Nonostante sia ancora aperto il dibattito sulla validità delle teorie elaborate in merito all’apprendimento di una L2 (lingua seconda), e tuttora non esista una teoria esaustiva, una delle più note è quella del modello del monitor di Krashen. Proposta dal linguista Stephen Krashen, si tratta di una macroteoria che cerca di tenere conto di vari fattori che possono incidere sul processo di acquisizione linguistica, tra cui l’ambiente, la personalità, l’età e la lingua materna.
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Le cinque ipotesi del modello del monitor
Il modello di Krashen è in realtà un insieme di cinque ipotesi fondamentali che descrivono il processo di apprendimento di una seconda lingua. Vediamole in sintesi.
Ipotesi | Concetto chiave |
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Acquisizione vs apprendimento | Esistono due modi distinti per imparare una lingua: l’acquisizione (processo inconscio, come per la L1) e l’apprendimento (studio conscio delle regole) |
Monitor | La conoscenza appresa (le regole grammaticali) agisce come un “monitor” o editor che controlla e corregge la produzione linguistica generata dall’acquisizione |
Ordine naturale | Le strutture grammaticali di una lingua vengono acquisite in un ordine prevedibile e naturale, indipendentemente dall’ordine in cui vengono insegnate |
Input comprensibile | L’acquisizione avviene quando l’apprendente riceve un input linguistico (i+1) leggermente superiore al suo livello di competenza attuale (i) |
Filtro affettivo | Fattori emotivi come ansia, motivazione e autostima possono alzare o abbassare un “filtro” che impedisce o facilita l’acquisizione dell’input |
I tre operatori mentali: filtro, organizzatore e monitor
Il modello si basa sull’ipotesi dell’esistenza di tre operatori mentali che Krashen usa come metafore per descrivere i processi interni: il filtro, l’organizzatore e il monitor. I primi due sarebbero subcoscienti, il terzo cosciente.
1. Il filtro affettivo
Il filtro socio-affettivo agisce sull’input in L2 in base a fattori emotivi (motivazioni, attitudini, stati emozionali). Più sono forti la motivazione e l’inclinazione verso quella lingua, più il filtro si abbassa. Al contrario, più è intensa l’ansia, più il filtro incide negativamente sul processo di acquisizione.
2. L’organizzatore
L’organizzatore è l’operatore che elabora a livello subconscio i dati in entrata, costruendo la competenza linguistica in L2. Si occupa di quella parte dell’input che viene effettivamente processata per costruire nuove conoscenze (il cosiddetto intake).
3. Il monitor
Il monitor è l’operatore responsabile dell’elaborazione linguistica consapevole, visibile nel processo di autocorrezione e nella produzione scritta. Facendo riferimento alle nozioni apprese con lo studio della grammatica, il monitor controlla l’output. Dal momento che tale operazione richiede tempo, spesso non riesce ad entrare in azione durante un dialogo spontaneo.
Contesto e critiche al modello del monitor
La distinzione tra acquisizione (processo induttivo e inconscio) e apprendimento (processo deduttivo e conscio) è centrale. Krashen sostiene che solo la conoscenza acquisita porti a una reale fluidità, mentre quella appresa serve solo ad alimentare il monitor. Allo stesso modo, l’ipotesi dell’input comprensibile è fondamentale: per costruire nuove conoscenze, l’input offerto deve essere leggermente superiore al livello di competenza già raggiunto (noto come formula “i+1”).
Il modello del monitor di Krashen rientra nelle teorie di stampo innatista ed è stato oggetto di numerose discussioni e critiche, come documentato da diverse analisi accademiche. Ad esso si sono contrapposte teorie del ramo cognitivo-funzionale e teorie ambientaliste. Dopo la lettura di questo articolo, magari proverete la curiosità di approfondire ulteriormente questo interessante argomento.
Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 08/09/2025