Il mito di Teseo e Arianna: tra fiducia e tradimento

Il mito di Teseo e Arianna: tra fiducia e tradimento

Il mito di Teseo e Arianna narra le vicende tra il giovane di Atene e la principessa di Creta, figlia del re Minosse. Un filo intrecciato di significati profondi lega fortemente la vicenda da cui ha origine questo mito: perché si parla di fiducia e tradimento? Scopriamolo. 

L’incipit del mito di Teseo e Arianna segue un tradimento. Una volta morto Asterio, il re di Creta, Minosse, suo figlio adottivo, salì al trono. Quest’ultimo pregò Poseidone di inviargli un toro da sacrificare affinché potesse dimostrare ai due fratelli, Sarpedonte e Radamanto, il suo diritto alla successione. Tuttavia l’animale era tanto bello che Minosse decise di non sacrificarlo e Poseidone, per vendicarsi fece in modo che Pasifae, moglie di Minosse, si innamorasse del toro. Da questa unione nacque il Minotauro, creatura dal corpo umano e dalla testa taurina. Minosse allora incaricò Dedalo di costruire un labirinto dal quale fosse impossibile uscire. Affinché il Minotauro potesse saziarsi, Minosse costrinse la città di Atene, sottomessa a Creta, ad inviare ogni 9 anni 7 fanciulli e 7 fanciulle.

Teseo, figlio del re di Atene, decise di entrare nel labirinto per uccidere il mostro e porre così fine a questi sacrifici umani. Da qui ha inizio il mito di Teseo e Arianna: infatti, il giovane riuscì nell’impresa grazie ad Arianna, figlia di Minosse stesso. La principessa,  perdutamente innamorata di lui, diede a Teseo un filo da dipanare appena entrato nel labirinto in modo da non perdersi cercando la strada del ritorno. Teseo, in cambio del suo aiuto,  promise di portarla via con sé ma presto si pentì della promessa fatta. Infatti, successivamente lo scalo a Nasso, abbandonò la fanciulla prima del suo risveglio – da qui ha origine il modo di dire “essere piantati in (n)asso”. Arianna era sul punto di togliersi la vita quando, uscendo dal mare, le apparve Dioniso. Egli iniziò a consolarla e a corteggiarla, facendo poi di lei la sua sposa.

All’eroe greco, invece, non toccò una sorte felice: tornando a casa, dimenticò di innalzare le vele bianche che suo padre gli aveva consegnato prima di partire come segno di vittoria, lasciando così le vele nere. Suo padre Egeo, avvistando la nave da lontano e preso da un dolore lacerante, si gettò in mare pensando che suo figlio non fosse riuscito nell’impresa. Quello stesso mare prese poi il nome di Egeo.

Interpretazioni del mito di Teseo e Arianna

Il mito di Teseo e Arianna, alla pari di ogni vicenda mitologica, offre spazio a differenti interpretazioni. Ciò su cui è opportuno riflettere è la tematica del tradimento e della fedeltà. Come già accennato precedentemente, il mito di Teseo e Arianna inizia proprio con un tradimento. L’unione, il cui sugello primario è proprio la fiducia, nasce dal tradimento. Durante l’intera vicenda, i personaggi sono cullati da un’altalena che prima li porta ad affidarsi, poi a soffrire le pene più dolenti.  Minosse ha bisogno di ricorrere a dei sotterfugi affinché i fratelli possano dargli fiducia e credibilità.  Teseo conquista l’innamorata principessa di Creta facendole una promessa, per poi tradirla e successivamente lasciarla in preda alla disperazione. Di nuovo, lo stesso Teseo viene meno al patto col padre Egeo, dimenticandosi di cambiare le vele alla sua nave. Arianna, alla fine, ha avuto la necessità d’essere tradita per risorgere dal dolore e amare nuovamente. Appare quasi come se fiducia e tradimento fossero, inesorabilmente, l’una la conseguenza dell’altro: seme e germoglio.  Allora per quale motivo, attraverso il mito di Teseo e Arianna, fiducia e tradimento – di per sé antitetici – sono, invece, così strettamente legati? Basta pensare proprio alla principessa di Creta: il tradimento le permette, dopo una doverosa sofferenza e un periodo di ascolto del proprio dolore, di raccogliere i frutti della vita che le si mostra così piena di fiduciosa speranza

Fonte immagine: Pixabay

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