La divisione in sillabe: regole e metodi linguistici

Cos’è la sillaba e perché è importante la divisione in sillabe?

La divisione in sillabe, detta anche sillabazione, è un’operazione fondamentale nella lingua italiana, sia scritta che parlata. Una sillaba è un gruppo di lettere pronunciato con una sola emissione di voce, e rappresenta l’unità fonetica minima della parola. Generalmente, è costituita da una vocale, che funge da nucleo, e da una o più consonanti che la precedono o la seguono. La sillabazione è essenziale per la corretta pronuncia e scrittura delle parole, per andare a capo in modo corretto e per la metrica nella poesia. Conoscere le regole della divisione in sillabe permette non solo di scrivere correttamente, ma anche di comprendere meglio la struttura e il suono delle parole.

Le regole fondamentali della divisione in sillabe

Vocali e consonanti: la base della sillaba

Ogni sillaba deve contenere almeno una vocale. Le vocali (a, e, i, o, u) costituiscono il nucleo della sillaba, attorno al quale si raggruppano le consonanti. Le sillabe possono essere:

  • Semplici: formate da una sola vocale (es. a-pe) o da una consonante seguita da una vocale (es. la-na).
  • Complesse: formate da più consonanti e una o più vocali (es. ban-ca, sguar-do).

Consonanti doppie e gruppi consonantici

  • Consonanti doppie: Le consonanti doppie (tt, ss, ll, ecc.) si dividono sempre tra due sillabe (es. gatto, cassa).
  • Gruppi consonantici:
    • I gruppi consonantici formati da “s” + consonante (es. st, sp, sc) non si dividono mai (es. festa, aspro, rischio).
    • I gruppi consonantici formati da b, c, d, f, g, p, t, v + l oppure r (es. bl, br, cl, cr, ecc.) non si dividono mai (es. acre, cable).
    • Altri gruppi consonantici (es. lm, rc, nt) si dividono (es. calma, arco, canto).
  • Consonanti ponte: Le consonanti l, m, n, r (consonanti “ponte”) quando sono seguite da un’altra consonante, si uniscono alla sillaba precedente (es. campo, alto).

Dittonghi, trittonghi e iati

  • Dittonghi: I dittonghi sono gruppi di due vocali pronunciate con una sola emissione di voce. I dittonghi non si dividono mai (es. piede, fiume). I dittonghi si formano con:
    • i, u + un’altra vocale (ia, ie, io, iu; ua, ue, ui, uo)
    • due vocali deboli (i,u) (iu, ui)
  • Trittonghi: I trittonghi sono gruppi di tre vocali pronunciate con una sola emissione di voce. I trittonghi non si dividono mai (es. aiuola, miei).
  • Iati: Gli iati sono gruppi di due vocali pronunciate con due emissioni di voce separate. Gli iati si dividono sempre (es. paese, poeta, via). Uno iato si forma quando:
    • due vocali forti (a,e,o) si incontrano
    • una vocale forte (a, e, o) incontra una vocale debole (i, u) accentata. (es. zì-o, pa-ù-ra)

L’apostrofo

Attenzione a non fare questo errore, l’apostrofo non influisce sulla divisione in sillabe. La sillaba che precede l’apostrofo e quella che lo segue rimangono separate (es. l’amico, poco d’acqua).

Casi particolari ed eccezioni nella divisione in sillabe 

Alcune parole presentano delle particolarità nella divisione in sillabe, spesso derivanti dalla loro etimologia o da convenzioni ortografiche. Ad esempio, la parola “subacqueo” si divide “su-bac-que-o”, mentre “subodorare” si divide in “su-bo-do-ra-re”.

La storia della divisione in sillabe e le norme UNI

Per secoli, la divisione in sillabe nella scrittura non è stata regolamentata in modo uniforme, portando a diverse soluzioni e a una certa arbitrarietà. L’avvento della stampa ha reso necessaria una standardizzazione, per garantire uniformità e chiarezza nella presentazione dei testi. Le norme attualmente in uso in Italia sono state fissate nel 1969 dall’UNIdall’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione), e sono quelle che troviamo nelle grammatiche scolastiche e nei dizionari. Queste norme si basano principalmente sulla fonetica, cioè sulla pronuncia delle parole, ma tengono conto anche di aspetti morfologici ed etimologici. L’Accademia della Crusca consiglia di usare la divisione in sillabe con parsimonia, preferendo, quando possibile, andare a capo senza spezzare le parole, o di consultare un dizionario in caso di dubbi.

È importante ricordare che lingue diverse hanno regole di sillabazione diverse. In italiano, la divisione fonetica (basata sulla pronuncia) e quella ortografica (per andare a capo) generalmente coincidono, ma in altre lingue, come l’inglese, la sillabazione è più complessa e tiene conto anche di aspetti morfologici ed etimologici.

Immagine in evidenza: Pixabay

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