Il Milione di Marco Polo, cos’è?

il milione di marco polo

Il Milione di Marco Polo  è forse la più brillante fonte di tanti documenti e resoconti commerciali fin qui giunti, soprattutto da parte di quei mercanti che abitarono le colonie genovesi e veneziane ed è anche fonte primaria sulla storia mongola. Marco Polo era figlio di mercanti, nacque a Curzola (o a Venezia probabilmente) nel 1254. Matteo e Niccolò Polo erano due fratelli che si recavano spesso in Cina per commerciare. Tuttavia, ad un certo punto, decisero di portare con sé anche il figlio di Matteo, ovvero Marco ,che poi di lì diverrà funzionario per diverso tempo. Del suo primo viaggio con suo padre e lo zio Matteo si sa però ben poco. Probabilmente raggiunsero la Crimea in quanto diretti in Cina. Successivamente, si imbarcarono ad Acri per l’Oriente, giungendo così alla corte di Qubilai a Shangdu nel 1275. Dopo aver raggiunto Pechino ripartirono da Zaytun (nel Fujian), per raggiungere via mare il Golfo del Persico per ritornare a Venezia.

Si dice che Il Milione di Marco Polo sia stato dettato nel 1298 ad un certo Rustichello da Pisa in una prigione di Genova. La tradizione vuole che in una battaglia navale, mentre era al comando di una galea veneziana, Marco Polo venisse fatto prigioniero dai genovesi, che erano in guerra con Venezia. Rustichello da Pisa, suo compagno di prigionia, aveva esperienza come scrittore di storie in prosa in francese e franco-italiano, e la compagnia di Marco Polo evidentemente fu uno stimolo a scrivere. Il testo, rimasto incompleto, conobbe però ulteriori versioni in altre lingue: franco-italiano, toscano e veneziano.
Per quanto riguarda Il Milione, invece, abbiamo anche versioni in latino e altre lingue. Tornò a Venezia nel 1299 e morì nel 1324.

Le memorie di Marco Polo, raccolte in un libro intitolato prima Descrizione del mondo e poi Il Milione, parlavano di civiltà sconosciute dai tesori favolosi, ricche di prodotti ricercatissimi dai mercanti occidentali. Il libro ebbe un’enorme influenza sulla fantasia popolare. Il Milione di Marco Polo è un elenco di vari paesi visitati (e in alcuni casi non visitati). La prima parte ci fornisce un itinerario attraverso l’Asia verso la corte di Qubilai; gli ultimi capitoli sono seguiti dall’itinerario del ritorno e da una succinta conclusione. Quest’opera diede vita ad edizioni manoscritte decorate e fu molto noto durante  il Rinascimento grazie soprattutto a Giovanni Battista Ramusio, che ne offrì una sua versione italiana.

Possiamo dire che nel complesso Il Milione di Marco Polo fornisce ampie descrizioni delle ulus sorte esattamente dopo la morte di Chiggins, prestando particolare attenzione alla Cina ma con ragguagli importanti all’Asia Centrale, Persia e Afghanistan. C’è da dire che le altri fonti, forniscono meno informazioni: spesso, soprattutto nel caso delle fonti genovesi, si limitano a dati contabili e a notizie commerciali che risalgono al XIV secolo, secolo che vide il culmine del commercio italiano in Asia. Queste attività, che andavano di pari passo con quelle dei religiosi che raggiungevano quelle terre per evangelizzarle, hanno prodotto testi di vario genere che si possono distinguere, però, dai cosiddetti “itineranti” dei missionari. Una menzione particolare merita il trattato di Francesco Pegolotti, dedicato alla Pratica della mercatura in terra asiatica, in cui sono descritte le principali vie di transito delle merci della Persia e in Asia centrale durante gli ultimi anni della dinastia ilkhanide. Pegolotti le informazioni le ricavò dalle descrizioni dei mercanti che giungevano in Oriente, dato che lui stesso non andò mai oltre il Caspio.

La pratica della mercatura è una delle opere più importanti per conoscere i commerci asiatici degli italiani, i pesi, le monetazioni e i prodotti delle terre descritte. Numerosi furono gli italiani che incontrarono Tamerlano, un condottiero turco-mongolo nella seconda metà del XIV secolo. I primi furono degli italiani che insieme, forse, a dei francesi e dei catalani ebbero modo di conoscerlo di fronte a Caffa, nel suo accampamento. I Genovesi lo incontrarono più volte in seguito, negli anni che precedettero la battaglia di Ankara.

Fonte immagine in evidenza dell’articolo Il Milione di Marco Polo: Pixabay

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