Calderón de la Barca: la vida es un sueño

Calderón de la barca: la vida es un sueño

La nascita di Calderón de la Barca corrisponde ai momenti di massimo splendore dell’epoca Barocca.
Si ha una rinnovazione del teatro, considerato il più importante dell’estetica barocca, poiché si ha una semplificazione della trama, opere con contenuto filosofico e di carattere riflessivo, e inoltre si ha una maggiore complessità del linguaggio e un perfezionamento della scenografia.
La vida es un sueño è una delle migliori opere teatrali del Siglo de Oro, nonché il più grande capolavoro di Calderón de la Barca. Il motivo che si ripete è quello della realtà e della finizione.

Le fonti a cui si ispira Calderón de la Barca.

-La leggenda di Buddha, bambino al quale i genitori avevano proibito il contatto con il mondo esterno per una profezia, e si manifesta l’idea della realtà come illusione.
-Il racconto del dormiente e il risveglio, un uomo potente che raccoglie per strada un ubriaco e lo porta al suo palazzo, gli fa credere di essere un sovrano e, dopo che si è addormentato, al suo risveglio si ritrova di nuovo per strada e non sa se ciò che è successo fosse realtà o sogno. Era un racconto per divertire, e Calderón de la Barca lo utilizza a seconda delle sue intenzioni letterarie e gli da un senso un po’ tragico.
-Altra fonte appartiene alla letteratura antica greca, quella di Platone e il mito della caverna, la conoscenza che si fonda su basi false.

La vida es un sueño

La vida es un sueño conta 3 giornate o 3 atti in cui si raccontano 2 storie che si intrecciano tra loro, in cui Calderón de la Barca tratta in maniera filosofica e morale temi come la libertà di fronte al destino, la religione e l’amore.
La vida es un sueño è ambientato in Polonia e racconta la storia di Segismundo, principe di Polonia. La sua vicenda si intreccia con quella di un altro personaggio: Rosaura.
Rosaura è una donna che si presenta vestita da cavaliere e si trova in un luogo selvaggio insieme al suo servitore Clarín. Ella è arrivata in Polonia con lo scopo di trovare Astolfo e cercare di recuperare l’onore offeso, poiché fu sedotta e abbandonata da lui. Insieme trovano Segismundo rinchiuso in una grotta. Il padre Basilio, re della Polonia, alla nascita di Segismundo consultò un oroscopo e vide nelle stelle il suo futuro. Era nato sotto una cattiva stella, la madre era morta nel darlo alla luce e ciò era un cattivo presagio. Preoccupato che possa diventare la rovina del suo regno decide di rinchiuderlo. Segismundo non sa il motivo, quindi soffre di un problema di identità. Parla spesso con Dio, poiché non capisce cosa abbia fatto di male per meritarsi questo destino. Qui fa un’affermazione teatrale: “il più grande delitto dell’uomo è nascere”, spesso usata da Calderón de la Barca per coinvolgere lo spettatore. 
Clotaldo, guardiano e unico amico di Segismundo, porta Rosaura e Clarìn al palazzo, timoroso perché chiunque avesse scoperto l’esistenza di Segismundo avrebbe dovuto essere punito con la morte. Però quando arrivano Basilio prende una decisione importante, quella di svelare Segismundo al mondo, poiché teme di aver commesso un errore; lo fa addormentare e lo porta a palazzo per vedere come si comporta.
Viene trattato come un principe, però inizia a comportarsi come un tiranno, vuole essere libero, senza limiti, uccide anche un servitore e Basilio decide di rinchiuderlo nuovamente facendogli credere che fosse stato tutto un sogno. Quando si risveglia riflette se fosse stata verità o solo un sogno.
Nel frattempo, Rosaura diviene dama di compagnia di Estrella. Astolfo vuole sposare Estrella per diventare re di Polonia. Il popolo però non lo accetta come re, poiché russo. Vogliono liberare il principe e cosi Segismundo comprende che ciò che era accaduto era realtà e dedica la sua vita a conquistare libertà e potere.
Egli inizia ad agire con grande responsabilità, perdona il padre e si dispone ad essere un re giusto e responsabile.
Calderón de la Barca con quest’opera ci fa capire che quello che conosciamo è sempre ciò che a noi arriva della realtà, ma mai essa.

Fonte immagine: Wikipedia

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