Casa Mariottide e l’approdo in Paytv
È d’impatto, è di troppo: è Mariottide! Nell’ormai lontano 2007 a Mai dire Martedì, Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, presentava così il suo personaggio Mariottide. Mariottide è un cantautore sciagurato e sfortunato, emblema della negatività e della tristezza. Una tristezza comica nel suo essere grottesca e surreale, fuori da ogni schema, ai limiti della demenzialità. Dopo questi anni in cui lo abbiamo apprezzato nelle più stravaganti avventure come il terribile duetto con la mamma, il live dalla tangenziale sud di San Fuorimano, il singolo auto-punitivo “Botte”, il maestro della tristezza ritorna con una nuova stagione di Casa Mariottide: la sit-com più triste del mondo. Dopo la presentazione con quattro episodi in anteprima al Festival del Cinema di Roma, “Alice nella città“, la prima puntata, andrà in onda il 26 ottobre su Infinity.
Casa Mariottide, la sit-com
Ad accompagnarlo in questa ennesima avventura i compagni di sempre: Enrico Venti, conosciuto come Ivo Avido, e Luigi Luciano, il talentuoso Herbert Ballerina. La sit-com narra le vicende di Mariottide, scapestrato padre di famiglia e cantautore triste che prova a sbarcare il lunario nei modi più bizzarri. Allo stesso tempo cerca di esaudire il sogno di “Divenire uno scienziato” dell’ingenuo Fernandello, il figlio adottivo – della sua stessa età – della famiglia Mariottide, tenendogli nascosta la loro tragica situazione economica. Sono bugie a fin di bene, volte a scongiurare i dubbi insinuati da Crusca (Enrico Venti), amico milionario e confidente di Fernandello, che non perde mai occasione per distruggere i suoi sogni e ostentare la sua ricchezza. Oltre ai personaggi classici ci saranno anche delle vere e proprie guest-star come Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Nino Frassica e Francesco Mandelli.
Mariottide, il personaggio
“Un eroe post-modesto” lo definisce il suo creatore, un personaggio che nelle dinamiche potrebbe ricordare lo sciagurato ragionier Fantozzi, ma che se ne discosta per purezza e genuinità. Allontanandosi dai vizi e dalle debolezze del personaggio inventato da Paolo Villaggio, costituisce allo stesso modo una critica, seppur meno mordace, alla società in cui vive. Mariottide è circondato da persone che lo vogliono sfruttare, approfittarsi della sua povertà e dell’ingenuità del figlio. Nonostante tutto, Mariottide va avanti, trovando la forza nel “peggio” e nella sua stessa negatività. La sua rivalsa è nel non avere niente in una società che impone e spinge l’individuo ad avere tutto e subito. Il personaggio mostra comunque un certo spessore caratterizzante, racchiude in sé elementi demenziali e satirici. È un personaggio che, nella sua comicità, lascia spazio anche ad alcune riflessioni.