Espressioni piemontesi: 5 modi di dire curiosi con origini e storia

L’Italia è un paese estremamente variegato, anche dal punto di vista linguistico. Nell’immensa varietà di dialetti e lingue, troviamo il piemontese, una lingua a tutti gli effetti, così come riconosciuto dall’UNESCO, ricca di espressioni curiose e modi di dire particolari, che riflettono la storia e la cultura di questa regione. Scopriamone insieme cinque tra i più interessanti.

Le 5 espressioni piemontesi in sintesi

Espressione Piemontese Significato e uso
Solo più Significa “soltanto”, “ormai solo”. Usato per enfatizzare che è rimasta una piccola quantità di qualcosa che prima era abbondante.
Bom / E bom Intercalare versatile. “Bom” da solo significa “basta”. “E bom” si usa per concludere un discorso (“e basta così”).
Boja fàuss Letteralmente “boia falso”. È un’imprecazione generica per esprimere sorpresa, rabbia o disappunto, evitando la bestemmia.
Facciamo che… Costruzione usata per fare una proposta o dare un suggerimento (es. “Facciamo che andiamo”). Deriva dal piemontese “fuma che”.
Chiclets Termine per indicare la gomma da masticare. Deriva dal nome di una marca americana diffusa dopo la Seconda Guerra Mondiale.

1. “Solo più”: un rafforzativo tutto piemontese

Un evidente errore per l’italiano standard, un’irrinunciabile espressione per i piemontesi. Si tratta di un regionalismo con valore rafforzativo. Per esempio, uno studente può dire che gli manca “solo più” una pagina da leggere: quel “solo più” dà l’idea che le pagine da leggere erano molte e che ora, invece, ne ha soltanto una. Come altre espressioni piemontesi, anche questa è talmente radicata che non viene percepita come un errore. Addirittura, grandi letterati piemontesi come Cesare Pavese e Primo Levi ne hanno fatto uso nelle loro opere.

2. “Bom”: l’intercalare multiuso

Più che un’espressione, “bom” è un intercalare molto usato, con varie sfumature. Può essere pronunciato “bom”, “bo” o “bon”. Quando è preceduto da “e” (“e bom”), assume il significato di “e basta”, per concludere una conversazione. Quando invece si trova da solo, significa “basta”: ad esempio, se qualcuno ti versa da bere, lo puoi fermare dicendo “bom” per indicare che la quantità è sufficiente.

3. “Boja fàuss”: l’imprecazione storica

Molto utilizzata dalle vecchie generazioni, “Boja fàuss” è una delle espressioni piemontesi più curiose. La sua origine non è chiara: “boja” fa riferimento al boia. Si dice che, essendo una figura poco amata, i torinesi iniziarono a etichettarlo come “falso” (“fàuss”). Potrebbe anche essere semplicemente un’imprecazione generica per evitare di bestemmiare, e ancora oggi viene utilizzata per esprimere un’ampia gamma di emozioni, dalla rabbia alla sorpresa.

4. “Facciamo che…”: un calco dal piemontese all’italiano

Si tratta di un calco morfologico, ovvero una costruzione passata da una lingua a un’altra mantenendo la sua struttura. Dal piemontese “fuma ch’anduma” (letteralmente “facciamo che andiamo”), si è passati all’italiano regionale “facciamo che andare”. Questa costruzione viene normalmente usata alla prima persona plurale e non solo con il verbo “andare”, per formulare una proposta: “facciamo che chiamarmi quando arrivi a casa”.

5. “Chiclets”: la gomma da masticare

Interloquendo con persone di diverse regioni italiane, si nota che ogni dialetto ha un suo vocabolo per la “gomma da masticare”: cingomma, cicca, ecc. In Piemonte come si dice? Chiclets. Pronunciato “cicles”, il nome deriva da “Chicle”, una gomma naturale ricavata da una pianta del Centro America. Da questo nome, l’inglese Cadbury creò una marca di gomme. Questa marca arrivò in Italia durante la seconda guerra mondiale, quando gli alleati distribuivano i “chiclets”. Divenne così famosa da affermarsi come il nome comune per la gomma da masticare in Piemonte.

Il piemontese: una lingua ricca di storia

Queste sono solo alcune delle tante espressioni piemontesi che rendono unica e affascinante questa lingua. Un patrimonio linguistico e culturale da scoprire e preservare.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

Articolo aggiornato il: 28/08/2025

Altri articoli da non perdere
Frasi filosofiche: 64 aforismi che ti cambieranno la vita
Frasi filosofiche: 5 frasi che ti cambieranno la vita

La filosofia è una disciplina che si interroga profondamente sul senso della vita, dell'amore, della felicità e su molte altre Scopri di più

Yayoi Kusama: l’arte ossessiva tra pois, zucche e spazi infiniti
opere di Yayoi Kusama.

Chi è Yayoi Kusama? È una delle artiste contemporanee più famose e influenti al mondo. Nata nel 1929 in Giappone, Scopri di più

Il calcio femminile e la cultura della rappresentazione nei media
Il calcio femminile e la cultura della rappresentazione nei media

Si è parlato spesso di come rappresentare un soggetto culturalmente marginalizzato all’interno dei contesti mediatici equivalga a dargli maggiore spazio Scopri di più

Filterworld e la bellezza algoritmica
Filterworld e la bellezza algoritmica

Lo scrittore Kyle Chayka ha coniato il termine Filterworld per descrivere l'abitudine, sempre più diffusa, a percepire il mondo fisico e Scopri di più

Yoga moderno: la sua evoluzione dall’800 a oggi
Yoga moderno

In Occidente si tende a utilizzare la parola yoga al singolare, ma sarebbe più corretto parlare di tanti yoga, poiché Scopri di più

La controcultura degli anni ’60: una rivoluzione sociale rimasta incompiuta
La controcultura degli anni 60 e l'eco di una rivoluzione sociale rimasta incompiuta

Il contesto sociale che abbraccia la controcultura degli anni '60 è talmente vasto da non trovare – probabilmente – spazio Scopri di più

A proposito di Alice Testa

Vedi tutti gli articoli di Alice Testa

Commenta