Benching: da dove nasce e come evitarlo

Benching: da dove nasce e come evitarlo

Sai che cos’è il benching? Ti è mai capitato di essere sul punto di dimenticare una crush che non ti risponde da giorni, ma improvvisamente riappare? Se la risposta è sì, hai subito il benching.

Che cos’è il benching e come riconoscerlo

Il termine benching deriva dall’inglese bench, che significa panchina, e rappresenta alla perfezione questa dinamica. Nel contesto delle relazioni, il benching descrive una situazione in cui una persona mantiene qualcun altro in panchina, facendolo restare in attesa senza mai voler chiarire o definire il rapporto.

Puoi riconoscerlo quando la persona con cui ti stai frequentando sparisce per lunghi periodi, riapparendo all’improvviso e comportandosi come se nulla fosse accaduto. Mostra un interesse altalenante: un giorno sembra pendere dalle tue labbra, e quello dopo si comporta come se a malapena ricordasse il tuo nome. L’assenza di gesti concreti da parte di chi pratica il benching è spesso un segnale evidente della loro mancanza di reale interesse.

 

Da dove nasce il benching, chi lo pratica e perché

Le motivazioni per cui qualcuno agisce mettendo in panchina l’altro, per poi chiamarlo a proprio piacimento, possono variare da una forte insicurezza a un profondo egoismo.

Alcune persone, infatti, sono motivate da una forte insicurezza che non permette loro di essere sicuri di sé e intraprendere una frequentazione stabile o, semplicemente per paura di restare soli, cercano un rifugio in cui andare a ripararsi nei momenti di vuoto.

Alcuni temono di prendere una decisione sbagliata e, per questo, preferiscono lasciare la porta aperta, evitando di escludere completamente l’altra persona dalla propria vita. Altri, invece, sono mossi da un forte narcisismo ed egocentrismo: sapere che dall’altra parte c’è qualcuno che attende con ansia un loro messaggio alimenta il loro ego smisurato. Inoltre, avere il pieno controllo della situazione dà loro un senso di potere.

Quindi ci sono vari motivi, tra cui: la mancanza di rispetto, l’indecisione, la comodità e la voglia di ricevere semplicemente attenzioni. L’importante, per chi è stato o è vittima di benching, è sapere che non si hanno colpe se si subisce un trattamento del genere, ed è importante chiedere chiarezza e rispetto.

Come evitare il benching

Chiudere una relazione caratterizzata dal benching può essere particolarmente difficile, poiché, a differenza del ghosting, lascia uno spiraglio di speranza. Nel ghosting, dall’inglese ghost (fantasma), la persona scompare improvvisamente senza offrire alcuna spiegazione, interrompendo il rapporto in modo brusco e doloroso. Tuttavia, questa chiusura netta, per quanto spiacevole, può aiutare a elaborare la situazione. Nel benching, invece, la speranza che l’altra persona ritorni rimane viva, e ogni nuovo messaggio o attenzione ricevuta genera una temporanea sensazione di appagamento, rendendo più difficile rompere definitivamente il legame.

Per evitarlo, il primo passo è sapere che cos’è il benching, poi riconoscere i segnali di un interesse altalenante e stabilire confini chiari, affrontando la situazione con comunicazione diretta. È fondamentale essere consapevoli del proprio valore, senza permettere che siano gli altri a determinarlo. Il valore di una persona non dipende dal numero di attenzioni ricevute: se l’altra persona non mostra un reale interesse a costruire un legame più profondo, è meglio prendere l’iniziativa e chiudere la relazione senza paura. Non bisogna accontentarsi di briciole, soprattutto se si nutrono sentimenti per la persona da cui si riceve il benching. L’amore e il rispetto devono essere reciproci: non bisogna dare 1000 a chi offre solo 100.

Il benching è una dinamica frustrante e spesso dolorosa, ma è importante ricordare che bisogna ambire sempre a basi solide come chiarezza e rispetto. Non bisogna permettere che l’incostanza di qualcun altro influenzi la percezione del proprio valore. Essere consapevoli di ciò che si desidera e si merita è il primo passo verso relazioni autentiche e appaganti. È necessario lasciar andare chi ci tiene in panchina, scegliendo sempre il rispetto reciproco e il benessere emotivo.

Fonte immagine: Pixabay

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