Cosa vedere a Bologna, veloce guida sul come perdersi

Cosa vedere a Bologna

Bologna

Piccola guida su cosa vedere a Bologna. O su come perdersi!

Nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino”  cantava Lucio Dalla

Chiedete consigli prima di intraprendere un viaggio? Sì? Perché?
Sentite veramente la profonda necessità di sapere dove andare, cosa guardare, dove passare, dove mangiare, bere, comprare, sognare, ecc.?
Perdete la naturale capacità di percezione del mondo senza una guida turistica tra le mani? Ne dubito.
Se temete, o anche se non lo temete, di essere questo genere di persona e volete porvi una qualche cura, esiste un posto nel mondo dove potete ricominciare da zero.
Ha un bel mucchio di tetti rossi, contiene in sé un miscuglio di culture in continua crescita, l’università più antica del mondo ed è una ex di Roberto Baggio (che non fa mai male).
Si chiama Bologna, risiede da tempo in Emilia – Romagna e aspetta soltanto voi.
Nonostante io senta forte l’allarme dell’incoerenza suonare nella mia testa, soprattutto dopo la lunga premessa, non posso fare a meno di darvi una personale dritta se si parla di questa città.
Se andate a Bologna, perdetevi.
Non importa quanto sia lungo il vostro soggiorno, anche se aveste a disposizione una sola giornata, usatelo per dimostrare a voi stessi quant’è pessimo il vostro orientamento.
Per carità, ci sono monumenti e paesaggi di indiscutibile bellezza e valore, vanno assolutamente visitati con cura e attenzione.
Osservate le due Torri, scalatele da dentro, e poi dirigetevi a vedere il Nettuno, altra opera di incredibile qualità estetica. Fatelo, non potete assolutamente mancare, ma tutto ciò tenetevelo per il secondo giorno.
Il primo limitatevi a posare le valige e andate in giro, non vi preoccupate nemmeno di tirare su il naso verso il cielo. Qualsiasi sia il tempo, non ve ne accorgerete.
Passeggiate semplicemente, guardatevi intorno, c’è tanto da vedere e poi, quando meno ve lo aspettate, ordinate a voi stessi di virare. Non importa se a destra o a sinistra, l’orientamento l’avete lasciato in camera, e se vi preoccupaste di tutto ciò, vi perdereste qualcosa.
Siete già a buon punto, ma dovete ancora perfezionarvi. Scendete più in profondità, camminate lungo gli eterni porticati, i quali vi faranno personale dono di un tale senso di immutabilità da divenire in poco tempo una conferma nelle vostre vite.
Fermatevi, se vi va, avete tutto il diritto di essere stanchi. Siete dei vagabondi, senza un futuro certo o una strada perfettamente tracciata.
Mentre prendete fiato potreste buttare l’occhio sui passanti, persone come voi, le quali avranno sicuramente storie molto differenti dalla vostra ma con cui già condividete la familiarità dei portici.
Siete praticamente parenti, anche se non lo sapete.
Potreste trovarne uno di vostro piacimento, chi sa, fategli un sorriso o avvicinatevi con una scusa, in tal caso.
Innamoratevi! Cosa avete da perdere? Siete persi in una città semi-sconosciuta, avete percosso tanta strada da non sentire più le gambe e siete già in ballo, ballate. No? Va bene.
Perché anche se non riuscite a innamorarvi di qualcuno a Bologna, avrete sempre l’occasione di innamorarvi di essa.
Delle sue strade da percorrere dritti per poi svoltare ed infognarsi nei suoi vicoli più profondi e sperduti, delle notti che sembrano non avere mai termine, del suo odore di casa.
Non correte alcun rischio, non abbiate timori, percorretene le viscere e le arterie, spingetevi più in fondo che potete, tanto al momento giusto lo sentirete.
Un rimbombo sicuro e tranquillo, nel quale si svegliano, vivono e si addormentato i figli di questa città.
Il rumore del suo cuore.

 

Bologna, una veloce guida sul come perdersi

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A proposito di Gennaro Esposito

Iscritto a Lettere Moderne, decide di abbandonare gli studi umanistici per l’ Università della Strada. Segue da qualche tempo i corsi di Marketing della Nocciolina Zuccherata. Alcune voci lo vogliono a La Repubblica, altre, invece, parlano di una sua assunzione a Il Fatto Quotidiano. Lui assicura di star seguendo una terapia psicofarmacologica per farle smettere del tutto.

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