La filosofia di Xunzi: la natura umana è malvagia

La filosofia di Xunzi: la natura umana è malvagia

Durante il periodo degli stati combattenti, in Cina, si assiste al fiorire di una grande quantità di sistemi di pensiero differenti che passano alla storia come le cento scuole. Tra queste abbiamo, ovviamente, la filosofia confuciana, quella taoista e altri sistemi di pensiero cosmologici che hanno reso questo periodo di guerre sanguinose una vera perla per lo sviluppo letterario e filosofico cinese. Sono stati numerosi i filosofi che, in questa fase, hanno dato libero sfogo ai propri pensieri, spesso prendendo anche ispirazione da quelli precedenti e gettando le basi per quelli successivi. Uno dei sistemi di pensiero più interessanti del periodo è sicuramente la filosofia di Xunzi, definito come un erede di Confucio. Tuttavia, rispetto a quest’ultimo, ha una visione senza ombra di dubbio più realistica e polemica. Proprio per queste sue peculiarità, il filosofo è stato spesso avvicinato anche alla figura di Mencio, altro erede spirituale della filosofia confuciana. La filosofia di Mencio, infatti, è piuttosto idealistica e interpreta la natura dell’essere umano come buona. D’altro canto, l’elemento cardine della filosofia di Xunzi è la visione della natura umana come malvagia.

Ma chi era Xunzi?

Come spesso accade, si tende ad identificare gli scrittori delle opere filosofiche con i loro testi. Dunque, la figura di Xunzi corrisponderebbe a quella dello scrittore dell’opera Xunzi che esprime questa stessa filosofia. Il filosofo sarebbe nato intorno al quarto secolo a.C. in uno degli stati combattenti del nord della Cina, come tutti i filosofi del periodo anche Xunzi è uno shi. Con questo termine cinese si indicano i pensatori di questo periodo che, dopo essersi formati a dovere, si associano all’appellativo di maestro. Non si tratta, però, di una figura che istruisce un gruppo di allievi, ma di una sorta di funzionario morale, il quale consiglia il sovrano in base al suo sistema di pensiero. A causa del fervore intellettuale del periodo, si ha una cospicua presenza di shi nella corte imperiale e la filosofia di Xunzi è parte di essa. Del filosofo si hanno poche notizie biografiche, che però restituiscono l’immagine di un uomo molto partecipe alla vita politica e alla società del suo tempo, una personalità spesso avvezza alla polemica e alla forza, anche quella militare. Da queste caratteristiche, la filosofia di Xunzi, come quella di ogni shi del periodo, sviluppa la sua idea di stato ideale: quello in cui combaciano morale e punizioni qualora fossero necessarie.

La filosofia di Xunzi e la sua visione sulla natura umana

Il punto centrale dell’intera filosofia di Xunzi è la sua concezione della natura umana, da questo punto prende vita l’intero pensiero del filosofo. È stato detto che il filosofo è uno degli eredi spirituali della dottrina confuciana ed infatti riprende diversi concetti già presenti in essa, come quello della ritualità. Nel capitolo in cui viene affrontata questa tematica, infatti, Xunzi scrive proprio che ciò che di positivo possiede la natura umana sia artificialmente acquisito, si intende dire che la ritualità e la norma sociale riescano ad arginare i pensieri fortemente negativi dell’uomo. Per la filosofia di Xunzi, quindi, la natura umana deve essere corretta anche attraverso pratiche violente, questo perché l’uomo è naturalmente predisposto alla malvagità, è offuscato dalla brama di denaro, ha un’inclinazione alla criminalità e agisce per la soddisfazione dei propri piaceri personali. Secondo il filosofo, la natura dell’essere umano discende direttamente da un cielo amorale che, quindi, non aiuta a comprendere ciò che è giusto o sbagliato. L’uomo in qualche modo è suscettibile alla moralità, ma deve essere istruito ad essa. Dunque, la filosofia di Xunzi si presenta come una delle cento scuole di pensiero che si sviluppano nel periodo degli stati combattenti e pur riprendendo gli insegnamenti della filosofia confuciana ha dato ad essi una nuova forma.

Fonte immagine in evidenza:Pixabay

A proposito di Serena Uvale

Studentessa presso l'università degli studi di Napoli "L'Orientale", amante della culturale e della lingua cinese.

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