Al giorno d’oggi è incorretto pensare alla lingua inglese come un fenomeno omogeneo. Bisogna invece parlare di Global English, un concetto che ne descrive la complessità e la diffusione a livello mondiale. Analizziamo insieme perché.
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Cosa significa Global English?
L’inglese è, prima di tutto, una lingua pluricentrica: non è solo parlato in luoghi come il Regno Unito o gli Stati Uniti, ma anche nelle periferie, quei luoghi colonizzati dagli inglesi nei secoli. La lingua inglese è anche una lingua franca: cioè una lingua di mediazione tra persone che provengono da paesi diversi. È usata come tale in molti paesi ex-coloniali, che, con l’indipendenza, decisero di mantenerla come lingua ufficiale perché già ampiamente utilizzata.
David Crystal, linguista e scrittore britannico, è stato il primo a parlare di Global English. Secondo lui, l’inglese può essere pensato come una lingua globale perché è parlato a livello mondiale. Inizialmente questa lingua era legata a fattori politici e militari, ma con il passare degli anni, l’inglese ha iniziato ad avere a che fare con lo sviluppo economico, scientifico e culturale di diversi paesi.
Inglese come lingua killer e l’imperialismo linguistico
In molti paesi, l’inglese è descritto come una «lingua killer». L’imperialismo inglese è stato responsabile della perdita di tante lingue aborigene in Australia, ad esempio, dove delle circa 200 lingue originarie ne sono rimaste pochissime.
Robert Phillipson, professore di linguistica inglese, ha coniato l’espressione «imperialismo linguistico» per parlare dello sfruttamento del potere ideologico e culturale dell’inglese a vantaggio delle culture dominanti. Come spiegato anche da istituzioni come il British Council, si pensa che alcune lingue siano superiori ad altre e per questo gli imperialisti volevano che le popolazioni locali assimilassero l’inglese e la cultura britannica.
Pidgin e creoli: le varianti nate dal contatto
Oltre alle varietà note come l’inglese gallese, australiano o americano, esistono anche i cosiddetti pidgin e creoli. Per capire la loro natura, è utile confrontarli direttamente.
Aspetto | Pidgin vs. Creole |
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Origine | Un pidgin nasce per necessità comunicative tra due gruppi che non hanno una lingua in comune. Un creolo è un pidgin che diventa la lingua madre di una comunità. |
Lingua madre | Un pidgin non è la lingua madre di nessuno. Un creolo è la prima lingua di una nuova generazione, trasmessa dai genitori ai figli. |
Struttura | I pidgin hanno una grammatica e un lessico semplificati. I creoli sviluppano una struttura grammaticale complessa e un vocabolario ricco, come ogni altra lingua. |
Dalla necessità alla lingua madre
Un pidgin nasce dallo scopo di comunicare tra due gruppi sociali che non condividono una lingua. Sono legati al periodo in cui gli europei migrarono verso l’Africa e l’Asia per il commercio di beni e schiavi. Gli schiavi parlavano un pidgin per comunicare con i proprietari delle piantagioni. I proprietari erano soliti riunire persone che non condividevano la stessa lingua per evitare ribellioni, ma, ironicamente, i pidgin diventarono la lingua comune di queste persone.
Un creolo, quindi, è un pidgin che viene usato come lingua madre, passato di generazione in generazione. I creoli sono altamente strutturati, perché hanno soddisfatto le esigenze linguistiche dei parlanti. Un esempio è l’inglese nigeriano (o pidgin nigeriano), una lingua creola basata sull’inglese. Un altro esempio è il creolo giamaicano, sviluppatosi nel XVII secolo dal contatto tra gli schiavi dell’Africa occidentale e l’inglese parlato dai proprietari terrieri.
Fonte immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 10/09/2025