Favole dark: il lato oscuro delle storie per bambini

Favole Dark

Le vere favole sono favole dark, non del tutto adatte ad un pubblico di soli bambini.

Dalle favole per bambini scritte nei libri sino a quelle del grande schermo, ci siamo fatti abbindolare dalle morali e dai lieto fine tramite l’uso di parole consone a stimolare l’immaginazione, fantasia e curiosità, il cui scopo è di impartire degli insegnamenti, che poi dovranno essere appresi e messi in pratica nella vita. Nomi di fantasia, luoghi maestosi e misteriosi, animali che parlando, l’azione giusta per un finale da “favola” – che giustamente hanno l’intento di incoraggiare le menti malleabili dei bambini o bambine a fare scelte idonee – non è ciò che sembrano, è solo apparenza. Favole dark, questo è il loro vero nome.

Le favole addolciscono una realtà ben diversa. Chiamarle favole dark avrebbe un loro perché: ciò che non viene sottolineato è una realtà spaventosa e crudele. Tanti dettagli vengono nascosti per non incutere terrore e paura, passaggi tetri della trama che passano inosservati

E no, per favole dark non parliamo delle storie macabre che i fratelli Grimm hanno saputo trattare, come le sorellastre di Cenerentola che per calzare la scarpetta di cristallo si tagliano rispettivamente le dita e il tallone del piede, facendo raccapricciare e rabbrividire i più grandi sognatori, distruggendo anche l’ultima speranza riposta nelle favole. I dettagli raccapriccianti, descritti con l’intento di non farci dormire la notte, sarebbe sbagliato definirli totalmente frutto di un’immaginazione spinta e costruzione alterata della realtà solo per soddisfare i lettori. Non si tratta nemmeno di estremizzare un concetto della “mente malata”, in quanto questa è qualcosa di raggiungibile, anche se raramente.
Non dimentichiamoci che le favole sono composte da personaggi umani, e in quanto tali, sanno essere deboli e sviluppare capacità fuori dal normale in casi di necessità e pericolo; e gli scenari agghiaccianti e orripilanti della versione originale di queste, lo dimostrano. Le favole che ci raccontano hanno una loro immagine, questa si rivela essere deforme, codarda e vigliacca.

Analizzando alcune di queste favole dark per bambini o tra i più famosi film di animazione, salteranno all’occhio parecchi temi importanti che da bambini non avremmo mai e poi mai potuto cogliere.

Hansel e Gretel

Tra le prime favole dark che sicuramente ricorderete c’è Hansel e Gretel. La casa fatta di pane e dolci succulenti, e il loro ritorno trionfante a casa, dopo essere scampati dalle grinfie dell’anziana signora, mettono da parte i fatti atroci avvenuti sin dall’inizio della storia. I temi principali che compaiono nel racconto è quello dell’abbandono da parte del padre e la matrigna, e l’inganno che li ha condotti nel bosco “per avere meno bocche da sfamare”. Cannibalismo dell’anziana signora, e il compimento di azioni violente da parte di Gretel, che per mettere in salvo lei e la vita di suo fratello, uccide l’anziana signora bruciandola viva nel forno. Direi che non sono comportamenti per cui prendere nota, seppur siano serviti per scampare al pericolo.

Cenerentola

Un classico tra le favole dark per bambini è proprio lei, Cenerentola. Il racconto parla chiaro, una bambina – e in seguito adulta – abusata e sfruttata nelle mansioni di casa, maltrattata dalla sua matrigna e sorellastre, un cattivo esempio, diremmo. Sottili sfumature offuscate dalla magia delle fata madrina, dai mitici topolini e il principe.

La Carica dei 101

Tra le favole dark più cruenti troviamo quella della Carica dei 101. I dalmati, protagonisti più belli e pelosi della storia delle favole. L’avventura che intraprendono questi 101 cuccioli insieme a Peggy e Pongo ha fatto la storia, facendo poca luce sulla malvagità e ossessione incessante per lo scuoiamento verso dei poveri cuccioli di cane, destinati a essere pelliccia per gli abiti di Crudelia Demon, simbolo di avidità e vanità estrema – questi – ulteriori aspetti negativi da non apprendere. 

Raperonzolo

Come non dimenticare la bellissima fanciulla dai lunghissimi capelli: Raperonzolo. La ragazza cresciuta, o meglio rapita e poi rinchiusa, in una torre molto alta dove non le era permesso di uscire su ordine della strega, la stessa che sottrasse la piccola raperonzolo ai genitori. Anche lei si aggiudica un posticino tra le favole dark.
Negli ultimi anni, molti genitori faticano a raccontare certe favole. Infatti, molti scelgono con cura quando e a che età farlo, siccome risulterebbe difficile rispondere a quelle domande ingenue ma taglienti dei propri figli. Cosa rispondereste a un bambino o bambina se vi chiedesse: «Cosa significa ‘rapita’?».

Nelle favole il male sembra sempre passare in secondo piano, cosa invece molto importante e che ci permette di comprendere meglio il mondo che ci circonda.

Se a distanza di anni andassimo a rileggere le favole, ci accorgeremmo di tanti dettagli lasciati dietro e che ci aiuterebbero a stare in guardia e a farci riflettere ancora di più sulle azioni che bisogna e non bisogna fare, e che il lieto fine non è il vero traguardo.

Fonte immagine in evidenza per Favole dark – il lato oscuro delle storie per bambini: pixabay 

A proposito di Simona Cimmino

Simona, 24 anni. Nata a Napoli ma vive a Ferrara. Appassionata di lingue orientali, studia coreano e giapponese all'Università degli studi di Napoli l'Orientale. Nella musica, teatro e cinema, cerca sempre di trovare l'innovazione e profondi insegnamenti morali da cui prendere spunto. Nel tempo libero, si dedica al ruolo di traduttrice sulla piattaforma streaming video Viki, che conta un vasto catalogo di film e serie tv asiatiche.

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