La monaca di Monza: esempio di protofemminismo

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I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni hanno rivoluzionato la letteratura italiana, in primis, sicuramente, nella lingua scelta per scriverlo. Manzoni utilizzò il fiorentino per raccontare la storia di personaggi che ormai tutti ben conosciamo: la pacata Lucia, il volitivo Renzo, il pavido Don Abbondio, il crudele Don Rodrigo. Ma nel dedalo di personaggi secondari presenti nell’opera, uno ha sempre spiccato particolarmente: la monaca di Monza.

Storia vera e romanzo

Suor Gertrude, la monaca di Monza, come tanti dei personaggi presenti nel romanzo, si ispira a una persona realmente esistita, suor Virginia Maria, una nobile entrata nell’ordine delle monache benedettine. La sua storia divenne un vero scandalo nel mondo della chiesa con la scoperta della sua relazione clandestina con un nobile del posto, da cui ebbe anche dei figli. Nel romanzo la donna, che dovrebbe avere il compito di proteggere la povera Lucia dalle mire di Don Rodrigo, finisce invece per coadiuvare il rapimento della ragazza, cedendo malvolentieri alla volontà del suo amante Egidio. Ma ciò che davvero colpisce della monaca di Monza è il flashback sulla sua forzata monacazione: costretta appunto a diventare suora, quando si oppone a questo comando viene ghettizzata da tutta la famiglia, che smette di parlarle pur di spingerla a farsi monaca e a perdere definitivamente ogni libertà.

La lotta della monaca di Monza

La monaca di Monza non riesce a sottrarsi al destino impostole e risponde alla sua sconfitta creandosi una dimensione di libertà all’interno della sua gabbia, l’unica possibile in una società dove le donne possono sopravvivere solo sposandosi o rinchiuse in convento. Ma è una libertà comunque troncata, perché passa dal controllo della famiglia a quello di un uomo, che, ancora una volta, la spinge a prendere decisioni che non vorrebbe. Per quanto Gertrude sia controversa, nella sua perseveranza alla libertà e all’emancipazione personale può sicuramente essere vista come un personaggio protofemminista, sempre dominata da quel soffio di autodeterminazione mai davvero ottenuta.

La monaca di Monza protofemminista

Come può un personaggio come la monaca di Monza, legarsi al femminismo di oggi, alla società di oggi? Forse perché certe costrizioni che vivono le donne attualmente presentano ancora delle connessioni. Certo nessuna donna oggi è obbligata a diventare una suora, ma quante sono le scelte o le rinunce che le donne intraprendono perché viene fatto loro credere che sia l’unica cosa da fare. Quante donne rinunciano alla possibilità di imboccare certe professioni perché osteggiate da una ambiente dominato da uomini e fortemente maschilista. A quante donne viene impedito di accedere a un lavoro da dei datori che ritengono l’eventualità futura di crearsi una famiglia un ostacolo, a quante viene impedito di tornare a lavorare dopo una maternità e quante donne decidono più o meno volontariamente di abbandonare la professione, perché pensano sia loro unico dovere occuparsi della famiglia. Abbiamo visto come durante la pandemia molte donne siano state costrette ad abbandonare il lavoro, poiché con la chiusura delle scuole almeno un genitore doveva badare a tempo pieno alla prole, e perché proprio le donne? Perché sono quelle con uno stipendio più basso dei loro compagni, con i lavori più precari, le più declassate. Donne a volte spinte anche dalla famiglia ad evitare lavori che gli occupino troppo tempo, perché questo potrebbe impedir loro di aver un marito, dei figli: la realizzazione lavorativa diventa una problema se porta a lasciare indietro la ricerca di un partner, e la scelta di non volere una famiglia diviene una colpa o addirittura una cosa innaturale. 

La monaca di Monza che tenta di disobbedire, ribellarsi, contrapposta a Lucia sempre rassegnata e passiva, è quindi un personaggio centrale della letteratura, un’antieroina che si prende i suoi spazi anche se votata al fallimento. Ma, in effetti, per le donne, è proprio dai fallimenti iniziali che nascono i successi futuri.  

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Teresa Errichiello

Nata nel 1995, laureata in Lettere moderne e Discipline della musica e dello spettacolo , grande appassionata di scrittura, arte, cinema ma soprattutto serie tv.

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