Dike, la dea della giustizia: personificazione dell’Ordine Universale

Dike, la dea della giustizia

Ciò che per i romani era Iustitia, all’interno della mitologia greca questo valore è personificato da Dike, la dea della giustizia.

Chi è Dike?
All’interno della mitologia greca, Dike rappresenta la dea della giustizia. Nella Teogonia di Esiodo, il poeta narra la genealogia della dea, facendola discendere direttamente dall’unione di Zeus con Temi, dea del diritto e della legge che lega gli uomini agli dei e agli altri uomini; la personificazione dell’Ordine Universale.
L’etimologia del nome Temi è, infatti, tithemi (porre in essere, mettere), evidenziando l’essenza sacrale della sua legge.

Temi e Zeus hanno generato le Ore, ovvero Eunomia (che rappresentava il buon governo, la legalità), Eirene (la pace) e Dike (la giustizia), le quali sono considerate le custodi dell’Olimpo e, insieme, vegliano sulle opere degli uomini. Il compito di Dike è quello di vigilare sulle ingiustizie e segnalarle a Zeus. Nel pensiero di Omero, infatti, dike, rappresentava l’estremo confine tra la barbarie e la civiltà; un elemento necessario per mantenere l’ordine nella società umana. Secondo la mitologia greca Dike, ad un certo punto, comincia a stancarsi degli errori degli uomini e si trasferisce in Cielo, dando forma alla Costellazione della Vergine, dovuto al fatto che la Dea è considerata una divinità vergine. Questa accezione simboleggia quella che è l’assoluta purezza della giustizia.

Le dee della giustizia, sin dalla mitologia greca fino alle visioni moderne, hanno affascinato e ispirato le menti e le culture di tutto il mondo. Anche oggi, così come nella Grecia antica, la dea della giustizia ci ricorda l’importanza di perseguire la realizzazione di un mondo più equo e rispettoso attraverso lo studio, la conoscenza e l’educazione.

L’etimologia della parola Dike, una delle fonti primarie della nostra civiltà, prende la sua radice dal verbo deik– mostrare, indirizzare. Dike, dunque, offre l’indicazione e la direzione del giusto, la regola per la via corretta; essenzialmente, il principio fondamentale per lo sviluppo di ogni società civile.

Qual è la rappresentazione iconografica di Dike?
Nelle rappresentazioni figurative di Dike degli antichi, la Giustizia era rappresentata come una donna bendata che regge nelle sue mani da una parte una bilancia e dall’altra una spada. Tutti questi elementi non hanno un significato casuale, al contrario, dei significati ben precisi. L’iconografia della giustizia e i suoi simboli sono cambiati nel corso delle epoche, restando costanti e permettendo anche a noi oggi di osservarli.

  • Il primo di questi simboli a comparire è la bilancia: risalendo persino agli antichi egizi e alla pratica della pesatura dell’anima, la bilancia rappresenta l’equilibrio tra il bene e il male, la ponderatezza; il saper equilibrare le argomentazioni delle parti da parte del giudice.
  • Il secondo simbolo di Dike è la spada, diffusosi dal Medioevo nelle raffigurazioni cristiane, come quella dell’Arcangelo Michele. Essa rappresenta la severità della giustizia.
  • Il terzo simbolo è, infine, la benda. La dea bendata, inizialmente denotava un qualcosa di negativo: una completa sfiducia nell’idea stessa di giustizia. Con il tempo, però, questa icona ha cominciato ad incarnare un significato totalmente diverso: la legge non sa chi ha davanti, perciò è imparziale ed è uguale per tutti.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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A proposito di Ottavia Piccolo

Sono una studentessa dell'Università L'Orientale di Napoli. Appassionata di lingue straniere, amo soprattutto conoscere nuove culture, osservare e... scrivere! Fondo la mia vita sull'arte: la musica e la fotografia in cima alla lista!

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