Il 27 luglio del 1214 ebbe luogo la battaglia di Bouvines, uno scontro decisivo che vide contrapposti Filippo II Augusto, re di Francia, e una coalizione guidata dall’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone IV di Brunswick, alleato del re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra. L’esito di questo scontro determinò il futuro assetto politico dell’Europa, segnando l’ascesa della Francia come potenza dominante e l’inizio del declino del potere imperiale tedesco.
Indice dei contenuti
Gli antefatti della battaglia di bouvines: un’europa in fermento
Per comprendere appieno l’importanza della battaglia di Bouvines, è necessario analizzare il complesso contesto politico e le rivalità che caratterizzavano l’Europa all’inizio del XIII secolo.
Innocenzo III, Ottone IV e l’elezione di Federico II
Ottone IV era stato eletto imperatore da papa Innocenzo III nel 1209, dopo aver accettato le condizioni del Trattato di Spira in cui rinunciava a ogni aspirazione di dominio sui territori pontifici. L’imperatore, però, non mantenne la promessa e l’anno successivo invase e occupò il “Patrimonio di San Pietro” (Viterbo e il comprensorio di Civitavecchia), giungendo a impossessarsi della corona del Regno di Sicilia. In risposta, il papa lo scomunicò. Il 9 dicembre del 1212 Innocenzo III incoronò imperatore Federico II di Hohenstaufen, sfruttando il malcontento della nobiltà tedesca che criticava Ottone per essere più impegnato nelle dispute con il papa che nella gestione dell’impero.
Giovanni Senzaterra e la rivalità con Filippo Augusto
Nel frattempo l’ex-imperatore cercò in ogni modo di riprendersi il trono e si alleò con il re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra, anch’egli in una posizione difficile. Salito al trono come “sostituto” del fratello Riccardo Cuor di Leone, partito per la terza crociata (1189 – 1192), Giovanni attuò una politica tributaria oppressiva che gli alienò il favore dei baroni inglesi. Il suo principale avversario esterno era il re di Francia Filippo Augusto. Originario della famiglia dei Capetingi, Filippo era succeduto al padre Luigi VII nel 1180 a soli quindici anni. Inizialmente dovette sedare una rivolta del conte delle Fiandre Filippo I; lo scontro si concluse con il trattato di Boves del 1185, con cui si riconosceva a Filippo Augusto il dominio sulle contee di Artois, Vermandois e Arménois.
Le tensioni tra Francia e Inghilterra per i possedimenti in Normandia
L’altro grande problema di Filippo Augusto era la corona inglese, che deteneva vasti possedimenti in Francia. Ciò fu la causa degli scontri che Filippo ebbe con Riccardo Cuor di Leone, suo ex alleato durante la terza crociata. Quando il sovrano inglese fu fatto prigioniero al ritorno dalla Terrasanta, Filippo ne approfittò per negoziare con Giovanni, il quale, pur di ottenere la corona, si dichiarò suo feudatario cedendogli parte dei territori dei Plantageneti. Quando Giovanni si rifiutò di adempiere ai patti, Filippo gli mosse guerra con il sostegno di Arturo I di Bretagna, nipote di Giovanni e pretendente al trono inglese. Nonostante la morte di Arturo, Filippo invase la Normandia tra il 1202 e il 1206, conquistando gran parte dei territori inglesi sul continente.
La battaglia di Bouvines: cronaca di uno scontro epocale
Umiliato, Giovanni Senzaterra si avvicinò al nipote Ottone IV e organizzò un’invasione della Francia, a cui si unirono anche i principi delle Fiandre. Si formò così una potente coalizione anglo-tedesco-fiamminga che si oppose all’alleanza tra la Francia e il papato.
Gli schieramenti e le forze in campo
La coalizione pianificò un attacco a tenaglia: Giovanni Senzaterra avrebbe invaso la Francia da sud, costringendo Filippo a dividere le sue forze. Mentre Giovanni sbarcava in Aquitania nel 1214, Ottone avrebbe dovuto attaccare da nord, partendo dalle Fiandre. Il piano fallì parzialmente perché Ottone non riuscì a pagare i mercenari in tempo. Questo permise a Filippo di gestire la situazione, marciando con il suo esercito verso le Fiandre mentre Ottone puntava su Parigi. I due eserciti finirono per manovrare l’uno contro l’altro lungo il fiume Marque. Si giunse così al 27 luglio 1214. Filippo Augusto schierò l’esercito sulla piana a est del fiume e della cittadina di Bouvines. Ottone, credendo che il nemico volesse ritirarsi, si diresse anch’egli sul campo di battaglia.
Lo svolgimento della battaglia: una domenica di sangue
La battaglia si svolse di domenica, violando la “Tregua di Dio” istituita dalla Chiesa. La cronaca dello scontro, come riportato da fonti accademiche quali l’Enciclopedia Treccani, ci è stata tramandata dal chierico Guglielmo il Bretone. Le truppe di Ottone e dei suoi alleati (i conti Ferrante di Fiandra, Guglielmo di Salisbury e Rinaldo di Boulogne) si scontrarono con l’esercito francese, supportato da Guerrin de Senlis, vescovo e cavaliere. Filippo riuscì a sfondare il centro dello schieramento teutonico, infliggendo pesanti perdite a un esercito composto principalmente da nobili.
La vittoria di Filippo Augusto e la fuga di Ottone IV
Per circa tre ore Bouvines fu teatro di una mischia sanguinosa. I francesi si concentrarono sull’abbattere i cavalieri nemici, uccidendo prima i loro cavalli. Lo stesso Filippo Augusto fu disarcionato e rischiò la vita, ma i suoi uomini lo salvarono. Riorganizzate le truppe, lanciò l’assalto finale contro la cavalleria di Ottone. L’imperatore, vistosi perduto, fuggì dal campo di battaglia. La battaglia di Bouvines si era conclusa con una netta vittoria francese.
Le conseguenze della battaglia di Bouvines: un nuovo ordine europeo
L’esito della battaglia di Bouvines cambiò per sempre il volto dell’Europa.
Protagonista | Conseguenza dopo la battaglia |
---|---|
Filippo II Augusto (Francia) | Consolidò il regno di Francia, annettendo la Normandia e altre terre. Divenne il monarca più potente d’europa. |
Ottone IV (Sacro Romano Impero) | Perse ogni prestigio e fu costretto a cedere il trono imperiale a Federico II di Svevia. |
Giovanni Senzaterra (Inghilterra) | Indebolito dalla sconfitta, fu costretto dai baroni a firmare la Magna Carta Libertatum nel 1215. |
Il declino di Ottone IV e l’ascesa di Federico II
Ottone IV si ritirò dalla vita politica, lasciando campo libero a Federico II per il trono imperiale e morendo nei suoi feudi un anno dopo.
La Magna Carta Libertatum e la nascita della monarchia costituzionale inglese
A pagare il prezzo più alto fu Giovanni Senzaterra. Sebbene non avesse partecipato direttamente allo scontro, la sua strategia era fallita e la sconfitta del suo alleato lo lasciò politicamente isolato. I baroni inglesi, furiosi per aver perso i loro possedimenti in Normandia e per le tasse oppressive, si ribellarono. L’anno successivo alla battaglia, il 15 giugno 1215, Giovanni fu obbligato a firmare la Magna Carta Libertatum. Questo documento limitava per la prima volta i poteri del re, stabilendo che dovesse ottenere il consenso di un consiglio di baroni e clerici per imporre nuove tasse, gettando così le basi per la futura monarchia costituzionale inglese.
Il rafforzamento della Francia e l’inizio di una nuova era
La Francia uscì da Bouvines enormemente rafforzata, con un gran numero di possedimenti territoriali, dalle Fiandre alla Normandia, sancendo di fatto la nascita della moderna nazione francese. Filippo, che prese il nome di Filippo II Augusto, venne celebrato come campione della cristianità, per aver difeso la chiesa da un imperatore scomunicato che aveva osato combattere nel giorno del Signore.
Conclusione: l’importanza storica della battaglia di Bouvines
La battaglia di Bouvines fu un evento epocale che ridisegnò gli equilibri di potere in Europa. La vittoria di Filippo Augusto segnò l’inizio di un’epoca di stabilità per la Francia e contribuì a definirne l’identità nazionale. Allo stesso tempo, la sconfitta della coalizione indebolì il potere imperiale e quello inglese, aprendo la strada a importanti cambiamenti politici e sociali. La battaglia di Bouvines rimane, quindi, un evento fondamentale per comprendere la storia medievale europea.
Ciro Gianluigi Barbato
Fonte immagine di copertina: https://midiconoche.com/2019/02/05/la-battaglia-di-bouvines/
Articolo aggiornato il: 23/09/2025