La casa in collina di Cesare Pavese: il ruolo della guerra | Analisi

La casa in collina di Cesare Pavese: il ruolo della guerra | analisi

La casa in collina di Cesare Pavese è un romanzo pubblicato nel 1948 in cui l’autore affronta il tema della solitudine e dell’esclusione dalla storia, legata all’impossibilità di partecipare alla guerra. 

La casa in collina di Cesare Pavese: la trama

La casa in collina di Cesare Pavese è un romanzo ambientato nel periodo di guerra e il protagonista è un insegnante di scuola media di nome Corrado, che vive con indifferenza il periodo dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Proprio per sfuggire a questi il protagonista si rifugia in una casa in collina dove vive con due donne molto premurose nei suoi confronti: Elvira e la madre di quest’ultima. Il loro atteggiamento profondamente attento e premuroso scuote molto il protagonista, nel quale inizia a prendere piede un sentimento di ansia interiore. Ciononostante Corrado riesce a intrattenere rapporti anche con altre persone, egli infatti frequenta un’osteria dove conosce persone attente alla situazione politica del paese e che discutono spesso di opposizione al fascismo. Tra questi ritrova Cate, la donna che aveva amato a lungo e che aveva abbandonato per sottrarsi a qualsiasi forma di responsabilità nei suoi confronti. Quest’incontro sarà fondamentale per il protagonista di La casa in collina di Cesare Pavese, in quanto in lui iniziano a nascere molti interrogativi, primo fra tutti egli inizia a sentire la necessità di partecipare più attivamente alla vita politica del paese. Oltre a ciò emerge il problema della famiglia come dovere morale, che avverte ora come urgente in quanto viene a conoscenza del fatto che Cate abbia un figlio, Dino, del quale sospetta di essere il padre, dubbio che non verrà mai sciolto.

Un evento che scuote l’animo del protagonista è la cattura di Cate e dei suoi amici da parte dei Tedeschi, evento che Corrado osserva di nascosto. Da questo momento, temendo di essere anch’egli catturato, inizia la fuga del protagonista, poi raggiunto dal figlio di Cate, Dino. Tra i due personaggi si instaura un rapporto importante al quale però segue la separazione: Dino si unirà ai partigiani, Corrado invece tornerà al suo paese, dove ritorna alla sua esistenza caratterizzata da precarietà e indifferenza.

La casa in collina di Cesare Pavese offre un’importante riflessione sul significato della guerra e della vita attraverso la figura del protagonista, il quale vive nascosto su una collina in una situazione di precarietà. Egli infatti non riesce a trovare un senso a quanto sta accadendo intorno a lui, allo spargimento di sangue che la guerra sta causando e si interroga su quale sia il significato di ciò. Il romanzo quindi presenta uno spaccato di quella società mettendo in luce la posizione di chi, pur non partecipando alla guerra, assiste dall’esterno agli orrori che essa provoca e non può che esserne spettatore.

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