La guerra civile spagnola: fazioni nemiche e conseguenze

La guerra civile spagnola: fazioni nemiche e conseguenze

La guerra civile spagnola è uno degli eventi che ha segnato profondamente il popolo spagnolo, non solo dal punto di vista militare, ma anche socio-economico e culturale. Questo conflitto fratricida, che ha lacerato la Spagna tra il 1936 e il 1939, ha lasciato cicatrici indelebili nella memoria collettiva. Esploriamo insieme le cause, le fasi cruciali, i protagonisti e le conseguenze di questa tragedia che ha segnato la storia del xx secolo.

Le origini della guerra civile spagnola: una Spagna divisa

Negli anni ’30, la Spagna era un paese profondamente diviso, con forti tensioni sociali e politiche. La fragile repubblica, proclamata nel 1931, si trovò a fronteggiare l’opposizione delle forze conservatrici, legate alla Chiesa, all’esercito e alla grande proprietà terriera, e le rivendicazioni dei movimenti operai e contadini, ispirati da ideologie socialiste e anarchiche. Questa polarizzazione crescente sfociò nella guerra civile spagnola.

I protagonisti della guerra civile spagnola: nazionalisti contro repubblicani

La guerra civile spagnola vide contrapporsi due schieramenti ideologicamente opposti:

  • Da una parte c’è la “fazione azzurra” con a capo il generale Francisco Franco, caratterizzata da un’ideologia di destra, dunque nazionalista e antirepubblicana, che riceve il consenso della parte più ricca del popolo costituita dai nobili e i proprietari terrieri. A livello internazionale invece la fazione è appoggiata dalla Germania e l’Italia con una forte ideologia conservatrice a causa del nazismo e del fascismo.
  • Dall’altra parte c’è la “fazione rossa” con un’ideologia di sinistra, più riformatrice e favorevole all’istituzione di una repubblica spagnola. A livello interno i repubblicani sono appoggiati dalle classi sociali più basse, mentre a livello internazionale ricevono l’aiuto delle Brigate Internazionali, ovvero un gruppo di volontari proveniente dal resto dell’Europa che combatteva in nome dell’ideale repubblicano.

La fazione azzurra: Francisco Franco e i nazionalisti

Francisco Franco, leader carismatico dei nazionalisti, guidò una ribellione militare contro il governo repubblicano. Con il sostegno della Germania nazista e dell’Italia fascista, Franco instaurò un regime autoritario che represse duramente l’opposizione. La figura di Franco rimane controversa nella storia spagnola, simbolo di un periodo di repressione e dittatura.

La fazione rossa: l’ideale repubblicano e le Brigate Internazionali

I repubblicani, sostenuti da una vasta gamma di forze politiche e sociali, difesero la repubblica e i suoi ideali di libertà e democrazia. Le Brigate Internazionali, composte da volontari provenienti da tutto il mondo, diedero un contributo significativo alla lotta contro il fascismo, incarnando un ideale di solidarietà internazionale.

Le fasi della guerra civile spagnola: dalla pinza alla battaglia dell’Ebro

La guerra civile spagnola si sviluppò in tre fasi principali:

  • Nella prima fase della guerra la fazione dei nazionalisti cerca di attaccare la città di Madrid con una strategia detta “la pinza” che prevedeva un duplice attacco attuato contemporaneamente dal sud e dal nord della città grazie ai generali Franco e Mola. Ciò nonostante l’attacco fallisce;
  • Nella seconda fase le città industriali sono quelle che subiscono maggiori danni con l’obiettivo da parte dei nazionalisti di indebolire il paese economicamente. è questa la fase in cui viene bombardata la città di Guernica, evento ricordato da Picasso nell’omonimo quadro;
  • Nell’ultima fase viene combattuta la battaglia dell’Ebro conosciuta come la più disastrosa dell’intera guerra civile spagnola. Alla fine a vincere sono i nazionalisti nel 1939.

La prima fase: l’attacco a Madrid

L’attacco a Madrid, la capitale della Spagna repubblicana, rappresentò un momento cruciale della guerra civile spagnola. Nonostante l’impegno dei nazionalisti, la città resistette eroicamente, grazie alla determinazione dei suoi abitanti e al supporto delle Brigate Internazionali.

La seconda fase: il bombardamento di Guernica

Il bombardamento di Guernica, una città simbolo del Paese Basco, fu un atto di barbarie che scosse l’opinione pubblica mondiale. Il quadro di Picasso, ispirato a questo evento tragico, divenne un simbolo della sofferenza e della distruzione causate dalla guerra. Il bombardamento di Guernica resta un monito contro la brutalità della guerra.

La terza fase: la battaglia dell’Ebro e la vittoria nazionalista

La battaglia dell’Ebro, una delle più sanguinose della guerra civile spagnola, segnò la sconfitta definitiva dei repubblicani. La vittoria dei nazionalisti nel 1939 portò all’instaurazione della dittatura di Franco e a un periodo di repressione e oscurantismo.

Le conseguenze della guerra civile spagnola: morte, miseria e dittatura

La guerra civile spagnola, durata solo 3 anni, lasciò dietro di sé un paese devastato. Le conseguenze furono tragiche sotto ogni punto di vista. Ovviamente la causa più evidente fu la netta diminuzione della popolazione provocata dalla morte non solo dei soldati impegnati a combattere sul fronte, ma anche di molti civili che a causa di questa situazione non riuscivano a vivere in condizioni salutari ed economiche favorevoli. A livello economico ci fu infatti una riduzione della produzione agraria, danni alle fabbriche e l’aumento dei debiti nazionali.

È necessario mettere in evidenza anche la condizione psicologica del popolo spagnolo in quegli anni: trattandosi di una guerra civile molte persone si ritrovarono a combattere contro i propri familiari e amici solo perché appartenenti alla fazione opposta. Dunque le conseguenze della guerra civile spagnola si possono riassumere in: morte, miseria e paura.

Il bilancio umano ed economico della guerra

La guerra civile spagnola causò centinaia di migliaia di morti e feriti, lasciando un’intera generazione segnata dalla violenza e dal trauma. L’economia del paese fu distrutta, con conseguenze negative che si protrassero per decenni. La guerra civile spagnola rappresentò una ferita profonda nella società spagnola.

La dittatura di Francisco Franco e la fine della transizione

Inoltre, dopo la vittoria dei nazionalisti nel 1939 il generale Francisco Franco instaurò un regime dittatoriale molto simile alla situazione che si era creata in Germania con Hitler e in Italia con Mussolini. La dittatura terminò solo nel 1975. La fine della dittatura di Franco aprì la strada a una transizione democratica difficile e complessa, che richiese un lungo processo di riconciliazione e di elaborazione del passato.

Per altre curiosità sulla Spagna, vedi anche:

La cultura spagnola: i 10 aspetti più interessanti

Le 5 feste più importanti in Spagna

fonte immagine: Wikipedia

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