Chi è Amelia Rosselli: poetessa ed etnomusicologa italiana

Chi è Amelia Rosselli

Chi è Amelia Rosselli, poetessa ed etnomusicologa italiana vissuta negli anni Novanta. I drammi che l’autrice ha vissuto segneranno profondamente la sua personalità e ciò emerge sia dalle sue poesie che dalla sua musica.

Chi è Amelia Rosselli

Amelia Rosselli nacque nel 1930 a Parigi in una famiglia di esuli che in Francia avevano dato vita a un movimento antifascista. Il padre infatti perderà la vita in un attentato organizzato da Mussolini, quando Amelia era solo una bambina e questo evento segnerà la sua personalità in maniera incisiva, tanto da rimanerne ossessionata. Durante la sua adolescenza si sposterà in vari paesi fino a trasferirsi definitivamente a Roma dove scoprirà la sua passione per la musica. Infatti studierà etnomusicologia, nonché le tradizioni musicali dei popoli.

Un altro evento che scuoterà nuovamente la vita della poetessa è la morte della madre, negli stessi anni in cui si stava avvicinando al mondo letterario, in particolare entrando in contatto con il Gruppo 63, un gruppo d’avanguardia del Novecento.

La sua vita e la sua personalità, però, risentiranno troppo dei traumi familiari vissuti. Infatti, dopo un lungo periodo in preda a disturbi psichiatrici, si suiciderà gettandosi dal suo appartamento all’età di sessantacinque anni.

Le opere

Chi fosse Amelia Rosselli possiamo desumerlo anche dalle sue opere, le quali rispecchiano i suoi dissidi interiori e la sua formazione plurilingue che la spinge a scrivere poesie sia in italiano che in francese e in inglese.

I suoi studi musicali giocano un importante ruolo nelle sue composizioni. L’autrice, infatti, non scinde mai la poetica e la musica nelle sue scritture, cercando di mettere sempre in primo piano il suono e il senso del ritmo. Nelle sue poesie, dunque, Amelia Rosselli cerca di fare una precisa delineazione nello spazio per poi inserire i suoi versi che presentano tutti un’analoga misura.

La prima raccolta pubblicata da Amelia Rosselli è intitolata Variazioni belliche in cui affronta determinati temi che rispecchiano la sua esperienza di vita: il malessere esistenziale e la semplificazione dell’uomo in oggetto. Il titolo del libro rimanda al concetto di guerra intesa in senso proprio, quindi rifacendosi alla sua esperienza personale e alla morte del padre, ma rimanda anche in senso figurato a una guerra interiore rispecchiando la sua personalità tormentata dai drammi familiari. Tra le opere più celebri di Amelia Rosselli ricordiamo anche Serie ospedaliera in cui emerge il suo desiderio di fuga dal mondo ma anche da sé stessa; Documento, in cui vi sono riferimenti alla sua vita personale, ma anche riferimenti ad eventi storici; Improntu, in cui ancora una volta i versi sono scritti con uno straordinario senso del ritmo volto a esprimere la sua visione di vita come campo di battaglia. Tutti questi testi, assieme alle opere scritte nel periodo giovanile, sono stati raccolti nel volume Le poesie.

Dalle opere di Amelia Rosselli emergono alcuni elementi ricorrenti non solo nelle tematiche, ma anche nello stile, come la forzatura delle parole, quelli che Pasolini ha definito “lapsus“, proprio perché non erano soltanto errori lessicali, ma elementi attraverso cui si manifestava il suo inconscio, anche la violenza espressiva utilizzata frequentemente è stata interpretata come riflesso dei suoi dissidi interiori che emergono maggiormente nelle sue ultime composizioni a causa della nevrosi che porterà poi la poetessa al suicidio.

Fonte immagine di copertina: Wikimedia Commons

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