie di pollo.
2. Fritto misto piemontese
Anche questo è un piatto della tradizione popolare piemontese, infatti risale ai tempi in cui gli animali venivano ancora macellati in casa e per sprecare meno carne possibile, venivano utilizzate anche le interiora: animelle, rognoni, cervella, fegato, testicoli, ecc. Il fritto misto vede la presenza delle frattaglie che costituiscono la parte salata del piatto, mentre la componente dolce è data dal semolino e dalla frutta.
3. Tonno di coniglio
Dopo il vitello tonnato, il tonno è di ispirazione per un altro dei piatti piemontesi a base di carne, però se nel vitello tonnato l’ingrediente tonno è preponderante, nel tonno di coniglio il tonno non c’è affatto. Il nome di questo piatto viene coniato sicuramente per il modo in cui il coniglio viene lavorato. Infatti, proprio come si fa con il tonno e la carne sfilettata viene messa sott’olio. Il piatto nasce dalla necessità dei contadini di conservare la carne di coniglio in un’epoca in cui i congelatori erano inesistenti, in questo modo la pietanza poteva conservarsi e restare morbida a lungo.
4. Bagnet
Non fa parte dei piatti piemontesi, bensì si tratta di una salsa che normalmente viene utilizzata per accompagnare il bollito, altro piatto tipico della regione. Letteralmente “bagnetto”, il bagnet esiste in due colori: il bagnet vert, realizzato con prezzemolo, aglio, acciughe e mollica di pane imbevuta nell’aceto bianco, e il bagnet ross, fatto con pomodori, cipolla, carote, peperoncino e aglio.
5. Bollito
E infine, uno dei piatti piemontesi per eccellenza. Del bollito esistono diverse versioni ma soltanto una è la ricetta “ufficiale”, la quale sembra quasi un’antica formula magica che si tramanda di generazione in generazione. Secondo questa antica ricetta, il gran bollito misto è composto da: sette tagli di polpa, tra cui il muscolo della coscia, il muscoletto e la spalla, e sette ammennicoli, tra cui la lingua, la testina col musetto, la coda e il cotechino, e sette “bagnetti” o salse.
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