L’animismo è, nella teoria dello sviluppo cognitivo di Jean Piaget, la tendenza tipica della prima infanzia a considerare ogni cosa come animata e dotata di coscienza. Il bambino, in pratica, attribuisce un’anima e un’intenzionalità agli oggetti inanimati: il Sole è consapevole di girare per illuminare le nostre giornate. Questa concezione è una manifestazione dell’egocentrismo del pensiero infantile, ovvero la mancata distinzione tra il mondo esterno e quello interiore. In senso più generale, il termine animismo raggruppa anche un insieme di religioni in cui si attribuiscono qualità divine a oggetti o luoghi.
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Chi è Jean Piaget?
Nato a Neuchâtel nel 1896, Jean Piaget è stato uno psicologo, biologo e filosofo svizzero, tra i più importanti studiosi della psicologia infantile. È considerato il fondatore dell’epistemologia genetica, ovvero lo studio sperimentale di come si forma la conoscenza durante lo sviluppo. Il suo contributo alla psicologia dello sviluppo è fondamentale. Morì a Ginevra nel 1980.
Le 4 fasi dell’animismo secondo Jean Piaget
Le ricerche di Piaget hanno dimostrato che il pensiero del bambino si distingue da quello dell’adulto per i principi a cui risponde. I bambini iniziano a porsi domande sull’origine delle cose intorno ai 4 anni, manifestando un pensiero animistico che si evolve attraverso quattro fasi distinte.
- Prima fase (fino a 5-6 anni): Ogni oggetto è potenzialmente dotato di coscienza e intenzionalità. Il bambino può pensare che un sasso “sente dolore” se viene calciato.
- Seconda fase (6-8 anni): L’animismo è attribuito solo alle cose in movimento. Una nuvola è viva perché si muove, mentre una sedia non lo è perché è ferma.
- Terza fase (8-10 anni): La coscienza è attribuita solo agli oggetti che si muovono di moto proprio. Il Sole e il vento sono vivi, ma una bicicletta non lo è perché ha bisogno di qualcuno che la spinga.
- Quarta fase (11-12 anni): L’animismo è limitato solo al mondo animale e, talvolta, a quello vegetale, avvicinandosi alla concezione adulta.
Secondo Piaget, il bambino attribuisce a oggetti inanimati un’intenzionalità che non posseggono e immagina che gli eventi fisici avvengano in maniera volontaria. Si spiega gli eventi naturali in relazione ai propri desideri e bisogni: il Sole può calare affinché lui possa addormentarsi. Questa incapacità di distinguere il proprio punto di vista da quello altrui è il fulcro dell’egocentrismo infantile.
Animismo, artificialismo e finalismo
Nella prima infanzia, i bambini sono egocentrici. Intorno ai 2 anni, iniziano a formulare teorie sul mondo attraverso operazioni mentali che si affiancano all’animismo: l’artificialismo e il finalismo.
Concetto | Definizione |
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Animismo | Tendenza ad attribuire vita, coscienza e volontà agli oggetti inanimati. (Es: “La luna mi segue”). |
Artificialismo | Tendenza a credere che gli elementi naturali siano stati costruiti dall’uomo. (Es: “Le montagne le hanno fatte i muratori”). |
Finalismo | Tendenza a credere che ogni cosa esista per un fine preciso, al servizio dell’uomo. (Es: “La gallina fa l’uovo perché io lo mangi”). |
Piaget accomuna animismo e artificialismo, in quanto derivano dal fatto che il bambino, vedendo i genitori come esseri onnipotenti che soddisfano ogni suo bisogno, crede che la natura funzioni allo stesso modo. Da qui nasce anche il concetto di finalismo, l’idea che la natura segua delle leggi morali e che ogni evento abbia uno scopo preciso legato al benessere umano.
Articolo aggiornato il: 30/08/2025
Fonte immagine: Wikipedia