Antico e Nuovo Testamento: differenze e continuità

Antico e Nuovo Testamento

Antico e Nuovo Testamento: differenze, continuità e il messaggio di salvezza universale

Antico e Nuovo Testamento, quali sono le differenze tra le due parti che formano la Bibbia? Esiste una continuità nei contenuti? Cerchiamo di capire meglio.

L’Antico Testamento: la legge e la storia del popolo di Dio

L’Antico Testamento e il Nuovo Testamento sono i due testi sacri che compongono la Bibbia, il libro sacro della religione cristiana. La prima parte è basata sulla Torah, il testo sacro della religione ebraica, ed è costituita dai seguenti libri:

  • Il Pentateuco o “i primi cinque libri di Mosè” (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio)
  • Profeti (Giosuè, Giudici, Samuele, Re, Isaia, Geremia e Ezechiele) e Profeti minori
  • Scritti: Salmi, Giobbe, Proverbi, Meghillot (Rut, Cantico dei cantici, Qoelet o Ecclesiaste, Lamentazioni, Ester) Daniele, Esdra, Neemia e Cronache I e II

Si tratta dell’elenco dei libri riconosciuti dalla religione ebraica e da quella cristiana, quest’ultima ha aggiunto altri libri al proprio canone nel corso dei secoli. La Torah venne tramandata in lingua ebraica fino all’arrivo famosa Bibbia dei Settanta che, secondo la tradizione, sarebbe stata redatta in greco da settantadue rabbini contemporaneamente ad Alessandria d’Egitto nel III secolo d.C. (il nome Bibbia deriva dal greco βιβλία “biblìa” ossia “libri”). L’Antico Testamento, quindi, narra la storia del popolo d’Israele e la sua relazione con Dio, attraverso la Legge e le profezie.

Il Nuovo Testamento: la vita di Gesù e l’annuncio della salvezza

Il Nuovo Testamento, invece, prevede la seguente suddivisione in libri:

  • Vangelo di Matteo
  • Vangelo di Marco
  • Vangelo di Luca
  • Vangelo di Giovanni
  • Atti degli Apostoli
  • Lettere di San Paolo
  • Apocalisse di San Giovanni

L’Antico Testamento è la parte della Bibbia che racconta le vicende del Popolo di Dio (ossia gli Ebrei); invece, il Nuovo affronta la vita di Gesù, le vicende delle prime comunità cristiane fino alla fine dei tempi preannunciati da San Giovanni. Adesso, la lingua usata dai suoi autori (i quattro Evangelisti e San Paolo) è quella greca, lingua diffusa nel Mediterraneo orientale durante il dominio dell’Impero romano (la Giudea era controllata dai Romani dal I secolo d.C.). Quali sono le legami tra due testi che sembrano tra loro differenti? Il Nuovo Testamento si concentra sulla figura di Gesù Cristo e sul suo messaggio di salvezza.

Il messaggio di Gesù: una rivoluzione dell’antico credo?

Innanzitutto; bisogna considerare che la fede cristiana nasce da un tentativo del profeta Gesù di rivoluzionare l’antico credo ebraico, diffondendo il messaggio di Dio a tutti gli uomini del mondo e distaccandosi dalle Tavole dei Comandamenti, le quali furono redatte da Mosè sul Monte Sinai. Il popolo ebraico rivendicava con fierezza l’antico patto instaurato dal patriarca Abramo con Dio (YHWH in ebraico); per Gesù tutti gli uomini e le donne sono fratelli e sorelle, figli di uno stesso Dio considerato come un padre.

La fratellanza universale e il rapporto con Dio padre

La stessa preghiera del Padre nostro, secondo il blog Vocecontrocorrente, ebbe una portata rivoluzionaria: gli Ebrei rifiutavano di dare un nome al proprio dio per paura di bestemmiare o di chiamarlo invano, Gesù afferma che Lui ha instaurato un rapporto con noi esseri umani in quanto suoi figli.

L’antico testamento e le profezie sul Messia

L’avvento di un Messia è uno dei temi dei libri dei profeti nell’Antico Testamento e gli esempi sono molteplici.

Disprezzato e abbandonato dagli uomini,
uomo di dolore, familiare con la sofferenza,
pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia,
era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.
Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava,
erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato;
ma noi lo ritenevamo colpito,
percosso da Dio e umiliato!
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
stroncato a causa delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui
e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo smarriti come pecore,
ognuno di noi seguiva la propria via;
ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la bocca.
Come l’agnello condotto al mattatoio,
come la pecora muta davanti a chi la tosa,
egli non aprì la bocca.
Dopo l’arresto e la condanna fu tolto di mezzo;
e tra quelli della sua generazione chi rifletté
che egli era strappato dalla terra dei viventi
e colpito a causa dei peccati del mio popolo?
Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi,
ma nella sua morte, egli è stato con il ricco,
perché non aveva commesso violenze
né c’era stato inganno nella sua bocca.
Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti.
Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato,
egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni,
e l’opera del SIGNORE prospererà nelle sue mani.
Dopo il tormento dell’anima sua vedrà la luce e sarà soddisfatto;
per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti,
si caricherà egli stesso delle loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
egli dividerà il bottino con i molti,
perché ha dato se stesso alla morte
ed è stato contato fra i malfattori;
perché egli ha portato i peccati di molti
e ha interceduto per i colpevoli.

(Isaia 53 3-12, fonte LaParola.Net)

Le parole provenienti dai versetti del profeta Isaia annunciano le sofferenze del venturo Messia: vengono descritti il suo calvario, la morte e la sepoltura con gli empi paragonando il suo comportamento a quello di un agnello mansueto diretto al macello.

Dio mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi,
e anche di notte, senza interruzione.
Eppure tu sei il Santo,
siedi circondato dalle lodi d’Israele.
I nostri padri confidarono in te;
confidarono e tu li liberasti.
Gridarono a te, e furon salvati;
confidarono in te, e non furono delusi.
Ma io sono un verme e non un uomo,
l’infamia degli uomini, e il disprezzato dal popolo.
Chiunque mi vede si fa beffe di me;
allunga il labbro, scuote il capo,
dicendo:
«Egli si affida al SIGNORE;
lo liberi dunque;
lo salvi, poiché lo gradisce!»

(Salmo 22 2-8, Fonte: LaParola.Net)

Anche in questo caso, il lettore può scorgere delle similitudini con alcuni episodi della Passione di Cristo.

In conclusione, chiunque legga la Bibbia attentamente può capire che non esistono grandissime differenze tra i due volumi. Essi non si contraddicono; piuttosto, il secondo completa il predecessore dandogli un significato più forte e conferma la salvezza universale.

Fonte immagine di copertina: Pixabay

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A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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