Andreuccio da Perugia, analisi della novella di Boccaccio

Andreuccio Da Perugia, analisi di una novella di Boccaccio

In quest’articolo vediamo una breve analisi di Andreuccio da Perugia, titolo della quinta novella della seconda giornata del Decameron scritto da Boccaccio.

Analisi Andreuccio da Perugia: riassunto della trama

Andreuccio da Perugia, un giovane mercante, si reca a Napoli per acquistare cavalli, portando con sé 500 fiorini d’oro. Nonostante i pericoli, ostenta il denaro, attirando l’interesse dei passanti. Viene ingannato da una prostituta siciliana che finge di essere sua sorella, lo invita a cena e a dormire a casa sua. Cadendo nell’inganno, lascia i suoi averi incustoditi e, finisce accidentalmente nella fogna mentre va alla latrina. Gridando, sveglia il quartiere, attirando l’attenzione del protettore della donna che convince Andreuccio da Perugia ad allontanarsi per evitare problemi maggiori. Mentre si dirige verso l’albergo, viene coinvolto da due ladri che lo persuadono che allontanarsi dalla casa della donna è stata una scelta saggia, altrimenti avrebbe corso seri rischi. Propongono di rubare gli oggetti preziosi sepolti con un arcivescovo defunto. Accetta, sperando di recuperare il suo denaro. I ladri lo convincono a lavarsi in un pozzo, ma quando arrivano alcune guardie, lo abbandonano lì. Le guardie, vedendolo, fuggono spaventate.

Andreuccio da Perugia rincontra i ladri e decide di partecipare al piano. Tuttavia, quando si trovano davanti alla tomba, i ladri chiedono ad Andreuccio di entrare nel sepolcro. Ma lui intuisce il trucco: capisce che, una volta dentro, i ladri lo abbandoneranno e fuggiranno con ciò che avrà loro dato. Mentre arriva un gruppo di persone, inclusi un sacerdote e altri interessati al gioiello, i ladri chiudono la bara con Andreuccio dentro e scappano. Gli altri presenti aprono la tomba e uno di loro entra. Andreuccio afferra la gamba del sacerdote, spaventandolo a tal punto che scappa via insieme agli altri, lasciando la tomba aperta. Con più soddisfazione di quanto sperasse, esce dalla tomba e se ne va dalla chiesa per la stessa strada per tornare a Perugia, felice di aver preso il tesoro e di aver superato i ladri.

Comprensione del testo

Andreuccio da Perugia riflette sull’ascesa della borghesia mercantile nel Trecento, un periodo in cui questa classe sociale guiderà la società. La novella segue il percorso di crescita del protagonista, partendo dall’ingenuità iniziale per giungere a una consapevolezza matura, attraverso una serie di prove superate (come l’inganno di Fiordaliso, l’abbandono dei ladri e le insidie della tomba dell’Arcivescovo). Sebbene il tema della Fortuna sia presente, Andreuccio sembra più vittima degli inganni dei suoi avversari, spesso influenzati dalla sua inesperienza e dalla sua mancanza di conoscenza di Napoli. Il suo destino oscilla tra guai e salvezza, riflettendo gli ideali di determinazione e astuzia tipici della borghesia mercantile che Boccaccio esalta nel Decameron.

Dal punto di vista linguistico, Boccaccio contribuisce alla prosa italiana unendo la complessità ipotattica latina alle caratteristiche del volgare italiano. Il Decameron presenta una varietà di registri linguistici, dando voce a personaggi di diverse classi sociali e offrendo un panorama sfaccettato che influenzerà la letteratura occidentale in prosa. La precisione geografica e storica dimostra il realismo di Boccaccio: luoghi come la Rua Catalana e la Piazza del Mercato a Napoli, insieme alla tomba dell’Arcivescovo Minutolo, confermano l’attenzione del narratore per dettagli reali, pur se senza un collegamento documentato a una storia esistente. Boccaccio intendeva ritrarre il mondo medievale in tutta la sua complessità attraverso il Decameron, dimostrando l’importanza della rappresentazione accurata della realtà.

Nella novella, la fortuna agisce come un antagonista, apparentemente assente all’inizio. Secondo le idee di Boccaccio, la fortuna premia coloro che dimostrano merito, sfruttando le proprie capacità persuasive e comportamentali per favorire se stessi nelle situazioni. All’inizio, Andreuccio subisce la sfortuna poiché non riesce a resistervi: avrebbe potuto evitare il tranello della prostituta siciliana se fosse stato più cauto. Tuttavia, alla fine, la fortuna salva Andreuccio dalla morte, ma solo perché lui è cresciuto e ha modificato la sua visione del mondo.

Personaggi

Andreuccio da Perugia, protagonista in crescita, passa dall’ingenuità iniziale all’astuzia tipica dei commercianti emergenti del Trecento, uscendo arricchito dagli intrighi della tomba dell’Arcivescovo.
Fiordaliso, la seducente prostituta siciliana, abile nell’ingannare, vive con vari collaboratori e incarna il classico cliché della donna che usa la propria bellezza per derubare gli ignari.
I ladri, ambigui, prima sembrano provare compassione per Andreuccio, poi dimostrano la loro crudeltà lasciandolo in situazioni difficili e fuggendo dalla tomba dell’Arcivescovo, nonostante non abbiano recuperato nulla.
Le guardie, incompetenti e oggetto di derisione, non riescono a mantenere l’ordine nella notte di truffe e criminali, scappando davanti alle situazioni difficili.
Il vicinato e i napoletani, disgustati dalla condizione di Andreuccio, lo apostrofano costantemente dalle finestre, considerandolo un fastidio o un malintenzionato dopo la sua disavventura nella fogna.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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