Il Bayern Monaco è senza dubbio una delle società calcistiche più vincenti e prestigiose al mondo. Con la vittoria della Champions League 2019-2020, il club bavarese ha raggiunto l’incredibile traguardo di sei Coppe dei Campioni in bacheca. In questo articolo ripercorreremo le tappe fondamentali della lunga e gloriosa storia del Bayern Monaco, dalla fondazione nel 1900 fino ai successi odierni, analizzando l’evoluzione della società, i periodi d’oro, i campioni e gli allenatori che hanno costruito la leggenda di questa corazzata del calcio tedesco e mondiale.
Indice dei contenuti
Periodo | Protagonisti e successi chiave |
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1972-1976 | Protagonisti: Beckenbauer, Müller, Maier, Lattek. Successi: 3 Coppe dei Campioni consecutive. |
1998-2001 | Protagonisti: Hitzfeld, Kahn, Effenberg. Successi: Ritorno al vertice e vittoria della Champions League 2001. |
2012-2020 | Protagonisti: Robben, Ribéry, Lahm, Heynckes, Flick. Successi: 2 Triplete (2013 e 2020) e dominio nazionale. |
La fondazione e i primi successi
La storia del Bayern Monaco inizia ufficialmente il 27 febbraio 1900, quando undici calciatori guidati da Franz John fondarono il Fußball-Club Bayern München. Dopo alcuni anni altalenanti, il Bayern vinse il suo primo titolo di rilievo, la Coppa di Germania, nel 1957. Il club fu tra i fondatori della neonata Bundesliga, conquistando il suo primo scudetto nel 1969 sotto la guida dell’allenatore Branko Zebec. In quegli anni furono gettate le basi per i successi futuri, con l’ascesa di campioni del calibro di Franz Beckenbauer e Gerd Müller.
Gli anni ’70: il primo ciclo d’oro europeo
Gli anni ’70 rappresentano il primo periodo d’oro nella storia del Bayern Monaco. Sotto la presidenza di Wilhelm Neudecker e con l’allenatore Udo Lattek in panchina, una generazione di fuoriclasse come Sepp Maier, Georg Schwarzenbeck, Paul Breitner e Uli Hoeneß portò il club a dominare il calcio tedesco. Ma fu in Europa che la squadra si consacrò, conquistando tre Coppe dei Campioni consecutive dal 1974 al 1976. Un ciclo straordinario che rese il Bayern una potenza calcistica a livello mondiale.
La rinascita degli anni ’80 e ’90
Dopo un periodo di appannamento, il club tornò protagonista negli anni ’80 sotto la guida di Uli Hoeneß, divenuto manager della società. Con campioni come Karl-Heinz Rummenigge, Lothar Matthäus e Andreas Brehme, la squadra vinse diversi titoli nazionali, tra cui due Coppe UEFA. Gli anni ’90 furono un decennio di transizione, in cui spiccò la figura di Lothar Matthäus. La svolta arrivò nel 1998 con l’ingaggio dell’allenatore Ottmar Hitzfeld, che diede inizio a un nuovo ciclo vincente.
Il nuovo millennio e il dominio moderno
Con Hitzfeld, il club tedesco tornò a dominare in Europa. Dopo la sofferta sconfitta nella finale del 1999 contro il Manchester United, il Bayern vinse la Champions League nel 2001 contro il Valencia ai rigori, grazie a una generazione di campioni come Oliver Kahn, Stefan Effenberg e futuri leader come il capitano Philipp Lahm e Bastian Schweinsteiger. Il dominio bavarese è proseguito negli ultimi decenni, come documentato dalle statistiche ufficiali della Bundesliga. Il culmine è stato raggiunto con due storici Triplete (vittoria di campionato, coppa nazionale e Champions League nella stessa stagione): il primo nel 2013 sotto la guida di Jupp Heynckes e con la coppia d’ali Robben-Ribéry, e il secondo nel 2020 con Hansi Flick in panchina, contro i rivali di sempre a livello continentale.
Riconsiderando tutta la storia del Bayern Monaco, colpisce l’incredibile passione che questa squadra scatena tra i tifosi. L’attaccamento viscerale alla maglia da parte dell’intera comunità bavarese crea un senso d’identità unico. Grazie alla lungimirante gestione e a una rosa sempre competitiva, la storia del club, come riconosciuto anche dalla UEFA, dimostra come abbia mantenuto il proprio status di top club. I trionfi recenti confermano come la squadra sia un modello da cui il calcio europeo ha ancora molto da imparare.
Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 12/09/2025