Italo Calvino, vita e opere dello scrittore italiano

Italo Calvino, vita e opere dello scrittore italiano

Italo Calvino è uno scrittore, saggista e giornalista italiano di eccezionale valore, riconosciuto come una delle figure letterarie più rappresentative del secondo Novecento italiano. La sua vasta produzione comprende moltissimi generi, accompagnata da una continua e profonda riflessione sulla letteratura e sul complesso rapporto tra il libro e il lettore.

Italo Calvino: cenni biografici e formazione letteraria

Nella sua vita, Italo Calvino ha attraversato le esperienze essenziali della storia intellettuale del dopoguerra. Egli ha avuto modo di seguire i nodi nevralgici delle trasformazioni della cultura italiana e internazionale, mantenendo sempre un lucidissimo rigore razionale e una volontà di captare i diversi aspetti della realtà. Ha percorso un lungo cammino, dal giovanile impegno negli anni della Resistenza al mondo frantumato e privo di un centro degli anni Ottanta, dal Neorealismo alla più sofisticata sperimentazione letteraria. Accompagnando questa vicenda intellettuale, le opere di Italo Calvino hanno approfondito possibilità molteplici e contrastanti, alla ricerca di forme di conoscenza sempre più rispondenti agli intricati caratteri della realtà.

Nascita a Cuba, il ritorno in Italia e gli studi

Italo Calvino nacque il 15 ottobre 1923 a Santiago de Las Vegas, nell’isola di Cuba, dove i genitori risiedevano per lavoro: il padre Mario Calvino era un agronomo di grande valore, che a Cuba dirigeva una stazione sperimentale di agricoltura e una scuola d’agraria; da lui e dalla madre Eva Mameli, laureata in scienze naturali, ricevette un’educazione laica. Nel 1925 la famiglia di Calvino tornò in Italia, stabilendosi a Sanremo, città d’origine del padre. Lo scrittore italiano frequentò le scuole nella sua città, interessandosi precocemente di letteratura.

L’esordio con “Il sentiero dei nidi di ragno” e la collaborazione con Einaudi

Nel 1941 si iscrisse alla Facoltà di agraria di Torino, per poi trasferirsi all’università di Firenze. Successivamente frequentò la Facoltà di lettere di Torino, dove si laureò con una tesi su Joseph Conrad nel 1947. A Torino entrò in rapporto con gli intellettuali legati alla casa editrice Einaudi, e in primo luogo con Cesare Pavese ed Elio Vittorini. Con l’intento di partecipare ad un concorso per la narrativa indetto dall’editore Mondadori, scrisse il breve romanzo Il sentiero dei nidi di ragno, che non ottenne successo nel concorso, ma piacque a Pavese, che lo fece pubblicare da Einaudi nel 1947. Con questo romanzo, Italo Calvino si rivelò il più giovane e dotato tra gli esponenti della nuova letteratura neorealistica. La sua attività culturale diveniva intanto sempre più intensa.

Gli anni Cinquanta: Racconti, Fiabe italiane e I nostri antenati

Gli anni Cinquanta (iniziati con la morte del padre) lo videro impegnato in una varia produzione narrativa, che condusse alle due fondamentali raccolte dei Racconti (1958) e alla trilogia I nostri antenati (1960), composta da “Il visconte dimezzato”, “Il barone rampante” e “Il cavaliere inesistente”. Il successo di queste opere lo impose come il più originale tra i giovani narratori italiani. Frutto di un lavoro vasto e ambizioso fu anche la raccolta delle Fiabe italiane, apparsa nel 1956.

Italo Calvino morì a Siena il 19 settembre 1985.

Il pensiero di Italo Calvino: un intellettuale moderno tra letteratura e società

La crisi della cultura di sinistra e la ricerca di nuove prospettive

Sullo scorcio finale degli anni Cinquanta, Italo Calvino si interrogò sui nuovi problemi causati dallo sviluppo della società industriale, cercando una nuova progettazione intellettuale. Nel 1963 Calvino pubblica La giornata di uno scrutatore, opera in cui definisce il suo inquieto punto di vista sulla crisi della cultura di sinistra del dopoguerra. Crisi determinata in Italo Calvino dalla consapevolezza dell’impossibilità di racchiudere la lotta per un mondo diverso nello spazio di un semplice rapporto dialettico individuo-società.

Lo stile di Calvino: chiarezza, precisione e una lingua internazionale

Il suo italiano misurato, dalla precisione «classica», rende possibile una narrativa carica di circostanze ben definite, di forza inventiva, piena di tensione razionale e conoscitiva. Esso si rivela uno strumento di mediazione intellettuale, che riesce ad evitare i rischi di ogni intellettualismo. Italo Calvino riesce a creare, con un lavoro analitico, una lingua internazionale, capace di definire situazioni che riguardano la vita di tutto il mondo contemporaneo (la semplicità con cui può essere tradotta ha favorito il successo internazionale delle opere del celebre autore italiano).
Calvino amava lo stile chiaro e classico; secondo l’autore è necessario scrivere in un italiano puro e preciso, ma al contempo semplice, realizzato grazie ad una struttura narrativa essenziale ed un linguaggio privo di compiacimenti.

La letteratura – scrisse Italo Calvinoè uno degli strumenti di autoconsapevolezza d’una società, non certo il solo, ma uno strumento essenziale perché le sue origini sono connesse alle origini di vari tipi di conoscenza, di vari codici, di varie forme del pensiero critico.

Ancora oggi il pensiero di Italo Calvino e i suoi insegnamenti rappresentano un labirinto affascinante di idee sulla letteratura, la narrazione, la realtà e l’immaginazione.

Italo Calvino è stato uno scrittore di racconti o romanzi brevi, non un romanziere, convinto che per fare un’operazione significativa, utile per il lettore e per la comprensione della nostra posizione nella storia, sia necessario tradurre un’ipotesi (un’immagine, una teoria) in un percorso che deve essere seguito fino in fondo; questa chiarezza e profondità lo rendono una figura chiave nei programmi scolastici.

Le opere principali di Italo Calvino

Le opere principali di Italo Calvino da ricordare sono:

  • Il sentiero dei nidi di ragno, del 1947 (non 1946).
  • Ultimo viene il corvo, del 1949.
  • Il visconte dimezzato, del 1952.
  • Il barone rampante, del 1957.
  • La speculazione edilizia, del 1957.
  • Il cavaliere inesistente, del 1959 (non 1958, parte della trilogia “I nostri antenati” completata nel 1960).
  • La giornata di uno scrutatore, del 1963.
  • Il castello dei destini incrociati, del 1969.
  • Le città invisibili, del 1972.
  • Se una notte d’inverno un viaggiatore, del 1979.
  • Palomar, del 1983.

Immagine in evidenza: wikipedia, Johan Brun – Oslo Museum/Digitalt Museum

 

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