Fiori velenosi: 9 specie meravigliose ma pericolose

Fiori velenosi, 5 specie meravigliose e pericolose

In natura i veleni si possono trovare ovunque, anche nascosti in forme affascinanti. Se è facile pensare a ragni o scorpioni, è importante sapere che anche molte specie vegetali, come i funghi o diverse piante, posseggono potenti proprietà venefiche. I fiori, in particolare, possono nascondere insidie dietro la loro bellezza.

L’uomo ha imparato nei secoli a distinguere le piante con proprietà benefiche da quelle pericolose. Nella storia, molti sono i casi di avvelenamento attraverso sostanze vegetali: il filosofo Socrate fu condannato a bere la cicuta, mentre famiglie potenti come i Borgia e i Medici usavano veleni per eliminare gli avversari.

Fiori velenosi più comuni: tabella riassuntiva

Molti fiori meravigliosi posseggono proprietà venefiche. Ecco una sintesi di alcuni tra i più diffusi nei nostri giardini.

Fiore Principali sintomi da ingestione
Oleandro Nausea, vomito, aritmie cardiache, morte.
Ortensia Crampi addominali, vomito, debolezza, problemi circolatori.
Narciso Nausea, vomito e crampi (se ingeriti i bulbi).
Glicine Dolori addominali, vomito (specialmente semi e baccelli).
Belladonna Allucinazioni, tachicardia, paralisi, morte.
Aconito Bruciore, formicolio, aritmie cardiache, paralisi respiratoria.

Esempi di fiori velenosi da conoscere

Crisantemo

Simbolo della commemorazione dei defunti in Italia, il crisantemo è usato dagli agricoltori per allontanare i conigli. La sua testa è tossica, specialmente per gli animali, e negli esseri umani può provocare dermatiti da contatto, prurito e orticaria. Dal crisantemo si ottiene il piretro, un potente insetticida naturale.

Ortensia

Con i suoi petali che vanno dal blu al bianco, l’ortensia è splendida ma pericolosa. Tutta la pianta, ma soprattutto i boccioli, contiene glicosidi cianogenici (una forma di cianuro). Se ingerita, può provocare crampi, prurito, vomito e debolezza. Nei casi più gravi, può portare a convulsioni, coma e problemi circolatori. È tossica anche per cani e gatti.

Narciso

Originario della Persia, il narciso è noto fin dall’antichità per il suo profumo inebriante. La radice del suo nome è “narkè”, ovvero sopore. Sebbene fiore e foglie siano innocui, i suoi bulbi contengono l’alcaloide licorina e, se ingeriti (a volte confusi con le cipolle), possono causare nausea, vomito e crampi.

Glicine

Sebbene i fiori siano talvolta usati in ricette, il glicine è tossico in altre sue parti, specialmente nei semi, radici e baccelli che contengono la tossina wisterina. Risulta particolarmente pericoloso per gli animali domestici: l’ingestione causa dolori addominali, vomito e depressione del sistema nervoso centrale.

Belladonna (Atropa belladonna)

Conosciuta anche come “donna bellissima” perché le dame rinascimentali ne usavano un estratto per dilatare le pupille, è una delle piante più velenose d’Europa. Contiene atropina e scopolamina. L’ingestione anche di poche bacche può essere letale, causando allucinazioni, tachicardia e paralisi.

Aconito (Aconitum)

Con i suoi caratteristici fiori blu a elmo, l’aconito è estremamente velenoso. Contiene aconitina, una neurotossina potentissima che può essere assorbita anche attraverso la pelle. L’ingestione provoca bruciore, formicolio, aritmie cardiache e può portare rapidamente alla morte per paralisi respiratoria.

Digitale (Digitalis purpurea)

Conosciuta anche come “dita della Madonna”, ha fiori grandi e colorati che sono tossici se ingeriti. Contiene digitossina, un glicoside cardiaco che, sebbene usato in farmacologia a dosi controllate per curare le insufficienze cardiache, in caso di ingestione accidentale provoca gravi aritmie e arresto cardiaco.

Qual è il fiore più velenoso al mondo? L’oleandro

Il fiore più velenoso al mondo è comunemente considerato l’oleandro (Nerium oleander). Tutta la pianta, dalle foglie ai fiori e persino il fumo prodotto dalla sua combustione, è estremamente tossica per umani e animali. Contiene diversi glicosidi cardiaci, tra cui l’oleandrina. L’ingestione anche di una piccola quantità può causare sintomi gravi come nausea, vomito, diarrea, battito cardiaco irregolare e può essere rapidamente letale.

Cosa fare in caso di contatto o ingestione

In caso di sospetta ingestione di qualsiasi parte di una pianta velenosa, è fondamentale agire immediatamente. Non tentare rimedi casalinghi e non provocare il vomito se non indicato da un medico. La cosa più importante da fare è contattare subito il proprio medico o il Centro Antiveleni più vicino. Un riferimento autorevole in Italia è il Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano, attivo 24 ore su 24. Fornire all’operatore il nome della pianta, se conosciuto, è di grande aiuto.

Fonte immagine: Pixabay

Articolo aggiornato il: 29/08/2025

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