Hilda Doolittle (1886-1961), universalmente conosciuta con lo pseudonimo H.D., è stata una figura centrale della poesia modernista del ventesimo secolo. Fondamentale per la nascita del movimento dell’Imagismo, il suo ruolo fu definito dall’amico e poeta Ezra Pound, con il quale H.D. ebbe una complessa relazione. Pound indicò la sua poesia Oread come l’esempio supremo di lirica imagista per la sua precisione, intensità ed economia di linguaggio. La sua influenza, però, si estende ben oltre questa prima fase, evolvendo verso una ricerca che unisce mitologia, psicoanalisi e una profonda indagine sull’identità femminile.
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H.D. e la nascita dell’imagismo
L’Imagismo è il movimento che ha definito la prima fase della carriera di H.D. Nata in Pennsylvania, si trasferì a Londra nel 1911, unendosi a un circolo di poeti d’avanguardia che includeva Ezra Pound e il suo futuro marito, Richard Aldington. I principi dell’Imagismo erano chiari: trattamento diretto dell’oggetto, uso di un linguaggio essenziale senza parole superflue e adozione del verso libero. La sua lirica Oread incarna perfettamente questi ideali, creando un’immagine potente e sinestetica.
Da Oread di Hilda Doolittle, traduzione di Giorgia Sensi:
Turbina, mare –
turbina i tuoi pini appuntiti,
schizza i tuoi grandi pini
sui nostri scogli,
gettaci addosso il tuo verde,
coprici con le tue pozze di abete.
Diverse sue poesie furono inserite nella prima antologia imagista del 1914 e la sua raccolta d’esordio, Sea Garden (1916), la consacrò come una delle voci più pure del movimento. Questo legame iniziale è il motivo principale per cui viene spesso ricordata, sebbene la sua produzione successiva sia stata altrettanto, se non più, notevole.
Oltre l’imagismo: realismo spirituale e psicoanalisi
Il trauma della Prima Guerra Mondiale, con la perdita del fratello e la fine del suo matrimonio, segnò un punto di svolta profondo. H.D. si allontanò dalla precisione quasi fredda dell’imagismo per sviluppare uno stile più personale e “oracolare”, che lei stessa definì realismo spirituale. Al centro delle sue opere emerge un’analisi della propria intensa vita interiore. Per dare forma a questa ricerca, H.D. attinse a tre fonti principali: la mitologia classica (in particolare quella greca), la psicoanalisi (fu paziente di Sigmund Freud a Vienna per elaborare i suoi traumi) e lo spiritualismo. In questo percorso fu fondamentale il sostegno della sua compagna di una vita, la scrittrice Bryher (Annie Winifred Ellerman).
| Hilda Doolittle (H.D.): evoluzione dello stile poetico | |
|---|---|
| Periodo imagista (1911-1917 circa) | Periodo mitologico-psicologico (post 1930) |
| Poesia breve, concisa e visiva. Trattamento diretto dell’oggetto, linguaggio preciso e senza ornamenti. Temi legati alla natura e al mondo classico. | Poesia lunga, quasi epica e narrativa. Stile visionario e “oracolare”. Analisi psicologica profonda, revisionismo dei miti e ricerca spirituale. |
| Opere rappresentative: Sea Garden (1916), poesie nelle antologie imagiste. | Opere rappresentative: La Trilogia (1944-46), Helen in Egypt (1961). |
Le opere principali: dalla trilogia a Helen in Egypt
Attraverso la scrittura, H.D. ha cercato di costruire la propria realtà e narrare la propria vita. Tra le sue raccolte più importanti, la trilogia scritta durante la Seconda Guerra Mondiale – The Walls Do Not Fall (1944), Tribute to the Angels (1945) e The Flowering of the Rod (1946) – presenta immagini giustapposte in cui la devastazione di Londra sotto i bombardamenti si fonde con simboli antichi di rinascita e resilienza spirituale.
Da The Walls Do Not Fall:
“Pericolo, stranamente incontrato, stranamente sopportato, ci segna;
ci riconosciamo
attraverso simboli segreti,
anche se lontani, muti,
ci incrociamo nel cammino
[…]
conosciamo il nostro Nome,
noi iniziati senza nome,
nati da una sola madre,
compagni della fiamma.”
Il suo capolavoro è considerato il poema epico Helen in Egypt, pubblicato postumo nel 1961. Si tratta di un’opera complessa e visionaria che riscrive il mito di Elena di Troia da una prospettiva femminile, mettendo in discussione la sua presunta colpevolezza e la natura stessa della storia e della memoria.
Eredità e rivalutazione femminista
Hilda Doolittle fu la prima donna a ricevere la medaglia al merito dall’American Academy of Arts and Letters. Morì il 27 settembre 1961 e sulla sua tomba è incisa una delle sue prime poesie, Epitaph. Sebbene influente in vita, la sua opera fu parzialmente messa in ombra dopo la sua morte. Fu durante l’esplosione della critica femminista negli anni ’70 che il suo lavoro conobbe un profondo e rinnovato interesse. Le studiose femministe, come sottolinea la Poetry Foundation, la riscoprirono non solo come poetessa imagista, ma come una modernista radicale che ha esplorato l’identità femminile, la bisessualità e il trauma, riscrivendo i miti patriarcali attraverso una potente voce di donna.
Articolo aggiornato il: 13/10/2025

