Fettuccine Alfredo: storia di un piatto iconico

Fettuccine Alfredo: storia di un piatto iconico

Le fettuccine Alfredo sono uno dei piatti italiani più conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, sebbene oggi sia diventato estremamente popolare in America e poco diffuso nella nostra nazione. Ma qual è la storia di questo piatto iconico, emblema della bontà Made in Italy? Scopriamolo insieme.

La storia delle fettuccine Alfredo

Le origini delle fettuccine Alfredo risalgono al primo Novecento, quando il ristoratore Alfredo Di Lelio creò una nuova versione della classica pasta al burro per deliziare la moglie incinta che aveva perso l’appetito. La sua idea fu quella di condire le fettuccine con una salsa di burro e parmigiano la quale, grazie all’amido della pasta, ottiene una consistenza piacevolmente cremosa. La moglie apprezzò il piatto e così Di Lelio decise di servirlo anche ai clienti del suo ristorante, l’“Alfredo alla Scrofa” a Roma.

Il successo fu immediato e il piatto divenne presto una specialità del ristorante. Molte celebrità del tempo, tra cui Mary Pickford e Douglas Fairbanks, si recavano spesso da Alfredo per gustare le sue fettuccine: lo testimoniano le numerose firme lasciate sulle pareti del locale.

Nel 1927, Alfredo Di Lelio decise di portare la sua pasta negli Stati Uniti, dove aprì un ristorante a New York. Dato il grande successo riscosso, le fettuccine Alfredo divennero popolari anche al di fuori del ristorante e oggi vengono preparate anche in casa. Inoltre, la sua popolarità diventò un trampolino di lancio per la carriera di chef italiani immigrati in America.

Come si mangiano oggi

Oggi le fettuccine Alfredo sono considerate un piatto della tradizione italiana, sebbene molte versioni proposte in America e in altri paesi possano differire dall’originale. La ricetta autentica prevede l’uso di soli tre ingredienti: fettuccine all’uovo, burro e parmigiano reggiano grattugiato. La salsa viene preparata direttamente nella padella in cui si cuoce la pasta, aggiungendo il burro fuso e il parmigiano grattugiato a mano a mano che la pasta si cuoce. L’aggiunta di panna o altri ingredienti non è contemplata nella versione originale, ma è ampiamente diffusa in molte varianti. Questo piatto si presta all’aggiunta di prezzemolo, pepe nero o altri ingredienti a piacere. Sono accettate, quindi, varie modifiche al piatto, ma il tipo di pasta da utilizzare non è negoziabile: le fettuccine all’uovo hanno l’esclusiva.

Le fettuccine Alfredo possono essere gustate in molti ristoranti in tutto il mondo, ma per assaporare l’autentica versione del piatto, il ristorante “Alfredo alla Scrofa” a Roma merita una visita. Il ristorante si trova nel centro storico della città, vicino a Piazza Navona, ed è stato aperto nel 1907 da Alfredo Di Lelio stesso. Qui, gli ospiti possono gustare le fettuccine Alfredo nella loro versione originale, preparate secondo la ricetta tradizionale con i soli tre ingredienti fondamentali.

 

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Carolina Raimo

Studentessa dell'università degli studi di Napoli "L'Orientale" del corso di laurea magistrale in Lingue e letterature europee e americane che non vuole smettere mai di imparare. La mia passione è la traduzione è la scrittura, il mio sogno è farne una professione.

Vedi tutti gli articoli di Carolina Raimo

2 Comments on “Fettuccine Alfredo: storia di un piatto iconico”

  1. STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA

    Con riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note “fettuccine all’Alfredo” (“Fettuccine Alfredo”).
    Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
    Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
    Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
    Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna (oggi Galleria Sordi), Alfredo Di Lelio decise di aprire a Roma il suo ristorante “Alfredo” che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
    Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1948 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. il sito web di Il Vero Alfredo).
    Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
    Un aneddoto della vita di mio nonno. Alfredo fu un grande amico di Ettore Petrolini, che conobbe nei primi anni del 1900 in un incontro tra ragazzi del quartiere Trastevere (tra cui mio nonno) e ragazzi del Quartiere Monti (tra cui Petrolini). Fu proprio Petrolini che un giorno, già attore famoso, andando a trovare l’amico Alfredo, dopo averlo abbracciato, gli disse “Alfré adesso famme vede che sai fa”. Alfredo dopo essersi esibito nel suo tipico “show” che lo vedeva mischiare le fettuccine fumanti con le sue posate d’oro davanti ai clienti, si avvicinò al suo amico Ettore che commentò “meno male che non hai fatto l’attore perché posto per tutti e due nun c’era” e consigliò ad Alfredo di tappezzare le pareti del ristorante con le sue foto insieme ai clienti più famosi. Anche ciò fa parte del cuore della bella tradizione di famiglia che continuo a rendere sempre viva con affetto ed entusiasmo.
    Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono e sono fuori dal mio brand di famiglia.
    Il brand “Il Vero Alfredo – Alfredo di Roma” è presente in Messico con due ristoranti a Città del Messico ed a Cozumel sulla base di rapporti di franchising con il Group Hotel Presidente Intercontinental Mexico.
    Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
    Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti
    Ines Di Lelio

Commenta