I mingqi: viaggio nell’arte funeraria cinese

I mingqi: viaggio nell’arte funeraria cinese

I mingqi sono delle statuette funerarie fatte di diversi materiali (terracotta, legno, bronzo, ecc…), che possono rappresentare uomini, animali, architetture, oggetti di vario tipo, ecc… e sono uno degli elementi più importanti dell’arte funeraria cinese. Nati durante la dinastia Qin (221-206 a.C.) e giunti alla massima fioritura durante la dinastia Han (206 a.C.–220 d.C.), erano pensati per essere posti nel corredo del defunto e sono rimasti per secoli una costante all’interno delle sepolture.

La concezione dell’aldilà nella cultura cinese

Dal periodo degli Stati combattenti (453-221 a.C.) era emersa in Cina una certa concezione dell’oltretomba, rimasta poi anche nelle epoche successive. Vi era l’idea della dualità dell’anima, per cui ogni uomo è dotato di due anime: una detta hun, quella celeste, che al momento della morte va nell’aldilà, e quella po, terrestre, che invece resta nel corpo e vive all’interno della sepoltura. L’ambiente funerario inizia quindi a essere concepito non solo come una porta per l’aldilà, ma anche come una residenza eterna del defunto. Per questo motivo, le tombe cominciano a evolversi, fino a ricreare veri e propri palazzi, con corridoi, tra cui si sviluppano varie stanze, proprio come le residenze dell’architettura tradizionale cinese. Allo stesso tempo, si utilizzavano vari mezzi per preservare il più possibile il corpo del defunto, in quanto doveva ospitare l’anima po, e allo stesso tempo era necessario che ci fosse un corteo funebre ad accompagnarlo dentro la tomba… ed è per questo che nascono i mingqi.

Il corredo funerario

Nelle tombe erano poste diverse tipologie di oggetti, che fungevano da corredo del defunto:

  • Oggetti rituali, i jiqi: erano creati appositamente per il corredo e servivano più che altro ad assolvere il rito funerario, tanto da essere sempre meno presenti nelle sepolture.
  • Oggetti adoperati, gli shengqi: erano per lo più manufatti che il defunto aveva usato in vita e che voleva portare nella tomba con sé, per continuare a servirsene nell’aldilà.
  • Oggetti dello spirito, i mingqi: come già detto, erano statuette di piccole dimensioni con diverse raffigurazioni e si suppone che il loro ruolo fosse quello di sostituti delle vittime sacrificali, che prima di allora venivano sepolte vive col defunto per accompagnarlo nell’oltretomba.
  • Cibi e bevande, per il consumo da parte del defunto dopo la morte.

La struttura dei mingqi

Se abbiamo già parlato di cosa fossero i mingqi e dei materiali con i quali erano fatti, possiamo fornire qualche informazione in più sulla loro composizione. È stato possibile osservare statuette di vario tipo: molte venivano modellate per conferire una forma precisa e fattezze ben definite. Si pensa che ci fossero dei vestiti posti a parte, che andavano a completare il tutto e, più avanti nel tempo, esse venivano anche dipinte. Altri mingqi erano invece dei veri e propri manichini semplificati che rappresentavano umani nudi, in piedi e privi di braccia. Presumibilmente, quest’ultime erano fatte di paglia o legno e poi attaccate alla statuetta, così come i vestiti, probabilmente veri, andati perduti. Nonostante ciò, venivano rappresentate anche le parti intime, venivano conferite altezze e forme diverse alle singole figurine: il fatto di voler specificare queste caratteristiche indica una certa attenzione del popolo Han per l’essere umano e questo è un tipo di realismo che si può trovare raramente nell’arte cinese.

Mingqi in terracotta dinastia Han

Fonte immagine: Wiki Commons

I ritrovamenti di epoca Han

Come abbiamo detto, il massimo splendore dell’arte dei mingqi si raggiunse durante la dinastia Han, periodo al quale risalgono numerosi ritrovamenti. Possiamo collocarne diversi nei dintorni della capitale dell’impero, Chang’an (“la capitale della pace eterna”). È stato possibile notare come quelli più diffusi fossero di terracotta e rappresentassero architetture. Allo stesso tempo, però, erano molte le statuette che raffiguravano esseri umani, di diverso aspetto e casta sociale, andando così a ricreare un vero e proprio mondo in miniatura. Altro ritrovamento di una certa rilevanza è nelle tombe di Mawangdui, più precisamente in quella di una marchesa, dove insieme a oggetti di corredo raffinati e di nobile fattura sono stati ritrovati molti mingqi, soprattutto in legno, raffiguranti musicisti, cortigiani e altre figure simili, con vestiti dipinti addosso. Ritrovamenti simili sono stati fatti nelle tombe di Mancheng.

Mingqi in legno tomba di Mawangdui

Fonte immagine: Wiki Commons

I mingqi in epoca Tang

Uno dei periodi più floridi della storia cinese è stato quello del regno della dinastia Tang (618-907), che ha visto uno sviluppo in diversi ambiti, tra cui quello artistico. A questo momento storico risalgono numerose innovazioni ed edifici tra i più belli dell’architettura dell’epoca, benché non ce ne siano pervenuti molti. D’altra parte, sono giunti fino ai giorni nostri complessi monumentali e giardini funerari meravigliosi, con al loro interno corredi ricchi e variegati. Essi erano composti da oggetti tipici dell’arte cinese, mescolati ad altri d’importazione o ispirazione occidentale, considerati i contatti che c’erano grazie alla Via della seta. Anche qui sono stati ritrovati i mingqi, realizzati con la tecnica sancai, che permetteva di applicare invetriature policrome alle statuette. Comunemente venivano invetriati i corpi, gli abiti, ma erano esclusi volti e mani, conferendo così una caratterizzazione più naturale e realistica alle figure. In questo modo, i mingqi ci hanno fornito un’immagine completa della società dell’epoca: le caste sociali, gli svaghi, i costumi, l’abbigliamento tipico sia di uomini che di donne, l’estetica e gli ideali di bellezza.

Mingqi Sancai dinastia Tang Labit – Mingqi – Statuette funéraire – Tang – Chine – 92 3 1

Fonte immagine: Wiki Commons

Fonte immagine di copertina: Wiki Commons

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