Psicologia del ghosting: cause e conseguenze

Psicologia del ghosting: cause e conseguenze

La parola “ghosting” deriva dall’inglese “ghost” ed è stata tradotta in italiano come “sparire come un fantasma“;  indica il comportamento di chi sparisce improvvisamente senza farsi più sentire, proprio come un fantasma appunto. Alcune persone decidono di sparire dalla circolazione e chiudere un rapporto, di fatto senza chiuderlo; questo può accadere in relazioni familiari, di amicizia o di amore. Chi subisce questo trattamento solitamente rimane in un vortice di pensieri, non riesce a darsi una spiegazione e spesso finisce per dare la colpa a se stesso. La psicologia del Ghosting è complessa e va analizzata prendendo in considerazione soprattutto tre aspetti: chi fa ghosting, quali sono le cause e che conseguenze comporta per chi lo subisce.

Cos’è il ghosting

Si è iniziato a parlare di psicologia del ghosting nel 2015 per identificare la pratica di chi sparisce senza lasciare traccia  proprio come un fantasma. La parola deriva dall’inglese “ghost” che vuol dire, appunto, fantasma. È un termine che negli anni è divenuto molto popolare; oggi si usa nel linguaggio comune ed è riportato anche dal vocabolario Treccani e dall’Accademia della CruscaFare ghosting vuol dire interrompere improvvisamente i contatti con una persona, che sia un partner o un amico, senza far sapere più notizie e sparendo nel nulla. La psicologia del ghosting si basa sul fatto che una persona metta fine ad una relazione senza voler dare spiegazioni all’altro e allontanandosi dalle responsabilità che ciò comporta.

Chi fa ghosting

La psicologia del ghosting può essere spiegata solo cercando di capire chi utilizza questa pratica e quali sono le ragioni psico-sociali che lo spingono a farlo. Secondo diversi studi, il ghoster ha delle caratteristiche distintive. I tre aspetti del carattere a cui prestare attenzione sono: narcisismo, machiavellismo e psicopatia. Questi tratti sono frequenti in chi fa ghosting, ma non sono delle etichette fisse e possono essere presenti in modo più o meno marcato. 

Le cause

Chi decide di sparire nel nulla senza dare più notizie di sè lo fa per diversi motivi e spinto da cause differenti. Solitamente chi fa ghosting non vuole affrontare i propri sentimenti e quelli dell’altra persona, per questo motivo preferisce allontanarsi e far finta che nulla sia mai successo. La psicologia del ghosting è strettamente legata al vissuto della persona: chi teme di essere rifiutato, deluso, o giudicato è più incline a questo tipo di comportamenti. Un rapporto difficile con i propri genitori, basato sul bisogno di essere accettato e giudicato positivamente, crea una personalità insicura e con poca fiducia negli altri. Spesso chi fa ghosting sparisce per non far soffrire l’altra persona, ma c’è anche chi teme una reazione violenta e quindi si allontana eliminando ogni possibile contatto. Il ghoster torna difficilmente indietro e se lo fa, solitamente, ciò avviene dopo molto tempo. 

Le conseguenze

La psicologia del ghosting deve essere analizzata anche e soprattutto dal punto di vista di chi lo subisce. Il ghosting è infatti considerata una violenza psicologica a tutti gli effetti: chi lo subisce si sente ferito, colpevole e impotente. Essere lasciati o perdere un’amicizia in maniera improvvisa e senza spiegazioni influisce molto sull’autostima e sul benessere mentale. Il “ghostato” prova rabbia e frustrazione perchè non può avere nessun tipo di confronto e si trova davanti ad un muro. Tutto ciò ha un impatto negativo anche sulle relazioni future, che si baseranno su una scarsa fiducia e sulla paura di essere abbandonati di nuovo. 

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Chiumiento Barbara

Studentessa di mediazione linguistica e culturale presso l'Università degli studi di Napoli l'Orientale

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