La carta geografica è la rappresentazione della terra su una superficie, pertanto essa sarà caratterizzata dalla riduzione, dalla simbologia e dall’approssimazione. Le carte geografiche sono ridotte perché abbiamo una riduzione in scala, simbolica perché vi è la legenda, e approssimata perché dobbiamo incorrere a determinate tecniche per far sì che vi sia una lettura efficace.
Il simbolismo si trova nella legenda; i simboli precisano e danno una determinata informazione, utile alla lettura della carta. Abbiamo, ad esempio, le tinte altimetriche, dei colori che ci indicano l’altitudine delle montagne e delle colline, il livello del mare e dove esso è più profondo. In altre troviamo l’indicazione della toponomastica, ossia la legenda che riguarda i nomi dei luoghi o legende tematiche quando si analizza uno specifico tema.
La riduzione, come dice la parola, ci permette di andare a ridurre un’area della terra e di trasferirla sulla superficie della carta. Ovviamente non è possibile riprodurre una scala 1:1, quindi dobbiamo guardare alla scala cartografica per comprendere di quanto è stato ridotto quel determinato elemento. Può essere o una scala numerica oppure una scala grafica. Ad ogni modo, indica di quanto quel territorio è stato ridotto per essere riprodotto sulla carta geografica. La scala cartografica funziona proprio come lo zoom, cioè estensioni diverse sulla stessa area fanno sì che si abbia una riduzione maggiore. Quindi, se voglio rappresentare un territorio più grande su un foglio, avrò una riduzione maggiore, se invece voglio rappresentare un territorio più piccolo sullo stesso foglio, la riduzione sarà minore.
Quando parliamo invece di approssimazione facciamo riferimento alla rappresentazione della sfera terrestre, un geoide, che ha una forma sferica. Quando vogliamo rappresentarla su un piano dobbiamo chiaramente modificarla, poiché non è possibile trasferire una superfice sferica (tridimensionale) su un piano (bidimensionale). Per cercare di contenere queste trasformazioni si usano le proiezioni.
Le proiezioni ci aiutano proprio a trasporre la tridimensionalità della sfera sulla bidimensionalità del piano e sono presenti diversi tipi:
Le proiezioni prospettiche nelle quali immaginiamo di avere un fascio di luce che illumina la nostra terra che può essere centografica, stereografica e ortografica.
Nelle proiezioni convenzionali non vi sono dei calcoli geometrici che noi applichiamo specificamente, bensì cerchiamo di unire diversi tipi di proiezioni per avere una rappresentazione quanto più veritiera possibile.
Le proiezioni equivalenti, invece, si usano quando nell’ambito delle proiezioni si sceglie di mantenere inalterate le aree; le proiezioni equidistanti quando si sceglie di mantenere inalterate le distanze Quando si sceglie di mantenere inalterati gli angoli del reticolato geografico, cioè delle porzioni matematiche si parla, invece, di carte isogone.
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