I personaggi femminili di Pak Wanso: 5 donne con isteria in risposta all’oppressione sociale

I personaggi femminili di Pak Wanso: 5 donne con isteria in risposta all'oppressione sociale

In Corea negli anni 70, le autrici donne vengono ancora comandate dagli standard di letteratura maschile: dovevano parlare di determinati argomenti, altrimenti le loro opere venivano considerate di serie b. Pak Wanso, però, riesce a sovvertire questa situazione, in quanto affronta problemi di guerra, di politica, di divario sociale e di lotta di classe ma lo fa da una prospettiva differente: i personaggi femminili delle opere di Pak Wanso ne sono le portavoci.

Pak Wanso nasce nel 1931 nel Gyeonggi, nella regione dell’attuale Corea del Nord conosciuta come Hwanghaebuk-do, ed è considerata una delle principali autrici contemporanee coreane.

Pak Wanso, con i personaggi femminili delle sue opere, offre la visione di una donna alla ricerca di cambiamenti radicali nelle strutture familiari coreane e nei valori sociali, smascherando la crudeltà e l’ipocrisia delle tradizioni confuciane della Corea, che hanno soggiogato le donne per secoli. Al tempo stesso critica anche l’estremo maschilismo e il sistema patriarcale nel quale esse si trovavano imprigionate, nel corso delle strazianti trasformazioni del paese.
Attraverso la tecnica del flusso di coscienza, Pak Wanso è magistrale nel descrivere e trasmettere il malessere di queste donne, tutte accumunate da una condizione fisica particolare che spesso è curata o placata attraverso l’uso inconscio dell’isteria, come un modo per sfuggire alla propria repressione e oppressione patriarcale radicata.
In modo realistico, analizzando le lotte interiori delle donne coreane e le questioni che affrontano, parla del difficile processo che i suoi personaggi subiscono nel tentativo di trovare la propria identità.

Alle donne, come sappiamo, non era consentito alcun ruolo o partecipazione negli affari dello stato; erano solo relegate ai doveri che coinvolgevano il marito, la famiglia e i propri figli. Il ruolo più importante per le donne era quello di madre, ancora oggi considerata dalla società coreana il più alto raggiungimento della femminilità.

Alcune donne non sono in grado di affermare la propria personalità a causa della repressione istituzionale del loro sesso e l’isteria inizia a essere l’unico strumento con cui la metà senza voce della popolazione può fare una dichiarazione sulla propria frustrazione. Donne che inconsciamente desiderano rompere il silenzio, così come quelle che scattano mentalmente perché non possono esprimersi, possono solo uscire fuori di sé e manifestare uno stato mentale alterato per uscire dalla repressione che le affligge.
L’isteria, come sappiamo, divenne un termine usato per descrivere quelle donne definite pazze poiché, prese da una spinta fisica incontrollata, scaturita dal proprio inconscio, avevano esplosioni di quella che sembrava essere una follia o follia temporanea. Tuttavia, “follia” è talvolta usato per riferirsi a donne che fanno o dicono cose al di fuori dell’ordine gerarchico prescritto.

Nelle storie di Pak Wanso, l’isteria indica che la pressione sociale è diventata troppo intensa per far sì che i protagonisti agiscano più in modo razionale.
La studentessa Diana Hinds, infatti, ha scritto un paper sull’isteria di queste protagoniste delle storie di Pak Wanso, che lei interpreta come reazione subconscia di queste donne all’oppressione del patriarcato.

Vediamo ora nel dettaglio 5 personaggi femminili tra le numerose protagoniste di Pak Wanso!

1. Thus Ended My Days of Watching Over the House

Nel racconto Thus Ended My Days of Watching Over the House, la protagonista femminile fa una netta rottura con il suo passato repressivo.
Dopo l’arresto del marito, lei si libera dei bonsai tanto cari al suo consorte che rappresentano la metafora della famiglia, e procede a sviluppare la propria identità. Il contrasto tra l’esterno, pacifico e rispettabile, e l’interno represso della famiglia e i confini imposti dal marito, sono rimossi dalla donna durante l’assenza di quest’ultimo.
Attraverso il suo sfogo isterico e incontrollato giunge a una risoluzione consapevole di come vuole vivere la sua vita nei confronti del marito e della famiglia, riconosce i suoi desideri interiori, agisce per soddisfarli e così è in grado di superare la propria isteria.

2. My Very Last Possession

In My Very Last Possession, Pak Wanso usa come narratore omodiegetico una madre di due figlie, la quale reprime il suo dolore dovuto alla perdita del suo terzo figlio ed esibisce una facciata stoica davanti ai suoi amici/parenti.
Si convince che soffocare il proprio dolore è il modo corretto di comportarsi. La sua vita è diventata una farsa inconscia mentre interpreta le aspettative della società su di lei come madre, in particolare la madre di un presunto martire immolatosi per il suo paese. Il suo stato isterico è ben rappresentato nel ritmo rapido del suo continuo parlare al telefono con sua sorella; ma la vera manifestazione dell’isteria, dei desideri inconsci e repressi, affiora in superficie sotto forma di amnesia selettiva.

3. The Naked Tree

In The Naked Tree, la protagonista vive anche essa un’amnesia selettiva, in quanto i suoi ricordi risalgono solo a pochi anni prima, fermandosi sempre in un momento di dolore acuto nella sua vita: la morte dei fratelli di cui si sente responsabile.
Mostra sintomi di isteria come depressioneansia e ambivalenza e ciò si manifesta nel suo costante desiderio di essere da qualche altra parte facendo qualcos’altro, nell’odio che prova per sua madre e nel modo in cui tratta l’uomo che la corteggia. Nella sua ricerca di sé stessa, in un mondo che non apprezza le ragazze non sposate, agisce spesso in modo impulsivo, infrangendo inconsciamente i tabù sociali. Alla fine, reprime i suoi ideali giovanili e soccombe alle esigenze della sua società sposandosi. Così facendo, sembra sfuggire a ulteriori attacchi di isteria, ma solo a costo di sacrificare la sua felicità e il suo appagamento personale.

4. Butterfly of Illusion

In the Butterfly of Illusion, Pak Wanso scrive di un’anziana donna vittima di una senilità protratta, che si placa nella creazione di un rifugio utopico.
Lo stato d’animo della protagonista deriva dalla perdita di vitalità. Sembra dimenticare le cose che le sono spiacevoli, incluso il luogo in cui vive, e questo può essere visto come un desiderio inconscio di essere altrove. Realizza questo desiderio creando una realtà alternativa grazie al suo stato d’animo alterato. Crea una specie di terra di nessuno, nella quale, cadendo in un’amnesia isterica, finalmente è in grado di fuggire dalle pressioni della società. La casa rappresenta il grembo della donna, dove l’anziana rinasce scrollandosi di dosso il peso della vita, come una bambina; al tempo stesso costituisce la sua tomba, dove è morta per l’intera società, compresa la sua famiglia.
Al finale, Pak Wanso lascia il lettore con il dubbio: non comprende se la donna rimanga in uno stato infantile e innocente di isteria di evasione, o sia arrivata a riconoscere consapevolmente la sua decisione di staccarsi dalla sua famiglia e dall’ordine sociale.

5. Three days in that autumn

In Three days in that autumn, l’isteria della protagonista è causata dalla forza del suo desiderio inconscio di essere madre.
Riconosciuti i suoi desideri interiori, si trova alienata nella sua posizione e non è in grado di sfuggire alla sofferenza imposta dalle norme sociali. Avendo perso la sua purezza a causa di uno stupro, la società la considera una donna vergognosa da sposare. In questa situazione, la protagonista sceglie la via dell’odio, che non ha sfogo e la porta a un travolgente senso di colpa che scatena la sua isteria. Si occupa dei suoi affari rimuovendo l’elemento dell’odio dal corpo delle altre donne – il bambino indesiderato – ma, invece di curarla dal suo dolore, questa sua attività non fa altro che perpetuarlo.

Come abbiamo visto, in queste storie è rappresentato il desiderio inesprimibile delle donne di uscire da una struttura sociale che le reprime. Ai suoi personaggi femminili, Pak Wanso illumina la psiche e la possibilità di catarsi, sebbene la completa liberazione dalla sottomissione mentale rimanga remota.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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3 Comments on “I personaggi femminili di Pak Wanso: 5 donne con isteria in risposta all’oppressione sociale”

  1. Ottimo articolo che spiega aspetti molto interessanti della condizione femminile del passato, purtroppo non del tutto superata

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