La donna, nella società, è da sempre vittima di disparità che ne sanciscono ingiuste differenze con l’uomo. È una condizione che si perpetua di secolo in secolo ma, in alcune società, le differenze si insinuavano anche all’interno dello stesso mondo femminile. La donna nell’Antica Roma vedeva, nettamente, contrapposte due tipologie: la matrona e la concubina.
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Matrona e concubina a confronto
Aspetto a confronto | Matrona / concubina |
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Status legale | La matrona era una moglie legittima, unita da un matrimonio riconosciuto dalla legge (iustum matrimonium). la concubina era una compagna non ufficiale, in un’unione non valida legalmente. |
Ruolo sociale | La matrona era la rispettabile custode della casa (domus) e responsabile dell’educazione dei figli legittimi. la concubina aveva un ruolo marginale, spesso legato solo alla compagnia dell’uomo. |
Origine e diritti | La matrona era una cittadina romana libera. la concubina era spesso una donna di umili origini, una straniera o una liberta, priva del diritto di contrarre un matrimonio valido (ius connubii). |
Figli | I figli della matrona erano legittimi eredi del padre. i figli della concubina erano illegittimi e non avevano diritti ereditari. |
La matrona: domina della casa
La donna nell’Antica Roma per eccellenza era la matrona, una donna che possedeva la cittadinanza romana ed aveva sposato un uomo libero. Il suo posto era relegato alla realtà domestica. Il suo compito era quello di prendersi cura della casa, la domus. Era sottomessa al pater familias, l’uomo a cui spettavano l’autorità e le decisioni. Alla matrona non era consentito ricoprire cariche pubbliche o partecipare alla vita politica. Essa rappresentava la madre dignitosa e rispettabile, addetta alla corretta manutenzione della casa, responsabile dell’educazione dei figli e dedita alla filatura della lana. Nell’ambiente familiare, in quanto domina (padrona di casa), dirigeva i servi e gli schiavi. Attualmente il termine ha assunto talvolta un’accezione dispregiativa.
La concubina: una compagna senza diritti
La figura che si contrapponeva alla matrona era la concubina. Le concubine erano donne di umili origini, spesso straniere, liberte o accusate di adulterio, oggetto del desiderio di patrizi che avevano rapporti preconiugali o extraconiugali. Il concubinato era un’unione stabile ma non riconosciuta legalmente come matrimonio, soprattutto perché la donna non possedeva lo ius connubii. Spesso le concubine erano le compagne dei soldati, ai quali la legge impediva di prendere moglie durante il servizio. Nell’antica Roma l’adulterio era un crimine se commesso dalla donna, ma verso il concubinato vigeva un certo permissivismo. Secondo alcune testimonianze, erano le stesse mogli, che non consideravano un pericolo la relazione del marito con una donna di basso rango, a cercare per loro una concubina, anche per far gravare su di essa i rischi del parto, come illustrato da diverse fonti sulla famiglia romana.
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Articolo aggiornato il: 11/09/2025