Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci: la nuova scoperta

Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci: la nuova scoperta

Codice Atlantico: scoperto il volto nascosto di Federico da Montefeltro all’interno di un ritratto a sanguigna del maestro Leonardo Da Vinci

Il Codice Atlantico, documento storico di inestimabile valore, adesso pubblico e consultabile online, grazie all’enorme lavoro di collaborazione tra La Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la società The Visual Agency, prodotto ricco di composizioni e tematiche, composto in anni diversi, è l’opera più importante scritta e disegnata dal maestro Leonardo Da Vinci.

Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci: la nuova scoperta
Copertina del Codice Atlantico – Fonte Wikipedia

Il Codex Atlanticus (Codice Atlantico) è stato composto tra il 1452 ed il 1519 ed è una vasta opera su cui tutt’oggi molti studiosi incentrano le proprie ricerche scientifiche. Esso è stato raccolto da Pompeo Leoni, il quale era riuscito a recuperare alcuni volumi, i quali smembrò e riordinò secondo un ordine proprio, probabilmente inserendo alcuni disegni non originali.

Secondo lo stesso Pompeo Leoni, il Codice Atlantico è: «Un libro di 400 fogli in circa, e li fogli sono alti più d’un braccio e in ogni foglio sono diversi fogli incollati di macchine d’arte segrete, e d’altre cose di Leonardo detto, cosa che veramente stimo degna di S.A. e la più curiosa che fra le altre vi sia, dice l’Aretino averne trovato mezzo ducato della carta, però cento scudi ci sarebbon ben spesi, se per tal prezzo si potesse havere» (Estratto dalla lettera da Alessandro Beccari a Andrea Cioli, 18 settembre 1613; Archivio di Stato di Firenze, Mediceo del Principato, 3130, fol. 456. Cfr. Renzo Cianchi, Un acquisto mancato, in La Nazione, 24 novembre 1967, p. 3.)

A seguito della fine dell’anniversario della nascita di Federico da Montefeltro – conte di Urbino, Montefeltro, Castel Durante e Mercatello, nonché signore di Gubbio e Sassocorvaro, egli fu un condottiero e mecenate importantissimo nel Rinascimento Italiano – giunte al 600esimo anniversario, giunge attraverso comunicato stampa una notizia incredibile riguardo ad una clamorosa scoperta: l’unione del genio di Leonardo a quello del condottiero Federico che è finalmente visibile su un disegno realizzato a sanguigna dello stesso Leonardo.

Attraverso il simbolo del ducato di Urbino, con la sua simbologia impressa sullo stesso Palazzo di Urbino, le gesta eroiche di Federico da Montefeltro sono divenute memorabili grazie anche alla sua stessa effige, divenuta simbolo del ducato e rappresentata su diversi supporti (monete, dipinti, ecc.).

La storia ci racconta anche il perché di questa famosa posa che lo vede ritratto costantemente di lato: durante un torneo aveva subito una perforazione attraverso l’elmo, la quale gli aveva compromesso l’occhio. Questo escamotage, adoperato nella raffigurazione, era un modo per non essere schernito o sottovalutato agli occhi del pubblico.

Fonte: Codex Atlanticus

Leonardo, in questo schizzo a sanguigna contenuto nel Codice Atlantico, riesce a bypassare il tutto, raffigurandolo con la netta particolarità della mancanza dell’occhio destro.

Questa ricerca sul Codice Atlantico e sul ritratto leonardesco è frutto di studiosi ed esperti che, avvalendosi di un team multidisciplinare e della scienza, sono riusciti a delineare le forme in maniera chiara.

Presentata alla conferenza internazionale, che vede il patrocinio dell’International Committee Leonardo da Vinci e del Consiglio Regionale delle Marche e della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea, è stata così presentata in Italia, rivelando l’incredibile scoperta sul Codice Atlantico leonardesco.

Alla presentazione sono intervenuti:

  • Annalisa Di Maria, scrittrice e studiosa internazionale d’arte, nonché massima esperta di Leonardo Da Vinci, la quale ha parlato del disegno all’interno del Codice Atlantico, rimarcando l’abilità del maestro di disegnare con entrambe le mani, in base a come voleva indirizzare il movimento del disegno;
  • Andrea da Montefeltro, firmatario del ritrovamento, il quale rimarca il concetto di un ben espresso libero arbitrio del maestro, che è ciò che lo guidava attraverso la sperimentazione artistica e, di conseguenza, all’essere diverso da tutti gli altri artisti;
  • Il dottore perito calligrafo forense Stefano Fortunati, il quale ha determinato che tutte le scritte, contenute nel foglio specifico – sia alla dritta che alla rovescia – all’interno del Codice Atlantico, erano scollegate al disegno e che esso risulta anche antecedente ad esse;
  • Il dottor Fabio Di Censo, chirurgo oculista nonché direttore a Sulmona di una unità operativa oculistica, il quale ha confermato che quello non era l’occhio di un dormiente o di una maschera funeraria (ipotesi più gettonata finora), ma bensì di Federico da Montefeltro.

Fonte immagine di copertina: Ufficio stampa

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