Il modello del monitor: come si apprende una L2 secondo Krashen?

Il modello del monitor: come si apprende una L2 secondo Krashen?

Nonostante sia ancora aperto il dibattito sulla validità delle teorie elaborate in merito all’apprendimento di una L2 e tuttora non esiste una teoria esaustiva e condivisa, una delle più note è quella del modello del monitor di Krashen. Si tratta di una macroteoria che cerca di tenere conto di vari fattori che possono incidere sul processo di acquisizione linguistica, tra cui l’ambiente, la personalità, l’età, la lingua materna.

Il modello del monitor si basa sull’ipotesi dell’esistenza di tre operatori mentali: il filtro, l’organizzatore e il monitor; i primi due sarebbero subcoscienti, il terzo sarebbe cosciente. I termini usati per tali operatori sono essenzialmente delle metafore.

Quali sono gli elementi essenziali del modello del monitor?

  1. Il filtro

    Il filtro socio-affettivo filtrerebbe l’input in L2 fornito dall’ambiente in base a fattori emotivi (motivazioni, attitudini, stati emozionali): più sono forti la motivazione e l’inclinazione verso quella lingua, più il filtro sarebbe abbassato. Contrariamente, più è intensa l’ansia, più il filtro inciderebbe negativamente sul processo di acquisizione linguistica.

  2. L’organizzatore

    All’interno del modello del monitor, l’organizzatore è quell’operatore in grado di elaborare a livello subconscio i dati in entrata, costruendo la competenza linguistica in L2. Si tratta di quella parte dell’input effettivamente processata con l’obiettivo di costruire nuove conoscenze (intake).

  3. Il monitor

    Il monitor è il terzo operatore, nonché quello che dà nome al modello del monitor stesso. Esso è responsabile dell’elaborazione linguistica consapevole e la sua opera è visibile nel processo dell’autocorrezione e nella produzione di testi scritti. Facendo riferimento alle nozioni apprese mediante lo studio della grammatica e delle regole della L2, il monitor controlla l’output, ossia la produzione linguistica. Dal momento che tale operazione richiede tempo, molto spesso il monitor non riesce ad entrare in azione durante un dialogo, in cui si è maggiormente spontanei. Inoltre, l’utilizzo del monitor è strettamente legato anche alla personalità dell’apprendente: è scientificamente provato che le persone più insicure e ansiose ricorrano al monitor più frequentemente rispetto agli apprendenti sicuri di sé e maggiormente sciolti nell’uso della L2.

L’apprendimento della L2: due ulteriori ipotesi

Al fine di arricchire il modello del monitor, Krashen elabora due ulteriori ipotesi che lo costituirebbero: l’ipotesi dell’acquisizione e dell’apprendimento, l’ipotesi dell’input comprensibile.

La prima ipotesi fa riferimento a una distinzione tra il processo di acquisizione della propria lingua materna e quello di apprendimento di una lingua seconda. Nel caso dell’acquisizione, si parla di un ricorso al metodo induttivo, per cui le regole della propria L1 vengono individuate partendo dall’esposizione all’input offerto dagli altri parlanti nativi; nel caso dell’apprendimento, si tratta dell’applicazione del metodo deduttivo, per cui le regole grammaticali vengono innanzitutto studiate, per poi essere utilizzate al momento della produzione linguistica. Chiaramente, il processo di acquisizione linguistica determina una maggiore stabilità delle competenze rispetto a quello dell’apprendimento.

L’ipotesi dell’input comprensibile è parte integrante del modello del monitor di Krashen. Secondo quest’ultimo, la costruzione di nuove conoscenze in ambito della L2 è possibile solo laddove l’input offerto all’apprendente è in parte comprensibile, in parte di complessità superiore rispetto al livello di competenza già acquisita.

Il modello del monitor di Krashen rientra nelle teorie di stampo innatista, cui si sono contrapposte quelle del ramo cognitivo-funzionale e le teorie ambientaliste. Voi avete mai sentito parlare delle teorie che provano a spiegare come avviene l’apprendimento di una lingua seconda? Dopo la lettura di questo articolo, magari proverete la curiosità di approfondire ulteriormente questo interessante argomento.

Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay

A proposito di Emilia Adamo

Mi chiamo Emilia, ho 23 anni e studio lingue all'Università L'Orientale di Napoli. Adoro viaggiare, ascoltare musica, leggere e scrivere pensieri che ogni tanto mi passano per la testa.

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