Le fettuccine Alfredo sono uno dei piatti italiani più conosciuti nel mondo, sebbene oggi la sua fama sia maggiore in America rispetto all’Italia. Ma qual è la storia di questo piatto iconico, emblema della bontà Made in Italy? La sua semplicità nasconde una narrazione affascinante che unisce Roma e gli Stati Uniti.
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La storia delle fettuccine Alfredo
Le origini delle fettuccine Alfredo risalgono al primo Novecento, quando il ristoratore Alfredo Di Lelio creò una nuova versione della classica pasta al burro per sua moglie Ines, debilitata dopo una gravidanza e con poco appetito. La sua idea fu quella di condire le fettuccine con una salsa a base di burro di alta qualità e abbondante parmigiano. Grazie al calore e all’amido rilasciato dalla pasta, gli ingredienti si legarono in un’emulsione piacevolmente cremosa. La moglie apprezzò così tanto il piatto che Di Lelio decise di servirlo anche ai clienti del suo ristorante, l’“Alfredo alla Scrofa” a Roma.
Il successo fu immediato. Molte celebrità del tempo, in particolare le star del cinema muto americano Mary Pickford e Douglas Fairbanks in viaggio di nozze a Roma, se ne innamorarono a tal punto da regalare ad Alfredo due posate d’oro. Al loro ritorno negli Stati Uniti, diffusero la ricetta tra i loro amici di Hollywood, dando inizio al mito americano delle fettuccine Alfredo.
La ricetta originale vs la versione americana
Oggi le fettuccine Alfredo sono considerate un piatto della tradizione, sebbene le versioni proposte in America differiscano molto dall’originale. La confusione principale riguarda l’uso della panna, completamente assente nella ricetta autentica.
Ricetta originale italiana | Variante comune americana |
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Ingredienti: fettuccine all’uovo fresche, burro di prima qualità, Parmigiano Reggiano. | Ingredienti: fettuccine, burro, panna liquida, aglio, pepe, spesso con aggiunta di pollo o gamberi. |
Metodo: la cremosità è data dalla “mantecatura”, l’emulsione tra il burro, il formaggio e l’acqua di cottura ricca di amido. | Metodo: la cremosità è ottenuta principalmente dall’uso della panna, che crea una salsa più densa e pesante. |
La versione americana si è sviluppata probabilmente per la difficoltà di reperire Oltreoceano ingredienti di pari qualità (in particolare il burro e il Parmigiano) e per adattare il piatto al gusto locale, che predilige salse più ricche. Tuttavia, per la vera cucina italiana, come sottolineato da magazine autorevoli come La Cucina Italiana, l’aggiunta di panna non è contemplata.
Dove gustare la versione autentica oggi
Le fettuccine Alfredo possono essere gustate in molti ristoranti in tutto il mondo, ma per assaporare l’autentica versione del piatto, il ristorante “Alfredo alla Scrofa” a Roma merita una visita. Il ristorante si trova nel centro storico della città, vicino a Piazza Navona, ed è stato aperto nel 1907 da Alfredo Di Lelio stesso. Qui, gli ospiti possono gustare le fettuccine Alfredo nella loro versione originale, preparate secondo la ricetta tradizionale con i soli tre ingredienti fondamentali e mantecate scenograficamente al tavolo.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 09/09/2025
STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA
Con riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note “fettuccine all’Alfredo” (“Fettuccine Alfredo”).
Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna (oggi Galleria Sordi), Alfredo Di Lelio decise di aprire a Roma il suo ristorante “Alfredo” che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1948 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. il sito web di Il Vero Alfredo).
Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
Un aneddoto della vita di mio nonno. Alfredo fu un grande amico di Ettore Petrolini, che conobbe nei primi anni del 1900 in un incontro tra ragazzi del quartiere Trastevere (tra cui mio nonno) e ragazzi del Quartiere Monti (tra cui Petrolini). Fu proprio Petrolini che un giorno, già attore famoso, andando a trovare l’amico Alfredo, dopo averlo abbracciato, gli disse “Alfré adesso famme vede che sai fa”. Alfredo dopo essersi esibito nel suo tipico “show” che lo vedeva mischiare le fettuccine fumanti con le sue posate d’oro davanti ai clienti, si avvicinò al suo amico Ettore che commentò “meno male che non hai fatto l’attore perché posto per tutti e due nun c’era” e consigliò ad Alfredo di tappezzare le pareti del ristorante con le sue foto insieme ai clienti più famosi. Anche ciò fa parte del cuore della bella tradizione di famiglia che continuo a rendere sempre viva con affetto ed entusiasmo.
Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono e sono fuori dal mio brand di famiglia.
Il brand “Il Vero Alfredo – Alfredo di Roma” è presente in Messico con due ristoranti a Città del Messico ed a Cozumel sulla base di rapporti di franchising con il Group Hotel Presidente Intercontinental Mexico.
Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti
Ines Di Lelio
Grazie per i preziosi aneddoti.