Annie Leibovitz è una delle fotografe più influenti degli ultimi cinquant’anni, una leggenda vivente il cui nome è sinonimo di ritratto iconico. Nata negli Stati Uniti nel 1949, ha definito l’estetica della fotografia di celebrità, catturando lo spirito del tempo (lo *zeitgeist* culturale) come pochi altri. Inizialmente orientata verso la musica, ha scoperto la sua vocazione durante un viaggio in Giappone, dove scattò le sue prime fotografie significative alla scalata del monte Fuji. Da quel momento, la sua ascesa è stata inarrestabile, portandola a collaborare con le più grandi riviste del mondo.
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La carriera: da Rolling Stone a Vanity Fair
La carriera di Annie Leibovitz decolla nel 1970, quando viene assunta dalla rivista musicale Rolling Stone, diventandone in breve tempo la fotografa responsabile. Il suo stile, inizialmente vicino al fotogiornalismo, cattura l’essenza della scena rock ‘n’ roll, culminando con il tour dei The Rolling Stones. Negli anni ’80 passa a Vanity Fair e Vogue, dove il suo approccio si evolve. Abbandona la spontaneità per abbracciare ritratti più costruiti, concettuali e spesso teatrali, che diventeranno il suo marchio di fabbrica.
Lo stile unico delle fotografie di Annie Leibovitz
Lo stile di Annie Leibovitz è caratterizzato dalla sua capacità di raccontare storie complesse attraverso una singola immagine. I suoi ritratti non sono semplici pose, ma vere e proprie messe in scena, spesso con illuminazione drammatica, set elaborati e un’incredibile attenzione ai dettagli. Con il passare del tempo ha perfezionato la sua tecnica, passando dal bianco e nero a un uso del colore saturo e pittorico, e sfruttando il fotoritocco per raggiungere una perfezione formale quasi surreale.
Le 5 fotografie più iconiche di Annie Leibovitz
Sebbene abbia fotografato innumerevoli celebrità, alcune delle sue immagini sono entrate nella storia della cultura visiva. Molte di esse, come evidenziato dalla National Portrait Gallery, hanno definito un’epoca.
Soggetto iconico | Importanza culturale |
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John Lennon e Yoko Ono | 1980 / Rolling Stone: scattata 5 ore prima della sua morte, è il simbolo del loro amore e un’immagine tragicamente profetica. |
Demi Moore incinta | 1991 / Vanity Fair: una copertina rivoluzionaria che ha cambiato la percezione pubblica della gravidanza e della nudità. |
Whoopi Goldberg nella vasca di latte | 1984 / Vanity Fair: un ritratto concettuale e potente che gioca con gli stereotipi razziali. |
La regina Elisabetta II | 2007 / Incarico ufficiale: un ritratto maestoso e allo stesso tempo intimo, che ha consacrato il suo status globale. |
Caitlyn Jenner | 2015 / Vanity Fair: la copertina “Call Me Caitlyn” è stata un momento fondamentale per la rappresentazione transgender. |
Collaborazioni recenti e l’eredità continua
L’influenza di Annie Leibovitz non si è fermata. Continua a collaborare con riviste come Vogue e Vanity Fair, realizzando copertine memorabili con le più grandi star contemporanee. Tra i suoi lavori più recenti si ricordano i ritratti di Angelina Jolie, il servizio sulla gravidanza di Rihanna, e scatti iconici con Lady Gaga, Adele e Ariana Grande. Ha anche fotografato figure istituzionali come l’ex presidente Barack Obama e sua moglie Michelle Obama, dimostrando una versatilità e un’autorevolezza che pochi altri fotografi possiedono.
Fonte dell’immagine di copertina: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 25/09/2025