Dewa Sanzan: le tre montagne sacre di Dewa

Le tre montagne sacre di Dewa Sanzan

Le tre montagne sacre di Dewa Sanzan sono un luogo di pellegrinaggio molto visitato, anche dal famoso poeta di haiku Matsuo Bashō.

Le Dewa Sanzan sono le tre montagne sacre di Dewa e comprendono il monte HaguroGassan e Yudono. Sono situate nell’antica provincia di Dewa, oggi prefettura di Yamagata in Giappone. Sacre allo Shintoismo e specialmente al culto ascetico dello Shugendō, è una forma di pratica religiosa che ha avuto origine durante il periodo Heian in Giappone. I praticanti dello Shugendō, conosciuti come yamabushi , compiono pellegrinaggi da una vetta all’altra in sacre regioni montane.

Monte Haguro-san di Dewa Sanzan

Haguro-san, alta 414 metri è la più facilmente accessibile fra le tre montagne sacre di Dewa Sanzan ed essendo la più bassa, è possibile accedervi durante tutto l’anno.

Ognuna delle tre vette di Dewa Sanzan, rappresenta una fase della vita. Il monte Haguro simboleggia la nascita, per questo è solitamente la prima tappa tra i pellegrini che decidono di affrontare il percorso tradizionale.

Il percorso tradizionale è formato da un sentiero di 2.446 gradini di pietra che conducono alla cima. Il sentiero permette di scoprire una parte poco conosciuta della spiritualità giapponese, ammirando alberi di cedro di oltre 600 anni, il cedro Jijisugi di 1000 anni, numerosi santuari e a famosa pagoda a cinque piani Gojūnotō, costruita da Taira no Masakado. La struttura originale risale al 937, tuttavia quella che possiamo ammirare oggi è una ricostruzione del 1377 voluta dall’Imperatore Chokei ed è considerata uno dei tesori nazionali, insieme al millenario cedro Jijisugi.

Arrivati sulla cima si trova il Sanjin Gosaiden. In questo complesso sono venerate le divinità di tutti e tre i santuari di Dewa Sanzan: Tsukiyomi-no-Mikoto, Oyamatsumi-no-Mikoto e Ideha-no-Mikoto. Poco distante dal santuario sorge il Dewa Sanzan Historical Museum, un museo che ripercorre la storia del santuario attraverso l’esposizione di opere d’arte e manufatti vari.

Fonte: Wikipedia, Fotografo: Japanexperterna.se

Il monte Gassan  

Il monte Gassan, che significa monte della luna, alto 1.984 metri, è la più elevata delle tre montagne sacre di Dewa Sanzan. Gassan nelle fasi della vita simboleggia la morte, ponendosi così al centro del percorso tradizionale che collega i monti Haguro-san e Yudono-san. La cima del monte ospita un piccolo santuario, che rimane inaccessibile sia a piedi che con i mezzi pubblici per gran parte dell’anno per via delle abbondanti nevicate che interessano la regione; pertanto, i pellegrini approfittano dei mesi estivi per scalare Gassan.

Il percorso passa attraverso splendidi paesaggi naturali composti da paludi, prati di fiori alpini e aree ricoperte da neve anche in estate e la mancanza di alberi permette di avere una vista splendida, libera da ostacoli visivi. 

Una volta giunti al santuario in cima, si prende parte a un rito di purificazione prima di accedervi. I monaci del santuario  guidano i visitatori nei vari passaggi del processo di purificazione in seguito al quale si può accedere al santuario per pregare, bere un sorso di sakè e accendere dell’incenso.

Fonte: Wikipedia, Fotografo: ChiefHira

Monte Yudono

Il monte Yudono simboleggia la rinascita, per questo motivo si pone alla fine del percorso tradizionale che attraversa le tre montagne sacre di Dewa. Alto 1504 metri, il monte Yudono-san sorge nei pressi del fiume Bonjii che scorre verso la cittadina di Asahi. Sui suoi pendii accoglie un santuario con un grande portale Torii che sin da tempi lontani è meta di pellegrini e visitatori. Questo luogo è talmente misterioso che è persino proibito parlare o ascoltare di ciò che accade al suo interno, per questo motivo è vietato scattare fotografie.

Durante il percorso tradizionale, ad un certo punto viene richiesto di togliere le scarpe perché è presente una vasca di acqua per il tradizionale rito di purificazione che viene eseguito prima di accedere a qualunque luogo sacro. In cima al monte, a differenza degli altri due, non si trova nessun edificio in quanto il santuario è essenzialmente all’aperto poiché l’oggetto di venerazione è la goshintai, ovvero una gigantesca formazione rocciosa di colore scuro considerata sacra secondo antiche tradizioni giapponesi che usavano venerare la natura.

Fonte: Wikipedia, Fotografo: Geom

Fonte immagine copertina: wikimediacommons byくろふね

 

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