Cos’è l’Hanbok: l’abito coreano tradizionale

Cos’è l’Hanbok: l’abito coreano tradizionale

Hai prenotato un viaggio in Corea del Sud, ma non sai cos’è l’Hanbok? Se è così, quest’articolo fa al caso tuo. Non c’è cosa più bella di visitare un nuovo posto ed immergersi totalmente nella cultura locale; pertanto, non puoi non sapere cos’è l’Hanbok. Per scoprire di cosa si tratta, è necessario ripercorrere a ritroso la storia dell’Hanbok, dalle sue origini fino ai giorni nostri.

Cos’è l’Hanbok

L’Hanbok, noto come Chosŏn-ot in Corea del Nord, è l’abito coreano tradizionale. Oltre che nelle due Coree, viene indossato anche dai coreani che vivono in Cina, i Chaoxianzu. Il design tipico dell’Handbok è stato progettato in maniera tale da renderlo comodo e pratico, facilitando i movimenti. La stoffa presenta numerosi ornamenti, ricami e grafiche dorate, riconducibili allo Sciamanesimo e simboleggiano l’onore, la ricchezza, la prosperità e la buona salute, ma anche lo spirito nazionale, che questo abito tradizionale porta con sé.

Forma e design dell’Hanbok

Cos’è che compone l’Hanbok? Sia quello degli uomini, che quello delle donne, comprende una giacca corta, detta jeogori, ed è la parte superiore dell’abito. La parte inferiore dell’Hanbok femminile è caratterizzato da una gonna avvolgente, nota come chima; mentre, l’Hanbok maschile prevede un paio di pantaloni, chiamati baji. Entrambi i sessi possono indossare un soprabito lungo, detto po.

Adesso, vediamo ogni componente nello specifico:

Jeogori

Il jeogori copre le braccia e il petto. È composto da vari pezzi: il gil è la grande sezione che copre il petto e la schiena; il git è una fascia di tessuto, che contorna il colletto; sopra di essa viene posizionato il dongjeong, un colletto bianco; i goreum sono i nastri per allacciare il jeogori. Inoltre, il jeogori da donna può presentare un kkeutdong, cioè un polsino di colore diverso, posizionato all’estremità di ciascuna manica. Se il jeogori maschile è rimasto tutto sommato invariato nel tempo, ciò che, invece, ha subito una trasformazione drastica è il jeogori dell’Hanbok femminile: nel corso della dinastia Joseon è stato accorciato di molto, ma in tempi recenti è stato nuovamente allungato, per una questione di maggiore comodità e vestibilità, anche se non scende oltre la vita.

Chima

La chima è la gonna dell’Hanbok. Legata sotto il seno da un’ampia fascia e lunga fino a terra, è esistita in numerosi stili nel corso dei secoli. Al di sotto si portavano strati di sottogonne o sottovesti, chiamate sokchima: durante il regno di Goryeo le nobildonne ne usavano anche sette o otto per rendere l’abito più vaporoso, mentre sotto la successiva dinastia Joseon l’utilizzo di stoffa fu altamente ridotto. Il colore variava in base all’età e allo stato civile dell’indossatrice: rosso prima del matrimonio e della maternità, indaco o blu durante la mezz’età, verde giada e grigio durante la vecchiaia. Dopo l’introduzione della cultura occidentale in Corea, grazie alla firma del trattato di Ganghwa nel 1876, la lunghezza delle chima cominciò a ridursi.

Baji

I baji sono la parte inferiore dell’Hanbok maschile. Cos’è che distingue i pantaloni che compongono l’Hanbok dai pantaloni occidentali è il fatto che calzano larghi, per facilitare la seduta sul pavimento. Sono legati in vita da una cintura e chiusi alle caviglie da fasce chiamate daenim. In passato venivano usati anche dalle donne come biancheria intima sotto la chima.

Po

Po è il termine generico per riferirsi al soprabito dell’Hanbok, che può essere in stile coreano o in stile cinese. Il primo risale al periodo dei Tre regni di Corea e veniva legato in vita da una cintura e da un nastro goreum: un esempio di po in stile coreano è il durumagi, che veniva indossato sopra il jeogori e il baji per proteggersi dal freddo. Lo stile cinese, invece, venne importato in Corea nel periodo degli stati del Nord e del Sud come uniforme di corte e assimilato nella cultura coreana nel corso dei secoli.

Cos’è che contribuisce ad adornare l’Hanbok femminile sono gli accessori: la giacca è spesso decorata con gioielli di ambra e i capelli accessoriati con fermagli, chiamati binyeo, o con spille per capelli, dette tteoljam. Il norigae è un accessorio tradizionale, che le donne appendono al nastro goreum, al jeogori o alla chima.

Storia ed origine dell’Hanbok

L’Hanbok ha fatto la sua prima comparsa sulla scena della storia coreana nel periodo dei Tre regni (57 a.C. – 668 d.C.), del quale disponiamo di documenti, grazie alle antiche pitture murali. Esse attestano che le donne indossavano chima e jeogori già nel Goguryeo, tra il IV e il VI secolo.

Durante il periodo degli stati del Nord e del Sud (698-826), gli antichi regni del Silla e del Balhae adottarono il dallyeong, una vestaglia dal collo tondo, usata dalla dinastia cinese Tang. Quest’ultima influenzò molto la moda del Silla, la cui corte adottò le medesime regole sull’abbigliamento. La moda del Balhae fu, invece, influenzata non solo dalla dinastia Tang, ma anche da più stili eterogenei, come quello del popolo Mohe, quello del Goguryeo e quelli dei Tre regni.

Durante il successivo periodo Goryeo (918-1392), tra gli aristocratici l’abitudine presa in prestito dalla Cina di indossare la gonna sopra alla parte superiore iniziò ad essere sostituita dal modo opposto, che prevedeva chima sotto e jeogori sopra. I due stili convissero per l’intera dinastia, e la moda influenzata dalla dinastia Tang scomparve del tutto soltanto nel medio-tardo Joseon. L’abbigliamento dei nobili del Goryeo venne modellato su quello della dinastia Song. In questo periodo furono attuate importanti modifiche al tradizionale modello dell’Hanbok: dopo la firma del trattato di pace tra il Goryeo e l’impero mongolo nel XIII secolo, le principesse mongole che si sposarono con i sovrani coreani portarono con sé la moda mongola, influenzata dalla dinastia Yuan. Con la fine di tale dinastia, il Goryeo conservò soltanto l’abbigliamento utile e adatto alla propria cultura, mentre il resto scomparve. Inoltre, è proprio in quest’epoca che il tipo, il colore e i dettagli degli Hanbok cominciarono a determinare le differenze nello status sociale di chi lo indossava.

Nei primi anni della dinastia Joseon (1392-1897), la moda femminile degli aristocratici e della monarchia, che venne imitata dalle classi più umili, fu influenzata dalla dinastia Ming, ma al contempo fu contaminata da uno stile distintamente coreano. Quando il Neoconfucianesimo venne adottato come ideologia di Stato nel XV secolo, ciò ebbe il suo impatto anche sull’abbigliamento usato da tutte le classi sociali, in ogni occasione della vita: gli uomini dovevano esprimere integrità, mentre le donne castità nel loro modo di vestire. Di conseguenza, le donne iniziarono a indossare chima a pieghe, jeogori più lunghi e molteplici strati di stoffa per non lasciare mai scoperta la pelle nuda e per nascondere le curve del corpo. Nel XVI secolo, il jeogori iniziò ad accorciarsi progressivamente e divenne più aderente; la riduzione della quantità di stoffa, con cui venivano cuciti gli abiti, potrebbe essere motivata dalle difficoltà economiche che seguirono le invasioni giapponesi della Corea, avvenute tra il 1592 e il 1598.

L’Hanbok moderno

In Corea del Sud, l’Hanbok è stato particolarmente utilizzato fino agli anni ’60 del secolo scorso, cioè fino a quando non ha cominciato ad insediarsi la moda occidentale, che lo ha reso un abito tradizionale da indossare solo in occasioni molto formali. Tuttavia, alcuni stilisti hanno proposto versioni modernizzate dell’Hanbok per l’uso quotidiano. Inoltre, nel 2012 il Ministero della cultura, degli sport e del turismo della Repubblica di Corea ha stabilito l’Hanbok Day, organizzando un festival volto ad incoraggiare il popolo coreano a riscoprire alcune antiche tradizioni, come quella di indossare questo meraviglioso abito tradizionale coreano.

Cos’è l’Hanbok originario e cosa lo distingue da quello moderno?

L’Hanbok moderno, a differenza di quello classico dell’antichità con ricami raffiguranti elementi della natura, presenta grafiche più eccentriche e spesso riconducibili alla moda occidentale. Inoltre, al giorno d’oggi è diventato un uso comune quello di unire il passato con il presente: sono passati di moda gli abbinamenti tradizionali, che vogliono il jeogori obbligatoriamente indossato con il chima o il baji; oggi non è insolito vedere qualcuno indossare il jeogori con dei jeans in denim o altrettanti abbinamenti, che mantengono un piede nel passato, ma, al contempo, rappresentano uno sguardo verso il futuro. Infine, se in passato c’erano delle restrizioni riguardo ciò che doveva indossare una uomo e ciò che invece era considerato prettamente per donne, oggi non è più così: la barriera dei generi è stata abbattuta, cos’è che compone l’Hanbok di qualcuno lo decide l’individuo stesso, senza badare al proprio sesso.

Cosa differenzia  l’Hanbok sud-coreano da quello nord-coreano?

Solo il nome, poiché in Corea del Nord è noto come Chosŏn-ot, ma a livello di composizione e design è lo stesso. Quest’abito tradizionale è stato promosso attivamente da Kim Jong-un. Mentre gli uomini lo indossano solo occasionalmente, le donne devono indossarlo durante la celebrazione di feste nazionali. La combinazione chima nera-jeogori bianco è l’abbigliamento rappresentativo della donna nordcoreana ideale, nonché l’outfit ufficiale per le cerimonie e la divisa scolastica delle universitarie. 

Quand’è che al giorno d’oggi si indossa l’Hanbok?

Oggigiorno, l’Hanbok viene indossato solo durante occasioni speciali, come matrimoni o durante il Seollal, noto anche come Capodanno Lunare Coreano, che, insieme al Chuseok, è una delle festività più importanti e significative della cultura coreana. Il Seollal consiste nel riunire intere generazioni per onorare gli antenati, condividere cibo tradizionale e partecipare a rituali che augurano fortuna e prosperità per l’anno che viene. Cos’è che sottolinea lo spirito tradizionale di questa festività è proprio l’usanza del popolo coreano di indossare l’Hanbok, che si è protratta nei secoli.

Un’esperienza che non può mancare nel tuo prossimo viaggio in Corea del Sud è la visita al palazzo reale di Seul, il Gyeongbokgung. La cosa sorprendente è che, se entri indossando un Hanbok, potrai saltare la fila, ma soprattutto l’ingresso sarà gratuito. Quest’occasione unica ti permetterà di vivere a pieno il tuo viaggio, adattandoti alla cultura locale.

Fonte immagine in evidenza per l’articolo su Cos’è l’hanbok: Pixabay

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