In natura i veleni si possono trovare ovunque, anche nascosti in forme affascinanti. Se è facile pensare a ragni o scorpioni, è importante sapere che anche molte specie vegetali, come i funghi o diverse piante, posseggono potenti proprietà venefiche. I fiori, in particolare, possono nascondere insidie dietro la loro bellezza.
L’uomo ha imparato nei secoli a distinguere le piante con proprietà benefiche da quelle pericolose. Nella storia, molti sono i casi di avvelenamento attraverso sostanze vegetali: il filosofo Socrate fu condannato a bere la cicuta, mentre famiglie potenti come i Borgia e i Medici usavano veleni per eliminare gli avversari.
Indice dei contenuti
Fiori velenosi più comuni: tabella riassuntiva
Molti fiori meravigliosi posseggono proprietà venefiche. Ecco una sintesi di alcuni tra i più diffusi nei nostri giardini.
Fiore | Principali sintomi da ingestione |
---|---|
Oleandro | Nausea, vomito, aritmie cardiache, morte. |
Ortensia | Crampi addominali, vomito, debolezza, problemi circolatori. |
Narciso | Nausea, vomito e crampi (se ingeriti i bulbi). |
Glicine | Dolori addominali, vomito (specialmente semi e baccelli). |
Belladonna | Allucinazioni, tachicardia, paralisi, morte. |
Aconito | Bruciore, formicolio, aritmie cardiache, paralisi respiratoria. |
Esempi di fiori velenosi da conoscere
Crisantemo
Simbolo della commemorazione dei defunti in Italia, il crisantemo è usato dagli agricoltori per allontanare i conigli. La sua testa è tossica, specialmente per gli animali, e negli esseri umani può provocare dermatiti da contatto, prurito e orticaria. Dal crisantemo si ottiene il piretro, un potente insetticida naturale.
Ortensia
Con i suoi petali che vanno dal blu al bianco, l’ortensia è splendida ma pericolosa. Tutta la pianta, ma soprattutto i boccioli, contiene glicosidi cianogenici (una forma di cianuro). Se ingerita, può provocare crampi, prurito, vomito e debolezza. Nei casi più gravi, può portare a convulsioni, coma e problemi circolatori. È tossica anche per cani e gatti.
Narciso
Originario della Persia, il narciso è noto fin dall’antichità per il suo profumo inebriante. La radice del suo nome è “narkè”, ovvero sopore. Sebbene fiore e foglie siano innocui, i suoi bulbi contengono l’alcaloide licorina e, se ingeriti (a volte confusi con le cipolle), possono causare nausea, vomito e crampi.
Glicine
Sebbene i fiori siano talvolta usati in ricette, il glicine è tossico in altre sue parti, specialmente nei semi, radici e baccelli che contengono la tossina wisterina. Risulta particolarmente pericoloso per gli animali domestici: l’ingestione causa dolori addominali, vomito e depressione del sistema nervoso centrale.
Belladonna (Atropa belladonna)
Conosciuta anche come “donna bellissima” perché le dame rinascimentali ne usavano un estratto per dilatare le pupille, è una delle piante più velenose d’Europa. Contiene atropina e scopolamina. L’ingestione anche di poche bacche può essere letale, causando allucinazioni, tachicardia e paralisi.
Aconito (Aconitum)
Con i suoi caratteristici fiori blu a elmo, l’aconito è estremamente velenoso. Contiene aconitina, una neurotossina potentissima che può essere assorbita anche attraverso la pelle. L’ingestione provoca bruciore, formicolio, aritmie cardiache e può portare rapidamente alla morte per paralisi respiratoria.
Digitale (Digitalis purpurea)
Conosciuta anche come “dita della Madonna”, ha fiori grandi e colorati che sono tossici se ingeriti. Contiene digitossina, un glicoside cardiaco che, sebbene usato in farmacologia a dosi controllate per curare le insufficienze cardiache, in caso di ingestione accidentale provoca gravi aritmie e arresto cardiaco.
Qual è il fiore più velenoso al mondo? L’oleandro
Il fiore più velenoso al mondo è comunemente considerato l’oleandro (Nerium oleander). Tutta la pianta, dalle foglie ai fiori e persino il fumo prodotto dalla sua combustione, è estremamente tossica per umani e animali. Contiene diversi glicosidi cardiaci, tra cui l’oleandrina. L’ingestione anche di una piccola quantità può causare sintomi gravi come nausea, vomito, diarrea, battito cardiaco irregolare e può essere rapidamente letale.
Cosa fare in caso di contatto o ingestione
In caso di sospetta ingestione di qualsiasi parte di una pianta velenosa, è fondamentale agire immediatamente. Non tentare rimedi casalinghi e non provocare il vomito se non indicato da un medico. La cosa più importante da fare è contattare subito il proprio medico o il Centro Antiveleni più vicino. Un riferimento autorevole in Italia è il Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano, attivo 24 ore su 24. Fornire all’operatore il nome della pianta, se conosciuto, è di grande aiuto.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 29/08/2025