La colazione sull’erba, l’opera di Manet che fece scandalo

La colazione sull’erba

La storia dell’arte è ricca di opere che hanno fatto discutere pubblico e critica, generando scandalo. Tra queste rientra il dipinto a olio su tela realizzato tra il 1862 e il 1863 dal pittore parigino Édouard Manet, Le déjeuner sur l’herbe (La colazione sull’erba). L’esposizione dell’opera, oggi conservata al Musée d’Orsay di Parigi, generò scalpore per la presenza di un nudo femminile e di borghesi abbigliati con abiti contemporanei. Questo dipinto ha tuttavia influenzato lo stile dei futuri impressionisti.

Approfondiamone la storia.

La colazione sull’erba: il soggetto

Il famoso dipinto di Manet ritrae due uomini e una donna che nel corso di una passeggiata si sono fermati nel bosco per riposarsi. La donna posta in primo piano è completamente nuda e siede sull’erba al cospetto dei due uomini borghesi in abito scuro. Lo sguardo della donna è rivolto sfrontatamente verso l’osservatore; il suo braccio destro è sollevato verso il viso ed appoggiato sulle gambe raccolte. Dietro di lei c’è un uomo seduto con un’espressione pensierosa. L’altro uomo è invece disteso con la gamba sinistra verso la donna e il ginocchio destro piegato e tiene nella mano sinistra un bastone da passeggio. Nell’angolo a sinistra della tela sono rappresentati, sotto forma di natura morta, i resti del pranzo: si vede un cestino, poggiato sugli abiti femminili, contenente qualche frutto e del pane. In secondo piano si vede poi un’altra donna in sottoveste che si sta bagnando le gambe nel fiume. A destra vi è una barchetta posata a riva. Tra gli alberi al centro, invece, si intravede il paesaggio in lontananza e tra i rami un uccellino che aleggia in alto.

Si sa che per le figure femminili del quadro fece da modella Victorine Meurent, un’operaia di Montmartre all’epoca diciannovenne, mentre per i due uomini in primo piano Manet si ispirò al fratello Gustav e al cognato (in primo piano), lo scultore olandese Ferdinand Leenhoff.

A cosa s’ispirò Manet?

Siamo nel pieno dell’800, Manet è un pittore in erba, ha già qualche incarico tra le mani ed è sempre pronto a sperimentare qualcosa di nuovo. Ama studiare i grandi maestri del passato, in particolare Rembrandt, tanto che si è recato nei Paesi Bassi per analizzare da vicino i suoi capolavori e scoprire i segreti del suo talento. Proprio mentre si trova qui, gli viene l’intuizione per l’opera che realizzerà qualche tempo dopo, per la quale si lascia ispirare anche da “Concerto campestre” (1509-10) di Tiziano e da alcune stampe cinquecentesche del pittore veneziano Marcantonio Raimondi (1482 ca.-1534), a loro volta tratte dal “Giudizio di Paride” (1515-16) di Raffaello, stravolgendo tuttavia questi modelli.

E’ un giorno dell’agosto del 1862, Manet si trova ad Argentuil, in Francia. Qui vede alcune ragazze nuotare nella Senna e decide di ambientare l’opera che aveva in mente in quel luogo.

Lo scandalo

Dopo un anno intero di lavoro, Manet, pur essendo consapevole che non tutti avrebbero compreso il suo dipinto, candida La colazione sull’erba al Salon del 1863, accettando di sottomettersi al giudizio della commissione chiamata a verificare l’idoneità di ogni singola opera prima dell’ammissione.

Come temeva, i giudici rimasero scandalizzati e l’opera fu scartata, insieme a quelle di molti altri partecipanti.

Così, tutti i non ammessi, compreso Manet, decisero di partecipare ad un’altra mostra, quella del Salon des Refusés (Salone dei rifiutati), autorizzato quello stesso anno da Napoleone III. L’opera di Manet venne esposta con il titolo Il Bagno.

Il dipinto divenne la principale attrazione dell’evento, suscitando indignazione e scandalo nel pubblico, soprattutto a causa della nudità di Victorine-Louise Meurent, ovvero la donna ritratta in primo piano nell’opera.

Eppure non era di certo la prima volta che una donna veniva ritratta nuda. Allora perché tanto scalpore? Il motivo è che Manet aveva dipinto una donna nuda senza una particolare ragione, evidentemente solo per il gusto di provocare. Fino a quel momento le nudità erano sempre state giustificate da un pretesto mitologico e allegorico, si veda La Venere di Botticelli o la Fornarina di Raffaello.

Inoltre, la donna scelta da Manet come soggetto della sua opera non è una donna vissuta secoli prima, ma una contemporanea del pittore, molto conosciuta tra i parigini.

Non fu però solo la presenza di una donna nuda a destare scandalo. Manet fu criticato anche per lo stile e la fattura dell’opera. Innanzitutto a scandalizzare fu la scelta delle dimensioni della tela: 2 metri x 2 metri e mezzo. Superfici del genere prima di allora erano state utilizzate esclusivamente per soggetti storici o mitologici.

Inoltre, a far storcere il naso ai tradizionalisti fu anche il tessuto pittorico del fondo naturale che appariva disordinato e confuso. La prospettiva viene ignorata e la profondità è assente. Mentre i personaggi e i loro abiti sono dipinti con modellati ben costruiti, infatti, per riprodurre la natura e il paesaggio, il pittore francese ha utilizzato ampie zone di colore e pennellate rade e frettolose, a suggerire una impressione più che una descrizione. Non a caso è considerato il precursore della pittura impressionista.

Particolari

Come si può notare osservando l’opera, il colore predominante è il verde in tutte le sue varianti di tono e chiarezza. Uomini e donne sono perfettamente separati con tonalità differenti: gli uomini sono ritratti con abiti scuri, in contrasto con gli abiti chiari della donna in secondo piano e con la pelle chiara della donna nuda in primo piano.

Altro particolare da cogliere è che i personaggi ritratti non interagiscono tra di loro. La donna nuda in primo piano guarda verso noi osservatori; uno degli uomini ha invece lo sguardo perso nel vuoto, mentre la donna che si lava nel laghetto non si cura dei personaggi alle sue spalle.

La colazione sull’erba di altri artisti

Seppur criticatissima, La colazione sull’erba di Manet ha ricoperto un’importanza fondamentale nel mondo dell’arte, ispirando diversi artisti contemporanei e non che hanno omaggiato il pittore francese realizzando una propria versione dell’opera.

Tra questi, il pittore impressionista Claude Monet che realizzò la sua personale Colazione sull’erba nel 1865. L’opera dipinta dall’impressionista francese era ancora più grande di quella di Manet (4,6 x 6 metri), tanto che fu divisa in tre parti. Oggi, la parte sinistra e quella centrale della tela sono esposte al Musée d’Orsay, mentre quella di destra è andata perduta (esiste tuttavia uno studio del dipinto completo, conservato al Museo Puškin delle belle arti).

A differenza dell’opera di Manet, quella di Monet presenta una luce molto più intensa e la scena rappresentata è molto più realistica.

Anche Pablo Picasso rientra tra gli artisti che sono rimasti affascinati dall’opera del pittore parigino. Addirittura l’artista spagnolo nel 1961 ne realizzò 26 versioni diverse.

Tre anni dopo, anche l’artista pop Alain Jacquet si ispirò al quadro di Manet, dando vita a Lunch on the grass, un’opera che mescola fotografia e serigrafia.

In tempi più recenti, nel 1994, John Seward Johnson II ha realizzato una scultura che si richiama alla tela di Manet in tre dimensioni, a cui ha dato il nome di Déjeuner déjà vu.

Nel 2002 anche i pittori russi Vinogradov e Dubossarsky hanno omaggiato La Colazione sull’erba di Manet realizzandone una personale versione.

Infine, rispettivamente nel 2009 e nel 2010 Ripo Hopkins e  Mickalene Thomas hanno reso a loro volta omaggio al quadro di Manet.

 

Fonte immagine copertina: Pixabay

 

A proposito di Alessandra Nazzaro

Nata e cresciuta a Napoli, classe 1996, sotto il segno dei Gemelli. Cantautrice, in arte Lena A., appassionata di musica, cinema e teatro. Studia Filologia Moderna all'Università Federico II di Napoli.

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