La dieta BARF, acronimo di “Biologically Appropriate Raw Food” (cibo crudo biologicamente appropriato), è un modello alimentare che si basa sulla somministrazione di carne cruda, ossa e altri ingredienti non processati. Può essere un’alternativa all’alimentazione industriale, ma richiede una profonda conoscenza e una gestione attenta per evitare seri rischi per la salute del cane e dell’uomo.
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La composizione della dieta BARF
La dieta BARF si fonda sul principio che i cani, discendendo dai lupi, siano predisposti a un’alimentazione cruda. Un piano tipico prevede percentuali indicative come: 60% di ossa polpose crude, 20% di carne magra cruda, organi e trippa verde, e 20% di frutta e verdura. È fondamentale che tutta la carne, specialmente quella di maiale, sia stata abbattuta termicamente (congelata a temperature molto basse) per inattivare parassiti pericolosi. Gli elementi vegetali vanno frullati per renderli digeribili.
Benefici e rischi della dieta BARF: un confronto equilibrato
Prima di adottare questo regime alimentare, è fondamentale valutarne sia i potenziali vantaggi, sostenuti dai suoi fautori, sia i rischi concreti, evidenziati da gran parte della comunità veterinaria, come riportato da organismi ufficiali quali la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI).
Potenziali benefici (secondo i sostenitori) | Rischi concreti (evidenziati dalla comunità scientifica) |
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Miglioramento della salute dentale grazie alla masticazione delle ossa polpose. | Contaminazione batterica (Salmonella, E. coli) e parassitaria, con rischi per la salute del cane e dell’uomo (zoonosi). |
Pelo più lucido e cute più sana grazie agli acidi grassi naturali. | Squilibri nutrizionali (carenze o eccessi di vitamine e minerali) se la dieta non è formulata da un esperto. |
Migliore digeribilità per cani con sensibilità agli amidi e ai cereali. | Danni fisici causati dalle ossa: fratture dentali, soffocamento, ostruzioni o perforazioni gastro-intestinali. |
Aumento della massa muscolare e maggiore energia. | Difficoltà nella gestione igienica della preparazione e conservazione degli alimenti crudi in ambiente domestico. |
Regole fondamentali per un approccio sicuro
Qualora si decida di intraprendere questa strada, ci sono delle regole non negoziabili per minimizzare i rischi.
1. Mai somministrare ossa cotte
Le ossa devono essere sempre e solo crude e polpose (cioè con carne attaccata). Il processo di cottura le rende fragili e capaci di scheggiarsi in frammenti taglienti, che possono causare gravi lesioni interne. Le ossa più sicure sono quelle non portanti di animali giovani.
2. Igiene rigorosa
La gestione della carne cruda richiede le stesse precauzioni igieniche del cibo per uso umano: pulire e disinfettare accuratamente tutte le superfici, gli utensili e le ciotole, e lavarsi bene le mani per evitare la contaminazione incrociata.
3. Indispensabile il consulto di un esperto
Il “fai da te” è estremamente pericoloso. La dieta BARF deve essere formulata, bilanciata e personalizzata da un medico veterinario esperto in nutrizione. Sarà questo esperto del settore a definire le giuste proporzioni, a integrare eventuali carenze e ad adattare il piano alle esigenze specifiche di età, razza e stato di salute del cane. Per approfondire la ricerca scientifica sul tema, è possibile consultare database accademici come PubMed.
In conclusione, la dieta BARF può rappresentare un’opzione, ma solo se affrontata con piena consapevolezza dei rischi e sotto la stretta supervisione di un professionista qualificato.
Articolo aggiornato il: 18/09/2025