Chi è Margaret Hamilton, le mente dietro l’allunaggio

Chi è Margaret Hamilton, la mente dietro lo sbarco sulla luna

Negli annali della storia dell’informatica, alcuni nomi si impongono – Bill Gates, Steve Jobs, Alan Turing – ma ci sono eroi non celebrati il cui contributo è altrettanto vitale, se non di più. Tra questi c’è Margaret Hamilton, una informatica e imprenditrice statunitense il cui lavoro ha plasmato in modo fondamentale il panorama dell’ingegneria del software e ha svolto un ruolo cruciale nel successo delle missioni Apollo della NASA sulla Luna.

Biografia di Margaret Hamilton

Nata il 17 agosto 1936 a Paoli, nell’Indiana, Margaret Hamilton ha mostrato fin da giovane un’attitudine per la matematica e le scienze. Ha coltivato la sua passione per la matematica all’Università del Michigan e ha poi conseguito la laurea in matematica e filosofia presso l’Earlham College nel 1958. Fino alla laurea, ha lavorato come insegnante di matematica e di francese alle scuole superiori prima di passare all’ingegneria del software, un campo che all’epoca era agli inizi.
La carriera di Margaret Hamilton è decollata quando è entrata a far parte del Massachusetts Institute of Technology (MIT) nel 1960. Qui lavorò allo sviluppo del software per il progetto Semi-Automatic Ground Environment (SAGE), un sistema di difesa aerea all’avanguardia. Il suo lavoro sul SAGE ha gettato le basi per i suoi successi futuri e l’ha resa una figura di spicco nel campo emergente dell’ingegneria del software. Di fatto, sono stati i suoi sforzi in questo progetto a candidarla per la posizione alla NASA come sviluppatore principale del software di volo Apollo.

MIT Instrumentation Laboratory e NASA

Margaret Hamilton è entrata a far parte del MIT Instrumentation Laboratory (oggi Draper Laboratory), che ha sviluppato l’Apollo Guidance Computer per il programma di esplorazione lunare Apollo. Negli anni ’60, la NASA intraprese l’ambiziosa missione di far atterrare l’uomo sulla Luna e riportarlo sano e salvo sulla Terra. Margaret Hamilton fu nominata ingegnere capo del software per i sistemi di guida e controllo dell’Apollo, con la responsabilità di sviluppare il software che avrebbe navigato la navicella spaziale e l’avrebbe fatta atterrare sulla superficie lunare. Hamilton era la prima programmatrice e la prima donna programmatrice nel progetto.
Margaret Hamilton dovette affrontare numerose sfide durante il progetto Apollo, non ultima la complessità del software richiesto. Il computer di guida dell’Apollo, una meraviglia della tecnologia degli anni ’60, aveva una potenza di elaborazione e una memoria limitate rispetto agli standard odierni, eppure doveva eseguire calcoli complessi in modo impeccabile e in condizioni estreme. Il fallimento non era un’opzione, poiché la vita degli astronauti dipendeva dall’affidabilità del software.

Apollo 11

Uno dei contributi più significativi di Margaret Hamilton al programma Apollo è stato il suo concetto di «pianificazione prioritaria». Ha ideato un sistema che consentiva al computer di stabilire la priorità dei compiti in tempo reale, assicurando che le operazioni critiche avessero la precedenza su quelle meno importanti. In poche parole, in uno dei momenti critici della missione Apollo 11, l’Apollo Guidance Computer scongiurò l’aborto dell’atterraggio sulla Luna. Tre minuti prima dell’atterraggio, furono attivati diversi allarmi del computer. A rendere critica la situazione era una caratteristica del sistema: poteva supportare l’esecuzione simultanea di soli sette programmi e quest’ultimo allarme ne richiedeva l’ottavo. Di conseguenza, secondo quanto previsto dalla «pianificazione prioritaria», Margaret Hamilton mantenne in esecuzione solo le attività più importanti, ovvero quelle richieste per l’atterraggio. Questo approccio innovativo si rivelò fondamentale durante la missione Apollo 11 e grazie all’algoritmo di programmazione prioritaria di Hamilton, il computer di guida è stato in grado di mantenere la stabilità e di eseguire la sequenza di atterraggio cruciale, consentendo a Neil Armstrong e Buzz Aldrin di entrare nella storia come primi esseri umani a mettere piede sulla Luna.

Riconoscimenti

Il lavoro svolto da Margaret Hamilton nel programma Apollo le è valso, tra gli altri riconoscimenti, il premio NASA Exceptional Space Act e la Medaglia presidenziale della libertà nel 2016.

«Bisogna tenere presente che a quel tempo l’ingegneria del software non era nemmeno un campo», ha affermato il presidente Barack Obama quando le ha consegnato la medaglia. «Non c’erano libri di testo da seguire».

Tuttavia, i suoi contributi sono rimasti largamente ignorati dal pubblico fino agli ultimi anni, oscurati dagli astronauti che hanno attirato le luci dei riflettori. Il lavoro di Margaret Hamilton ha gettato le basi per le moderne pratiche di ingegneria del software e l’ha consacrata come pioniera delle donne nei settori STEM, rappresentando una figura simbolica nella conquista della parità di genere in questo campo. Inoltre, va ricordato come la maternità della Hamilton non rappresento un ostacolo nel proseguimento della sua carriera alla NASA.

Altri progetti

Al di là del successo delle missioni lunari, Margaret Hamilton ha continuato a dare contributi significativi al campo dell’ingegneria del software. Nel 1986 ha fondato Hamilton Technologies, Inc. un’azienda di sviluppo software focalizzata sullo sviluppo di strumenti per la progettazione e la verifica del software. Ha ricoperto il ruolo di CEO di Hamilton Technologies fino al 1989, impegnandosi per migliorare la sicurezza del software.

L’impegno e l’ingegno di Margaret Hamilton nel programma Apollo non solo ha aiutato l’umanità a raggiungere uno dei suoi più grandi traguardi, ma ha anche aperto la strada alle future generazioni di ingegneri del software senza differenziazione di genere.

Fonte immagine: Wikimedia Commons

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