Chi è Clara Campoamor: il volto della rivoluzione politica in Spagna

Clara Campoamor: il volto della rivoluzione

«[…] Non compiete un errore storico che rimpiangerete amaramente lasciando al margine della Repubblica la donna, che rappresenta una forza nuova e giovane…». Tutto questo è stata Clara Campoamor, esempio di determinazione e coraggio.

Clara Campoamor Rodríguez nacque nel 1888 a Madrid in una famiglia operaia. Rimasta orfana di padre, all’età di tredici anni, dovette fronteggiare le difficoltà economiche al fianco di sua madre Pilar Rodríguez Martínez, iniziando a lavorare come sarta, dattilografa, segretaria presso un giornale locale e frequentando la scuola serale fino al conseguimento della laurea in giurisprudenza nel 1923, un traguardo rilevante in un periodo storico estremamente difficile per la storia della Spagna e sicuramente duro per i primi riconoscimenti dei diritti delle donne.

Clara Campoamor continuò ad aiutare la sua famiglia e nel frattempo iniziò a frequentare diverse organizzazioni femminili, era particolarmente interessata ai problemi legati al matrimonio e ai mancati riconoscimenti di paternità, contenuti che caratterizzarono il suo impegno con la co-fondazione della Federazione internazionale delle donne nel 1928.

Ben presto iniziò a frequentare dibattiti e circoli politici e dopo essersi registrata all’ordine degli avvocati poté esercitare la professione legale; nel 1927 proprio con questo ruolo pubblico sostenne e ottenne con successo il miglioramento delle leggi sul lavoro minorile, e le modifiche alla legge elettorale a favore dell’elezione delle donne in parlamento al compimento del ventitreesimo anno di età.

Il punto di svolta arrivò nel 1931 quando, all’abdicazione del dittatore, fu proclamata la seconda repubblica ed indette le elezioni per la Costituente Cortes. Clara Campoamor fu eletta all’Assemblea costituente con Viktoria Kent e Margarita Nelken, le uniche tre donne su ventuno deputati. Il suo contributo fu determinante alla redazione della costituzione spagnola del 1931, che sancì l’uguaglianza di diritti di donne e uomini. Si batté strenuamente contro la discriminazione sessuale, per il riconoscimento legale dei bambini nati al di fuori del matrimonio, a favore del divorzio e del suffragio universale.

Nonostante fosse stata una figura fondamentale per la crescita della Spagna, fu sempre protagonista di scarsa considerazione da parte dei suoi colleghi parlamentari e di partito, seppur sostenuta dalle attiviste di diverse associazioni, fu vittima di un crescente isolamento. Nel 1933 non fu rieletta, ma venne nominata per tre anni direttrice del dipartimento dei servizi sociali.

Cosa ha rappresentato Clara Campoamor

Clara Campoamor è stata molto più di una semplice figura politica, la sua sete di riscatto e sapere, la sua voglia di andare oltre i limiti di una società fortemente maschilista hanno permesso alla Spagna di conoscere il progresso. Il 9 dicembre 1931, Clara Campoamor riuscì a far approvare l’estensione del diritto al voto alle donne, dopo una storica votazione delle Cortes spagnole: la Spagna diventava così uno dei primi paesi europei ad introdurre il suffragio universale.

Si mobilitò per l’emancipazione della donna non solo nella politica, ma anche nella società, si mobilitò per la Spagna stessa, dimostrando di possedere una mentalità moderna, capace di andare ben oltre i forti limiti della società dell’epoca.

Una donna che ha sempre dimostrato il massimo grado di coerenza tra il dire e il fare: le sue idee, i suoi valori, i suoi sogni hanno scandito ogni singola decisione ed ogni singolo momento della sua vita. I suoi ideali sono stati il motore della sua vita. La sua determinazione, il desiderio di riscattare la figura della donna considerata per troppo tempo subordinata all’uomo, hanno permesso a Clara Campoamor di essere viva e forte presenza nelle nostre vite, nelle nostre strade e nelle nostre scuole.

Ancora oggi, una figura che sprona il mondo femminile a non arrendersi, ad avere coraggio, ma soprattutto a credere nei propri sogni.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia commons

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