Durante il periodo degli stati combattenti, in Cina, si assiste al fiorire di una grande quantità di sistemi di pensiero che passano alla storia come le cento scuole. Tra queste abbiamo la filosofia confuciana, quella taoista e altri sistemi di pensiero che hanno reso questo periodo una perla per lo sviluppo filosofico cinese. Uno dei sistemi più interessanti è sicuramente la filosofia di Xunzi, definito un erede di Confucio ma con una visione più realistica e polemica. A differenza dell’idealismo di Mencio, che considerava la natura umana buona, l’elemento cardine della filosofia di Xunzi è la visione della natura umana come intrinsecamente malvagia.
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Chi era Xunzi? Il filosofo e il funzionario
Come spesso accade, la figura storica di Xunzi si sovrappone all’opera omonima che ne raccoglie il pensiero. Si ritiene che sia nato intorno al quarto secolo a.C. e, come altri pensatori dell’epoca, era uno shi (士). Questo termine indicava una classe di intellettuali che, dopo un’adeguata formazione, assumevano il ruolo di maestri. Non si trattava di semplici insegnanti, ma di funzionari morali che consigliavano i sovrani. La biografia di Xunzi, sebbene frammentaria, restituisce l’immagine di un uomo partecipe alla vita politica, spesso avvezzo alla polemica. Da qui deriva la sua idea di stato ideale: un sistema in cui la morale, imposta dall’esterno, si combina con le punizioni per correggere la natura umana. Un approfondimento sulla sua figura è disponibile su fonti autorevoli come la Stanford Encyclopedia of Philosophy.
Xunzi vs Mencio: due visioni a confronto
Filosofo e scuola di pensiero | La natura umana (xing 性) è… |
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Mencio (idealismo confuciano) | … intrinsecamente buona. L’uomo nasce con i “quattro germogli” della virtù, che devono solo essere coltivati. |
Xunzi (realismo confuciano) | … intrinsecamente malvagia. La bontà è “artificiale” (wei 偽) e deve essere imposta attraverso lo studio e i riti. |
Il nucleo della sua filosofia: la natura umana
Il punto centrale dell’intera filosofia di Xunzi è la sua concezione della natura umana. Pur essendo un erede della dottrina confuciana, se ne discosta radicalmente. Xunzi afferma che ciò che di positivo possiede l’uomo è artificialmente acquisito. La ritualità (li 禮) e le norme sociali sono necessarie per arginare gli istinti negativi. Per la filosofia di Xunzi, la natura umana deve essere corretta, anche con la forza, perché l’uomo è naturalmente predisposto alla malvagità: è offuscato dalla brama di profitto, incline all’invidia e agisce solo per la soddisfazione dei propri desideri.
Secondo il filosofo, la natura umana discende da un cielo (tian 天) amorale, indifferente alle vicende umane e che non fornisce alcuna guida su ciò che è giusto o sbagliato. La moralità, quindi, non è innata ma è un’invenzione dei saggi del passato per creare ordine dal caos. L’uomo può diventare buono, ma solo attraverso un’educazione rigorosa e la costante applicazione delle norme. La filosofia di Xunzi si presenta quindi come una delle più originali tra le cento scuole di pensiero, offrendo una visione pragmatica e disincantata della condizione umana.
Fonte immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 12/09/2025