Dialetti cinesi: quali sono i più importanti

Dialetti cinesi: i più importanti

La lingua cinese presenta un gran numero di dialetti.
Oggi gli studiosi sono abbastanza concordi nel riconoscere 7 gruppi dialettali maggiori. Andiamo a vedere quali sono i dialetti cinesi più importanti.

1) Le varietà settentrionali, i cosiddetti dialetti mandarini: sono caratterizzati da un notevole grado di omogeneità e sono per questo riconosciuti come appartenenti a un unico gruppo. La relativa uniformità delle varietà settentrionali sono in parte conseguenza delle caratteristiche naturali e geografiche: gli spazi aperti del nord agevolavano mobilità, contatti, e coesione linguistica.
Sono diffusi nel nord e nel sud-ovest, un’area assai vasta che copre più di un terzo della superficie dell’intera Cina. Sono parlati da quasi tre quarti della popolazione cinese. La grande diffusione dei dialetti settentrionali è frutto di un’espansione verso sud della civiltà settentrionale la quale riuscì a imporre i suoi dialetti sostituendo i dialetti locali originari. Si tratta di dialetti molto importanti, veicolo linguistico in passato di una fiorente tradizione letteraria, la cui influenza è oggi notevolissima in tutto il paese.
Il pǔtōnghuà, l’odierna lingua comune si basa sul lessico di questo gruppo dialettale sulla pronuncia della sua varietà più rappresentativa: il dialetto di Pechino.
Per questa ragione, il dialetto di Pechino gode di un prestigio indiscusso e rappresenta un punto di riferimento in campo linguistico per l’intero paese.

2) Le varietà meridionali, i dialetti del sud: estremamente differenziati, vengono suddivisi in ben 6 gruppi. Sono parlati nelle regioni del sud-est. La grande diversificazione delle varietà dialettali meridionali è dovuta all’isolamento e a difficoltà di comunicazione del sud, dove le barriere naturali (fiumi, laghi, rilievi montuosi) favorirono la conservazione di forme dialettali indipendenti. Non a caso, particolarità di molti dialetti meridionali è la sopravvivenza di caratteristiche peculiari alla lingua cinese in fasi evolutive più antiche, testimonianza di antiche culture meridionali scomparse in tempi remoti nel corso del lento processo di integrazione e sinizzazione del sud operato dalla civiltà settentrionale in espansione. 

3)  Dialetti yuè: utilizzati da oltre 70 milioni di persone nella provincia del Guanxi e nel Guangdong occidentale e diffusi presso numerosissime comunità cinesi stanziate nei paesi occidentali. In particolare il dialetto di Canton, importante centro economico e culturale già in epoca Ming (1368-1644), da secoli costituisce un autentico standard in tutta l’area di diffusione del gruppo, comprese le città di Hong Kong e Macao. Il cantonese, unico tra i dialetti del sud ad avere una tradizione letteraria e un uso scritto di un certo rilievo, a partire dagli anni ottanta ha visto crescere la propria influenza e il proprio prestigio grazie al successo economico delle regioni in cui è parlato. Studiato in città come Pechino e Shanghai e in numerosi paesi stranieri, è ormai divenuto di fatto una varietà di cinese rappresentativa quasi quanto il dialetto di Pechino e in grado di competere validamente con esso.

4) Dialetti mǐn: hanno conosciuto una costante espansione dall’epoca Song (960-1279) fino all’inizio del secolo scorso, quando hanno iniziato a regredire, soppiantati in varie zone dai dialetti settentrionali e dal cantonese. Sono parlati nella provincia del Fujian, nel Guangdong nord- orientale e nelle isole di Taiwan e Hainan, all’incirca da 55 milioni di persone in Cina e da svariati milioni di cinesi residenti in Tailandia, Malesia, Indonesia e a Singapore. Il gruppo mǐn è il più eterogeneo tra tutti i gruppi dialettali e non poche delle sue varietà sono tra loro tanto differenziate da risultare vicendevolmente inintelligibili.

5) Dialetti : totalizzano all’incirca 90 milioni di parlanti stanziati nello Zhejiang e in alcune aree del Jiangsu e dell’Anhui a sud del fiume Yangzi (Fiume Azzurro). Comprendono varietà importanti quali quelle parlate a Shanghai e a Suzhou.

6) Dialetti kèjiā o hakka: contano poco meno di 34 milioni di parlanti, sono diffusi nel Guangdong centro-settentrionale e nell’area più meridionale del Jiangxi, oltre che in numerose località sparse dal Sichuan fino a Taiwan.

7) Dialetti gàn: parlati nel Jiangxi e nell’area dello Hubei a sud del Fiume Yangzi.

Fonte immagine in evidenza Dialetti cinesi: quali sono i più importanti: Pixabay

A proposito di Angela Miranda

Vedi tutti gli articoli di Angela Miranda

Commenta