Piantare in asso è un modo di dire che significa lasciare o abbandonare qualcuno senza preavviso. Un esempio con questa locuzione potrebbe essere: “Oggi Maria non è venuta a scuola, ci eravamo accordate per pranzare insieme. Sembra che le piaccia piantare in asso!” Ma conosci l’etimologia di questa espressione?
Il mito di Teseo e Arianna
Questo detto deriva dal mito di Teseo e Arianna. La leggenda inizia con il re Minosse che, appena salito al trono di Creta, decise di chiedere a Poseidone di inviargli un toro come sacrificio per la propria incoronazione. Il problema è che Minosse invece di sacrificarlo, lo incluse nelle sue mandrie e offrì un altro toro. Poseidone adirato si vendicò sulla moglie del re, Pasifae la quale si innamorò del toro e dalla loro unione ebbe un figlio metà uomo e metà toro: Asterio comunamente conosciuto come Minotauro. Il re decise di nascondere il suo figliastro in un labirinto dal quale non poteva uscire e per soddisfare la sua fame, Minosse obbligò la città di Atene a sacrificare ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle. Proprio in questo momento entra in scena Teseo, principe di Atene, che un anno decise di andare insieme al gruppo degli sfortunati per sfidare la creatura mostruosa. Arianna, figlia di Minosse, alla vista del ragazzo se ne innamorò perdutamente e lo aiutò ad uccidere il mostro. Per questo la fanciulla si servì di un filo, il filo di Arianna, che permise a Teseo di scappare dal labirinto in seguito all’uccisione del Minotauro. Il giovane aveva promesso ad Arianna di portarla via con sé dopo l’impresa e così fece: i due si recarono insieme a Nasso, una delle isole della Grecia nel mar Egeo, con la scusa di dover fare rifornimento. Il principe approfittò del fatto che la principessa si fosse addormentata per poi fuggire e abbandonandola sull’isola.
Piantare a Nasso
Da questo mito deriva la locuzione “piantare a Nasso” proprio perché Arianna fu ingannata e abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso. Successivamente quest’espressione si è evoluta per poi arrivare a quella attuale e conosciuta da tutti. La peculiarità di questo modo di dire è legato al fatto che nelle altre lingue non è tradotto esattamente così: per esempio in spagnolo viene usato “dejar plantado” o in francese “poser un lapin” ma il riferimento a Nasso è legato alla lingua italiana per l’origine mitologica da cui deriva.
In conclusione
Il mito di Teseo e Arianna ci viene raccontato sin da piccoli, ma solo crescendo ci si rende conto della tristezza di questa storia. Un aspetto positivo, però, lo si può trarre: attraverso la diffusione di questo detto, mai sarà dimenticato il tradimento della fiducia di Arianna, che per amore fu ingannata.
E tu, conoscevi l’origine di questo modo di dire?
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